''Uniti contro l'Occidente''
Nuovo audio del numero due di Al Qaeda in Yemen: ''Siamo ancora vivi e risponderemo agli attacchi''
"Informiamo i nostri fratelli in Afghanistan che siamo ancora vivi e stiamo bene e che risponderemo ai raid aerei e agli attacchi dei crociati". E' quanto affermato in una registrazione audio diffusa ieri su Internet il numero due della cellula di al-Qaeda in Yemen, il saudita Said al-Shahri, noto col nome di battaglia di Abu Sufiyan al-Azdi. Al-Shahri è un ex detenuto di Guantanamo fuggito lo scorso anno dall'Arabia Saudita, suo paese natale, per rifugiarsi in Yemen, dove ha deciso di seguire l'emiro locale di al-Qaeda, Nasir al-Wahshi.
Con questo messaggio audio, apparso su alcuni forum jihadisti in Internet, al-Shahri vuole dare prova di essere sopravvissuto ai numerosi raid aerei condotti dall'aviazione yemenita contro le basi di al-Qaeda nel paese arabo. E lo fa rivolgendosi ai capi di al-Qaeda e dei talebani presenti in Afghanistan. Il governo di Sana'a aveva infatti annunciato la sua morte dopo i raid condotti nella provincia di Abyen lo scorso 14 gennaio.
Il terrorista saudita, inoltre, ha aperto il suo messaggio annunciando la paternità del fallito attentato eseguito dal nigeriano Omar al-Faruq, sul volo Delta Amsterdam-Detroit di Natale (LEGGI). "Come prima cosa, o fratelli e dirigenti dell'Afghanistan, voglio porgervi i miei auguri e porgerli a tutta la nazione islamica per l'operazione benedetta condotta dall'eroe mujahidn Omar al-Faruq, che Allah li liberi presto - afferma -. A proposito invece di quanto accaduto in Yemen all'inizio dell'anno, e in particolare ad Abyen, a Shabwa e a Mareb relativamente ai bombardamenti e all'uccisione delle nostre donne e dei nostri figli da parte dei nemici ebrei e crociati, diciamo che sono state delle stragi barbare. Per questo annunciamo che tutto ciò che accadrà in futuro sarà solo per difendere noi stessi".
La registrazione sembra recente perché si cita la conferenza di Londra sullo Yemen, tenutasi due settimane fa. "Diciamo alla nazione islamica che questa guerra contro l'Islam è stata studiata da tempo - continua - e come vediamo questi criminali sono soliti incontrarsi e riunirsi per questo. Tutte queste conferenze e riunioni su di noi confermano l'odio che hanno nei nostri confronti causato dalla posizione strategica delle nostre terre che loro vogliono controllare. Ma noi vinceremo e chiuderemo la strada agli ebrei che hanno bisogno di usare il Mar Rosso. Sono aiutati dai governi arabi come quello egiziano, con il capo dei servizi segreti Omar Suleiman, e da quello saudita che gioca il ruolo piu' importante per i crociati sionisti nella regione, facendo gli interessi dei sionisti".
Il terrorista chiama quindi i musulmani a unirsi al proprio gruppo per combattere contro l'Occidente e i paesi arabi moderati. "E' quindi nostro dovere come musulmani fare fronte comune contro il nemico. Vedete cosa fanno ad esempio con la conferenza di Londra, si riuniscono per farci guerra, ma non in modo diretto - conclude -. Ad esempio raccolgono informazioni con gli aerei spia e ci bombardano come avviene nel Waziristan. Poi vedete il piano Petreus che prevede il reclutamento di musulmani per ucciderci". [Adnkronos/Aki]
- Il terrorismo rovina Sana'a (Guidasicilia.it, 13/01/10)