"Troppi medici nella lista dell'assessore Russo"
Il Pdl siciliano accusa l'assessore regionale alla Salute: "L'ex pm ha presentato una propria lista alle comunali di Palermo, non è più un tecnico"
Il Pdl siciliano ha chiesto l'intervento del Consiglio superiore della magistratura sull'ex pm Massimo Russo, oggi assessore tecnico della Regione siciliana, per il suo "comportamento non coerente con le regole deontologiche che deve avere un magistrato".
A sollevare il caso è il coordinatore regionale siciliano Pdl, Giuseppe Castiglione che ha incontrato ieri la stampa con il senatore Simona Vicari, l'eurodeputato Salvatore Iacolino, il deputato Enrico La Loggia, il coordinatore palermitano Francesco Scoma.
"Il Csm aveva autorizzato il magistrato Russo per un incarico tecnico al Governo regionale - denuncia Castiglione - invece con la presentazione della lista 'Palermo Avvenire' alle amministrative è entrato nell'agone politico. Ecco perchè manderemo un'informativa al Csm affinchè intervenga e riprenda il fascicolo Russo. Ormai Russo è entrato nell'agone politico entrando nella competizione elettorale".
Secondo il Pdl le persone "vicine al mondo della sanità e messe in lista" da Lombardo e Russo in vista delle prossime elezioni amministrative, "un centinaio in tutto", "sono persone candidabilissime ma abbiamo voluto segnalare che c'è un forte ricorso al bacino della Sanità nelle candidatura - ha detto Castiglione - il numero è eccessivo. Ci sono dipendenti di case di cura, dirigenti medici, tanta gente. Ecco perchè lo abbiamo voluto segnalare e lo faremo anche al Csm".
Il Pdl siciliano ha poi consegnato ai giornalisti due fogli formato A4 in cui ci sono 38 nominativi di candidati alle prossime elezioni amministrative, tra Palermo, Cefalù (Palermo) e Marsala (Trapani). Tutti ritenuti vicini al mondo della Sanità. In particolare, Castiglione punta il dito proprio contro la lista "Palermo Avvenire" che fa riferimento all'assessore regionale Massimo Russo.
Tra i candidati spiccano i nomi di una ginecologa e dirigente medico dell'Asp di Palermo, una neuropsichiatra e dirigente medico, un capo sala del reparto di ortopoedia del Civico di Palermo, un medico anestestista dell'ospedale Villa Sofia, un veterinario, un medico di famiglia e un nutrizionista.
Nella lista Mpa di Palermo ci sono la moglie di un primario del San Raffaele Giglio di Cefalù, un dipendente Asp, un primario del Civico, un operartore del 119 "recentemente transitato dall'autoambulanza ad attività di ufficio", ha denunciato il senatore Simona Vicari. Secondo il Pdl Massimo Russo dovrebbe avere "un sussulto di dingità" e "si dovrebbe dimettere" invece di fare politica.
"La verità è che stanno cominciando a sparare a zero su un probabile candidato alla Presidenza della Regione. Lo hanno letto e si sono allarmati". Questa l'affermazione del governatore siciliano, Raffaele Lombardo, all'Adnkronos difendendo l'assessore alla Salute Massimo Russo. Al Pdl che ha annunciato dossier ed informative da inviare anche al ministro Renato Balduzzi e alla Corte dei Conti contro l'ex pm antimafia, Lombardo ha lanciato un invito. "La smettano. Lo avessero le altre regioni un assessore come Massimo Russo, non sarebbero cadute sulla mancata attuazione del piano di rientro sanitario. Noi l'abbiamo attuato. Ci saranno le asprezze del suo carattere, ma c'è da riconoscergli anche questo straordinario merito".
Alla domanda se quello di Russo sia il nome giusto da lanciare nella corsa alla sua successione replica: "A me piacerebbe il candidato giusto - ha detto - che sia la sintesi di un'ampia coalizione e che porti avanti il progetto riformista ed autonomista, quel progetto che a costo di sacrifici inenarrabili, per quanto mi riguarda, insieme abbiamo portato avanti in questi ultimi quattro anni. Io vorrei trovare l'uomo o la donna giusta e tra questi non c'è dubbio che si sia anche Massimo Russo". L'ex magistrato prestato alla politica, però, ci tiene a precisare Lombardo "non si è fatto avanti per nulla. Lo abbiamo pregato sempre noi di candidarsi, anche a fare l'assessore".
La replica di Massimo Russo - "Da oltre tre anni sono il principale bersaglio del Pdl e ne sono orgoglioso. I cittadini sanno bene il perché: sulla riforma della sanità si è verificata la frattura della maggioranza, coloro che oggi mi accusano sono i più danneggiati da un vero processo riformatore e cercano in tutti i modi di estromettermi da ogni dimensione tecnica e politica".
Così l'assessore Russo commenta le affermazioni di esponenti del Pdl. "La foto di 50 candidati con accanto la fedina penale perfettamente pulita - aggiunge - ha forse sorpreso chi è abituato a ben altre candidature, del resto se si è parlato di 'mafia bianca' a proposito di sanità non è certo colpa della mia gestione. Vado avanti a testa alta e con la schiena dritta. Non ho fatto alcun partito ma intorno alla mia vera azione riformatrice si è formato un vasto consenso di cittadini, di professionisti, di uomini che vogliono impegnarsi e che si sono ritrovati in una lista civica che costituisce la vera novità nel quadro politico palermitano".
Secondo Russo "chi ha fatto oggi certe affermazioni è evidentemente pervaso da una cultura padronale che impedisce di rispettare dignità e senso del dovere. Sfido chiunque a sostenere che io abbia contrattato sostegno in cambio di promozioni o altro: chi dice il contrario verrà denunciato per calunnia. In quanto alla lettera al Csm sono assolutamente sereno, sono in aspettativa per svolgere il mio mandato di assessore di una giunta regionale".
"È sorprendente poi - conclude Russo - che a lanciare lezioni di moralità sia chi ha svolto da direttore generale dell'Asp di Palermo la sua campagna elettorale di europarlamentare e che ha avuto tanta sensibilità istituzionale da non dimettersi neanche dopo l'elezione o chi ha il compagno che siede da anni nel CdA del San Raffaele Giglio di Cefalù".
A rispondere alle accuse del Pdl anche Angelo Aliquò, coordinatore della lista civica "Palermo Avvenire": "Chi parla di ambiguo reclutamento offende l'intelligenza delle persone, chi parla di tentativo di voto di scambio le calunnia. Chi ha scelto di candidarsi nella lista Palermo Avvenire lo ha fatto senza alcuna costrizione, né tanto meno dietro promesse di alcunchè". "Capisco che certa politica - continua Aliquò - non comprende la possibilità che ci sia gente che crede nei veri valori della politica e in una trasparente gestione della cosa pubblica. Palermo Avvenire ha deciso di impegnarsi per Palermo e lo fa nella trasparenza, nella legalità e con il necessario senso di responsabilità, con 50 candidati provenienti dal mondo delle professioni - sanitarie e non - che ci mettono la faccia con onore e professionalità".
[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, GdS.it, Repubblica/Palermo.it, Lasiciliaweb.it]