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''Utilizzo sociale per lo sviluppo dei beni confiscati alla mafia''. Una conferenza promossa dal Comune di Salemi

18 gennaio 2007

Lunedì 22 gennaio dalle 17 alle 19,30 all'auditorium San Giovanni, nel centro storico di Salemi, si svolgerà la conferenza sul tema ''Utilizzo sociale per lo sviluppo dei beni confiscati alla mafia''. A promuoverla sono il Comune di Salemi e la Fondazione San Vito.
Alla Conferenza, dopo l'introduzione del presidente della Fondazione San Vito, Padre Francesco Fiorino e gli interventi di apertura del sindaco Biagio Mastrantoni e di un rappresentante della Diocesi di Mazara del Vallo, interverranno come relatori il Prefetto di Trapani Giovanni Finazzo, il presidente del Consiglio di amministrazione del ''Consorzio trapanese per lo Sviluppo e la Legalità'', Baldassare Ingoglia, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo presso la Direzione Distrettuale Antimafia Massimo Russo e la dottoressa Antonella Inganni, l'agronomo che per conto della Fondazione San Vito ha definito alcuni progetti di recupero dei beni confiscati.
 
''Il caso di Salemi - spiega il sindaco Biagio Mastrantoni - credo sia un esempio di come i beni confiscati alla mafia possano ritornare nel circuito dell'economia legale producendo lavoro e  reddito''.
''La gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali  - dice Padre Francesco Fiorino, presidente della Fondazione San Vito - è un capitolo di straordinaria importanza nella strategia del contrasto patrimoniale alle mafie. La centralità di questa strategia è stata affermata  dalla 'legge Rognoni La Torre' che ha consentito di superare la concezione della lotta alla criminalità mafiosa incentrata esclusivamente sulla dimensione personale della repressione. Purtroppo, devo ancora ribadire, che l'iter 'burocratico' di confisca dei beni e del loro utilizzo è ancora troppo lungo. Ci sono molti 'intoppi' e 'lentezze' all'interno di alcuni apparati pubblici. Le mafie 'godono' dei ritardi e delle indifferenze sociali.  Sono convinto che le mafie continuano ad avere 'complicità', più o meno consapevoli, che ostacolano chi cerca, con molta fatica, di far fiorire segni di legalità e  serie 'opere sociali'. Infine occorrono più fondi pubblici e più collaborazione concreta affinché i beni confiscati siano davvero utilizzati al meglio per la collettività e per lo sviluppo''.
 
A Salemi la Fondazione San Vito gestisce un'azienda agricola confiscata alla mafia e avuta in comodato gratuito per 15 anni dal Comune. Nei terreni di pertinenza dell'azienda la Fondazione cura delle coltivazioni biologiche di seminativo e vigneto. La Fondazione ha anche presentato un progetto di turismo rurale su beni confiscati, inserito in graduatoria nel finanziamento ''POR 2000-2006 Bando 2003 - Misura 4.15''. E' previsto un contributo finanziario pubblico di circa 45 mila euro a margine di una spesa complessiva di circa 120mila euro. E' stato già eseguito il collaudo di fattibilità da parte della Regione Siciliana e si è in attesa del decreto di concessione. Inoltre la Fondazione ha avviato i lavori di reimpianto dei vigneti
L'amministrazione comunale da anni collabora con la Fondazione San Vito; quest'ultima gestisce il ''Centro Diurno aggregazione immigrati'' in convenzione con il Comune di Salemi.

Comune di Salemi

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18 gennaio 2007
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