1200 migranti in 48 ore
Sbarchi senza fine in Sicilia. E La Lega chiede lo stop dell'operazione Mare Nostrum
E' di nuovo piena emergenza in Sicilia per l'ondata di sbarchi di migranti favorita dal bel tempo e dal mare calmo. Intorno alle tre della scorsa notte la nave San Giorgio della Marina militare ha completato le operazioni di soccorso di 321 migranti in difficoltà nelle acque a sud di Lampedusa. Il barcone in legno era stato raggiunto nella tarda serata di domenica.
Con quest'ultimo gruppo, sono quasi 1200 i migranti arrivati sulle coste italiane negli ultimi giorni. L’altro ieri 828 persone erano state trasferite a Pozzallo, nel ragusano, dove le strutture di accoglienza sono già in crisi. Oltre 300 di essi, in maggioranza eritrei, sono fuggiti dall'ex centro di sperimentazione agricola della Regione siciliana 'San Pietro', struttura tra Comiso e Ragusa allestita per fare fronte all'emergenza sbarchi. Ieri nell'ex masseria erano presenti poco meno di 100 migranti, il resto si è dileguato, pronto a raggiungere con ogni mezzo le altre nazioni europee, veri loro obiettivi.
Chi non è fuggito è stato trasferito a Mineo, dove ci sono già 4mila richiedenti asilo, a Trapani, Siracusa e nel Centro d'accoglienza di Pozzallo, un capannone industriale con le finestre oscurate dove, a fronte di una capienza di 180 posti, ci sono attualmente circa 300 persone.
I profughi erano stati tratti in salvo su diverse carrette del mare a sud di Lampedusa. Erano stati avvistati e soccorsi dalla fregata Espero e dal pattugliatore Cassiopea della Marina Militare, coadiuvate dal mercantile Red Sea. "Nave Espero - si leggeva in una nota della Marina militare - è intervenuta in soccorso ad un natante con 433 persone a bordo, tra cui 75 donne e 3 minori, in seguito alla richiesta di aiuto da parte dei migranti. Due donne sono in stato di gravidanza". "Nave Cassiopea, invece, ha soccorso un barcone con a bordo 385 migranti, in cooperazione con la nave mercantile Red Sea, recuperandone 219, tra cui 40 donne e 10 minori. Un uomo in precarie condizioni di salute è stato trasferito con l'elicottero della fregata Aliseo verso l'ospedale civile di Lampedusa".
Ed è in questo contesto che il segretario della Lega, Matteo Salvini, chiede di sospendere l'operazione Mare nostrum, alla quale si devono le operazioni di salvataggio dei migranti. "Presenteremo subito a Camera e Senato la proposta di sospendere l'operazione Mare nostrum che costa 300 mila euro al giorno ai cittadini italiani che finiscono quindi per finanziare gli scafisti e l'invasione delle nostre coste" ha detto Salvini, che ha annunciato che entro 10 giorni andrà in Sicilia.
"Mare Nostrum è una sconfitta e un fallimento per tutti: per i profughi, per i quali è divenuto un irresistibile richiamo, trattati come carne da macello da scafisti senza scrupoli e trascinati verso un destino di stenti dietro pagamento di migliaia di dollari; per il Governo italiano, che ha di fatto messo a disposizione lo strumento ideale per permettere a questi criminali di organizzare al meglio i loro sporchi traffici; per un'Europa sempre sorda e lontana", ha aggiuto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Alla Lega arriva l'appoggio di Forza Italia, con Gasparri che chiede di "bloccare subito un'operazione demenziale" in cui l'Italia è "di fatto complice dei mercanti di morte". "Siamo ormai alla farsa - ha aggiunto - con la segnalazione delle partenze da parte degli scafisti stessi che fa scattare l'intervento delle navi italiane che portano da noi quantità sterminate di clandestini". Il suo collega di partito Riccardo Mazzoni chiede invece che la modifica del trattato di Dublino sia tra le "priorità" del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea.
In difesa del governo e del ministro Alfano si schiera il Ncd, che parla di "becera propaganda" e "assenza di responsabilità" da parte della Lega. Il leader dell'Udc Casini invita invece a tenere Mare Nostrum fuori dalla campagna elettorale e chiede che il parlamento faccia un "check-up sull'esito" di questi primi 6 mesi di missione.
Intanto, il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, lancia l'Sos: "Le strutture sono ormai al collasso. Il nostro centro può ospitare 180 immigrati e ne abbiamo 'dentro' 284. La situazione è davvero molto difficile e solo nelle ultime 48 ore 2 ci sono stati 3 sbarchi rispettivamente di 434, 176 e 218 migranti che per fortuna sono stato smistati in altri centri quali Messina e Trapani".
