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''Voglio sapere se mi opera un medico o un macellaio''

Il ministro Brunetta adesso vuole mettere sul web i curricula dei medici italiani

20 settembre 2008

"Ho lanciato un altro sasso nello stagno. Ma vedrete che i primi ad essere d'accordo saranno quelli bravi. Avranno tutto l'interesse a mettersi su internet".
Il ministro della Pubblica Amministrazione, o se preferiamo, il ministro anti-fannulloni, Renato Brunetta, si dice sicuro e in una intervista rilasciata pochi giorni fa a Radio Radicale ha spiegato la sua nuova idea: pubblicare in rete i curricula dei chirurghi perché, dice Brunetta, "se devo farmi operare ho il diritto di sapere se il mio medico è un macellaio o una persona capace, se ammazza o salva le vite".
Chiaro no? Insomma, dal prossimo anno il Ministero per la Pubblica Amministrazione ha pronta la sua nuova crociata, questa volta non contro chi non fa, ma contro chi fa male.

"Voglio mettere in rete i risultati di tutti i professionisti, non solo della sanità ma anche maestri, funzionari... Se posso sapere tutto su yogurt e merendine non capisco perché non dovrei poter valutare chi mi metterà le mani addosso", ha ribadito il ministro chiarendo di non aver nulla di personale, di non essere stato vittima della cosiddetta malasanità.

Se l'Ordine dei medici ha lamentato i toni, ma nello stesso tempo ha dato la sua collaborazione, il presidente della società italiana chirurghi si è lamentato ad essere paragonato ad uno yogurt. Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli Ordini dei medici e odontoiatri, la Fnomceo, ha detto: "La nostra professione dà molto alla società e ora essere trattati con questo vocabolario truculento ci ferisce. Tuttavia siamo pronti a collaborare". Si è sentito offeso dalle parole di Brunetta Roberto Tersigni, presidente della Società italiana di chirurgia: "Il ministro è davvero andato sopra le righe. Essere paragonati allo yogurt. E perché non i curriculum dei politici?". Carlo Lusenti, segretario nazionale del sindacato medico Anaao, ha contestato i termini, non i contenuti: "La nostra attività non deve avere segreti".

"Un'anagrafe di chirurghi? Assolutamente condivisibile. Un cittadino deve sapere come lavoriamo, però dubito si trovi un metodo corretto. La medicina non è matematica", ha invece commentato Lorenzo Menicanti, cardiochirurgo del Policlinico San Donato di Milano. Giuseppe Ettorre, responsabile del centro trapianti del San Camillo, a Roma, quando viene sentito ha operato tutta la notte. Trapianto di fegato poi un'emergenza, in piedi 48 ore di fila: "Come verrebbe valutato il mio impegno? - si chiede - Quanti punti prenderei per aver rinunciato alla mia famiglia, per i sacrifici in ospedale? Io certo non ho paura di finire su internet".
Sì perché a ritenere che sia di difficile applicazione un metodo a punteggi per i chirurghi sono in molti. Secondo l'ex ministro della Sanità, Elio Guzzanti, grande tecnico e studioso di sistemi sanitari, a partire dal nostro, allo stato attuale "non ci sono le basi per attivare gli score. E' già complicato valutare i centri, figuriamoci i singoli operatori. Ci vorrebbero tecniche di valutazione molto raffinate. Non è detto che un chirurgo col 5% di mortalità dei pazienti sia peggiore del collega con l'1%. Potrebbe significare che opera i casi più gravi". [Informazioni tratte da Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere.it]

Di seguito riportiamo la lettere che ci è arrivata in Redazione dal Presidente dell'Ordine dei Medici di Trapani, Dott. Giuseppe Lo Giudice, che replica al Ministro della Funzione Pubblica...

"Pubblichiamo su internet anche il frasario delle insolenze contro i medici"
«Alla stregua della soluzione indicata dal ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta che vorrebbe schedare e pubblicare su internet i curricula dei medici italiani, in qualità di Presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Trapani, propongo la pubblicazione, anch'essa sul web, del ricco frasario d'insolenze e gratuite offese che certa politica, votata ad uno spicciolo populismo, rivolge contro la classe medica, sfruttando, con cinismo di strada, situazioni chiaramente limite ed isolate, che non possono coinvolgere l'intera categoria dei medici, e non possono consentire ad un ministro del Governo - nemmeno come provocazione - di sottoporre i medici ad una sorta di referendum popolare sulla loro professionalità. In questa classifica delle insolenze il Ministro Brunetta, al momento, risulterebbe al primo posto. Da un autorevole rappresentante istituzionale quale dovrebbe essere un Ministro della Repubblica, ci si aspetterebbero parole misurate e - senza ironia - all'altezza del compito che gli è stato affidato, grazie anche al voto di migliaia di medici italiani».

On. Giuseppe Lo Giudice
Presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia regionale di Trapani
(347-1376777)
ordinedeimedicitrapani@email.it

 

 

 

 

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20 settembre 2008
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