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10.000 contro il Ponte

A Messina un chilometro di persone alla marcia per gridare forte No al Ponte sullo Stretto

09 dicembre 2004

Un chilometro di persone ha manifestato ieri a Messina nella ''Marcia per dire no al Ponte''.
Almeno 10 mila persone, con esponenti di partiti e associazioni ambientaliste, dal Wwf a Legambiente a Italia Nostra, Lipu, Sinistra ecologista (impossibile elencarli tutti) e gente arrivata a frotte da ogni parte d'Italia e anche dalla Germania, hanno manifestato contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Canti e cori gioiosi da parte di numerosi studenti delle scuole cittadine, con la gente che sfilava portando striscioni e perfino una bara sulla quale campeggiava la scritta ''Con il ponte, Messina è morta''.

''No al Ponte, nei nostri mari vogliamo cozze e calamari… ''. Fra le bandiere e gli slogan hanno sfilato politici di primo piano, come il leader dei Verdi, Pecoraro Scanio: ''Noi siamo contrari al Ponte tout court da sempre. Evidentemente i cittadini cominciano a rendersi conto di quale mostruosità sta per piombare su di loro. Il Ponte sullo Stretto è una grande truffa. Dobbiamo evitare in ogni modo che venga fatto soltanto il primo buco per poi giustificare la costruzione di un'opera che non ha nessun senso, in una zona in cui sono ancora tantissime le cose da fare. Il ponte ha poco senso se prima non viene corredato da tutte le infrastrutture e senza lo sviluppo che ancora manca sia Messina che a Reggio Calabria. Berlusconi si preoccupi prima di fare queste opere, poi ne riparleremo. Penso che potremmo sederci a un tavolo solo nel 2100''.

Il partito di Rifondazione Comunista, insieme ai Verdi il partito da sempre contrario al Ponte, era invece rappresentato da Ugo Boghetta, responsabile nazionale dei Trasporti. ''Chi pensava che si prendessero dei voti dicendo 'sì al ponte' - ha dichiarato - ha sbagliato: la manifestazione dimostra il contrario. Stiamo raccogliendo firme per una proposta di legge per trasformare il ponte sullo Stretto in una società di sviluppo dei trasporti, in modo da non perdere le risorse che dovrebbero essere investite nella razionalizzazione dei trasporti in Sicilia e Calabria. Presto la presenteremo ai parlamentari per interrompere il processo di costruzione di questa megastruttura''.

Numerosi i manifestanti provenienti anche da altri Comuni siciliani e da Reggio Calabria e come già detto erano Lo Stretto senza il Pontepresenti manifestati provenienti addirittura dalla Germania. D'altro canto il Ponte sullo Stretto è ormai una questione europea - come ricorda Anna Giordano del Wwf: ''La Comunità europea non finanzia progetti che danneggiano le aree protette e il Ponte comprometterebbe seriamente importanti aree considerate ''sic'' (sito d'importanza comunitaria) e ''zps'' (zona protezione speciale)''.
E in mezzo a tutto questo bailamme non c'è stata riserva di sorprese, infatti, apprendere che una delle voci contrarie a quella dei manifestanti sia stata quella di Folco Quilici, documentarista e giornalista da sempre dalla parte dell'ambiente, fa rimanere di stucco. Folco Quilici non ha aderito alla marcia di ieri dichiarando che con queste proteste si rischia di essere oscurantisti.

La marcia è stata organizzata dai Verdi di Messina, da quelli di Reggio Calabria e da quelli di Agrigento, dalla Federazione europea del partito ecologista, dall'Arci Sicilia, dai Comunisti italiani, da Rifondazione Cominista, da Legambiente, dal Wwf Italia, dal Circolo Thomas Sankara, dalle associazioni Associazione mediterranea per la natura, Agire solidale, Cariddisicilia, Comitato cittadini contro il Ponte, Comitato La Nostra Città, dalla Lipu, dal Cub Messina, dalla Lega per le Autonomie, dal Messina Social Forum, dalla Polisportiva movimento nonviolento, dall'Associzione Scilla e Cariddi, dalla Sinistra ecologista, dalla Sezione Gramsci Ds Messina e dall'Associazione ''Vince Messina''.

La risposta agli ambientalisti
Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina: "Gli esperti dicono che è fattibile". (Fonte: La Sicilia)
"I maggiori esperti mondiali, che hanno sviluppato il progetto del ponte sullo Stretto, hanno garantito la fattibilità tecnica dell'opera da tutti i punti di vista: ingegneristico, sismico, geologico e aerodinamico". Lo sostiene l'amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci.
Replicando alle affermazioni degli ambientalisti, che hanno organizzato a Messina la marcia contro la realizzazione dell'opera, Ciucci aggiunge che "per quanto riguarda la mancanza di servizi e infrastrutture essenziali che penalizza Calabria e Sicilia, non posso che condividere la necessità di porvi rimedio al più presto. Peraltro, la realizzazione del ponte non è in contrasto con questo obiettivo".

I 138 milioni di euro che secondo i promotori costituirebbero aiuti di Stato erogati da Rete ferroviaria italiana a Stretto di Messina, "rappresentano invece - afferma Ciucci - il canone fissato d'accordo con Rfi per la disponibilità della linea ferroviaria del ponte, la cui gestione è affidata dalla legge alla stessa Rfi. Non è quindi un 'aiuto di Stato'". "Se solo una delle devastazioni ambientali annunciate dai promotori fosse reale - continua - lo Studio di impatto ambientale del ponte e dei suoi collegamenti, predisposto da consulenti indipendenti, non sarebbe mai stato approvato".

"Presto - ha annunciato Ciucci - avvieremo la gara internazionale per scegliere il soggetto che realizzerà il progetto Stretto di Messina con Scilla e Cariddi, 1686, ignoto fiammingo, acquarello su cartadi monitoraggio ambientale". A proposito dell'insoddisfacente livello di sicurezza antisismica di Messina e Reggio Calabria, sottolineato dagli ambientalisti, Ciucci spiega che "non è certo un problema determinato dalla realizzazione del ponte, tuttavia la Società Stretto di Messina ha definito un accordo con l'Osservatorio sismologico dell'Università di Messina che produrrà studi e indagini per individuare i livelli di criticità del sistema urbano per effetto del terremoto e avviare un progetto di riqualificazione dell'esistente". "Si dice che la gara per la scelta del general contractor sia stata indetta 'senza che siano state garantite le semplici regole della concorrenza'. E' un'affermazione del tutto contraria ai fatti - conclude Ciucci -. Il ponte è il primo progetto italiano che mette in competizione i più grandi costruttori del nostro Paese e del mondo''.


- Il Ponte sullo Stretto. Tutto ciò che i Siciliani (e gli Italiani)... non devono sapere

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09 dicembre 2004
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