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20 anni ciascuno ai killer di Lorena

Nessuna attenuante per i tre minorenni rei confessi del delitto di Lorena Cultraro

12 novembre 2008

Nessuna attenuante per i tre minorenni che hanno violentato, strangolato e gettato nuda, con un masso legato al corpo per appesantirlo, in fondo ad una vecchia cisterna nelle campagne di Contrada Giummarra, a Niscemi (CL), Lorena Cultraro, 14 anni. I tre minori, di età compresa fra i 15 ed i 17 anni, dovranno scontare 20 anni di reclusione.
Il gup del Tribunale dei minori di Catania, Alessandra Chierego, infatti, al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato li ha ritenuti tutti colpevoli di violenza sessuale, omicidio volontario premeditato ed occultamento di cadavere infliggendo loro una pena severa per il brutale delitto che hanno confessato di avere commesso.

I tre imputati sono rei confessi del delitto, ma hanno sempre negato di avere violentato Lorena e la premeditazione dell'omicidio.
Nella confessione i tre raccontarono di avere portato la vittima in un casolare vicino alla cisterna, di avere avuto rapporti sessuali con lei e di averla assassinata per paura dopo che lei disse di essere incinta di uno di loro, fatto che non era vero.
Il gup Chierego, accogliendo la richiesta del pm Stefania Barbagallo, non ha concesso alcuna attenuante ai tre minorenni ritenendoli colpevoli di tutti i reati contestati agli imputati.
Il legale della famiglia Cultraro, l'avvocato Carmelo Pitrolo, ha lasciato il Tribunale per i minorenni sottolineando che "agli imputati è stato inflitto il massimo della pena".

Prima che il gup si ritirasse in camera di consiglio ieri mattina, fuori dall'aula, attiviste dell'Unione donne italiane (Udi ) avevano distribuito un volantino in cui si legge: "Saremo presenti fino alla fine. Chiediamo che la giustizia si faccia carico del dovere morale di una sentenza che contrasti l'idea che la barbarie e l'offesa alla dignità e alla vita di una donna possano essere semplicemente ridimensionate dentro un processo con rito abbreviato. Chiediamo che agli assassini delle donne e della loro dignità sia inflitto il massimo della pena". E così è stato 

I tre minorenni condannati a 20 anni di reclusione per la morte di Lorena hanno accolto la sentenza del Gup per i minorenni di Catania "malissimo, in lacrime e con profondo sconforto" e sono stati colti "da un comprensibile malessere", hanno rivelato i due legali che li difendono, gli avvocati Francesco Spataro e Mirko Ragusa. "Vent'anni di reclusione per un minorenne - ha sottolineato l'avvocato Spataro - rappresentano la fine di una vita, la distruzione dei progetti futuri che vengono a cadere". "I ragazzi - ha aggiunto il penalista - avevano già capito quello che avevano fatto ed erano pentiti. Sfido chiunque a non pentirsi davanti ad una contestazione così di un grave di un fatto commesso e ampiamente confessato dai ragazzi". "Noi - ha aggiunto l'avvocato Ragusa - li avevano messi di fronte alla possibilità che ci fosse una condanna dura: è ed è arrivata con il massimo della pena. Hanno accolto la sentenza in lacrime capendo oggi ancora di più la gravità del delitto commesso".
I due penalisti non si sono pronunciati su un ricorso: "valuteremo - hanno detto - dopo avere letto le motivazioni".

''Io volevo l'ergastolo per loro" - "Vent'anni di carcere per quei mostri per me non sono niente, perchè mia figlia non me la ridà nessuno: io volevo l'ergastolo per loro". Così Giuseppe Cultraro conferma la sua valutazione sulla condanna comminata ai tre minorenni per la morte di sua figlia Lorena. "Quei mostri - ha aggiunto - dovrebbero marcire in carcere per tutta la vita. La verità è che in Italia non c'è giustizia. Vent'anni di reclusione per quello che hanno fatto non sono niente: è come se fossero stati condannati non per avere assassinato una ragazza di 14 anni ma un animale". "Ma che giustizia è mai questa? Venti anni per un omicidio sono niente! Tra amnistie e condoni fra poco torneranno liberi!", ha aggiunto Giuseppe Cultraro. "Che significa che sono minorenni? - ha detto - Non era forse minorenne anche mia figlia? Eppure non hanno avuto né scrupoli, né pietà quando l'hanno uccisa barbaramente! Sono delle bestie, dei mostri!". Quindi, quasi come a sfogarsi, ha continuato: "No! Non sono soddisfatto per niente delle condanne. Mi ribolle il sangue. Volevo per loro la condanna a morte. Ma siccome in Italia non è contemplata la pena capitale, speravo che l'ergastolo fosse per loro la pena più giusta. E invece...".
Adesso sta valutando se proporre appello: "No, non mi fermo. Voglio giustizia. Stasera torno dall'avvocato per presentare appello".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, La Stampa.it, Corriere.it]

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- Questa è una storia terribile... (Guidasicilia.it, 14/05/08)
- Dicono d'aver perso la testa... (Guidasicilia.it, 16/05/08)
- "E ora posso andare a casa?" (Guidasicilia.it, 17/05/08)
- Se Lorena fosse stata incinta... (Guidasicilia.it, 03/06/08)
- Lorena Cultraro non era incinta (Guidasicilia.it, 02/08/08)
- Rito abbreviato per gli assassini di Lorena (Guidasicilia.it, 16/08/08)
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Via al processo per l'omicidio di Lorena Cultraro (Guidasicilia.it, 06/11/08)

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12 novembre 2008
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