"La stagione estiva sta arrivando e tra i commercianti e gli operatori turistici ci sono delle preoccupazioni sull'impatto che la presenza di tanti migranti potrebbe avere economicamente sul settore". Ammatuna motiva il 'rischio' con i grandi numeri: "Negli ultimi 15 giorni dalla nostra città - ha detto - sono passati 5-6.000 extracomunitari".
"Non c'è un problema sicurezza - ha osservato il primo cittadino - e non è percepito tra i pozzallessi, che sono persone ospitali e solidali. Basti pensare che nella processione di Pasqua, che prevede l'incontro tra il Signore e la Madonna, la statua di Gesù l'hanno portata a spalla dei migranti evidentemente cattolici. Un'iniziativa molto gradita e apprezzata da Pozzallo".
"Certo - ha sottolineato il sindaco - c'è la sensazione che tutto accada da noi. Se come dice il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ci sarebbero 600mila persone pronte a partire e visto che i salvataggi si fanno ormai in alto mare, perché portarli tutti qui o ad Augusta, nel Siracusano? Sarebbe più giusto distribuire gli arrivi in diverse località italiane".
La fuga di migranti dai Centri di accoglienza "non sorprende" il sindaco di Pozzallo: "lo sanno tutti - ha rilevato - che nessuno di loro vuole rimanere in Italia, ma vuole andare in Paesi del Nord Europa". "È tutta brava gente - ha aggiunto - moltissimi sono laureati o diplomati. Ma è chiaro che su 350 ci sono almeno 5 persone non tranquille, che indispongono. Il problema - ha concluso Ammatuna - sono i 'grandi numeri': con cifre alte è difficile il controllo e la gestione di tutto...".
Mare Nostrum: da ottobre soccorsi oltre 20 mila migranti - L'operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale denominata Mare Nostrum è iniziata il 18 ottobre 2013. Da allora la task force ha soccorso oltre 20 mila migranti. Nell'operazione, che ha un costo mensile che va dai sei ai nove milioni di euro al mese, sono impiegati il personale e i mezzi navali e aerei della Marina Militare, dell'Aeronautica Militare, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Guardia Costiera, del personale del ministero dell'Interno-Polizia imbarcato sulle Unità della Marina Militare e di tutti i Corpi dello Stato che, a vario titolo, concorrono al controllo dei flussi migratori via mare.
La Marina Militare, secondo quanto si legge sul sito, partecipa, in particolare, con una Nave Anfibia tipo Lpd con funzione di Comando e Controllo dell'intero dispositivo. L'Unità è dotata di spinte capacità sanitarie di primo intervento con disponibilità di mezzi da sbarco e gommoni a chiglia rigida. Inoltre l'Unità ha la possibilità di ricevere a bordo i rappresentanti di altri Dicasteri/Organismi nazionali/internazionali coinvolti nell'operazione.
Inoltre vengono utilizzate una o due fregate Classe Maestrale, ciascuna con un elicottero Ab-212 imbarcato; uno o due pattugliatori, Classe Costellazioni/Comandanti, con la possibilità di imbarcare un elicottero AB-212, ovvero Classe Minerva, di cui una con missione primaria di Vigilanza Pesca. In campo anche due elicotteri pesanti tipo EH-101 (Mph) imbarcati sulla Nave Anfibia, ovvero rischierati a terra su Lampedusa/Pantelleria/Catania come necessario e un velivolo P180, con capacità dispositivi ottici ad infrarosso (Forward Looking InfraRed-Flir) rischierato a Lampedusa.
Nell'operazione viene usata anche una rete radar costiera della Marina Militare con una capacità di ricezione dei Sisitemi Automatici di Identificazioni della Navi Mercantili (Automatic Identification System-Ais) e una nave mototrasporto costiero per supporto logistico. Il Comando del Dispositivo aeronavale è affidato al Contrammiraglio Mario Culcasi imbarcato su Nave San Giorgio Unità designata sede di Comando. Sulle unità navali della Marina Militare del dispositivo, inoltre, sono già imbarcati rappresentanti del Dipartimento Pubblica Sicurezza-Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, che con le loro capacità rafforzano i controlli dei migranti direttamente da bordo.
L'Aeronautica Militare concorre con le due basi di Lampedusa e Pantelleria, che forniscono supporto logistico, e diversi assetti, tra cui un P180 dotato di sensori ottici e infrarossi, un pattugliatore Atlantic e un velivolo a pilotaggio remoto (Uav) Predator.
[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]