21 manifestazioni di interesse per Tirrenia, solo cinque per Siremar
Scaduto il termine per la presentazione delle domande d'acquisto, richieste pervenute sia da operatori nazionali che europei e internazionali
Nei giorni scorsi qualcuno ha parlato di una rediviva "ipotesi spezzatino" per Siremar, la compagnia di navigazione del gruppo Tirrenia, che collega la Sicilia con le isole minori. Tra l'altro, fonti aziendali non hanno escluso una vendita separata delle tratte gestite dalla società siciliana. Ieri, mercoledì 20 ottobre, sono scaduti i termini per la presentazione delle proposte all'advisor Rothschild, e alcuni acquirenti hanno fatto sapere di poter essere interessati a rilevare insieme a Tirrenia solo alcune linee gestite da Siremar (in particolare quelle che collegano la Sicilia alle Egadi).
Ebbene, ieri sono state cinque le richieste per Siremar pervenute sia da operatori nazionali che europei e internazionali. "Oggi (ieri per chi legge, ndr) è scaduto il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse per l'acquisto di Tirrenia e di Siremar - ha spiegato Giancarlo D'Andrea, commissario straordinario di Tirrenia, annunciando che - sono pervenute ventuno manifestazioni di interesse per Tirrenia e cinque per Siremar. Le manifestazioni di interesse sono pervenute sia da operatori nazionali sia da operatori europei e internazionali".
"È stata conseguentemente avviata l'analisi approfondita della documentazione pervenuta al fine di individuare i soggetti ai quali dovrà essere indirizzato l'invito a partecipare alla successiva fase di due diligence - ha spiegato ancora D'Andrea, che ha precisato - l'invio della lettera di invito da parte della Procedura è previsto entro la prima decade di novembre nel rispetto dei termini concordati a livello comunitario".
Il commissario straordinario del gruppo Tirrenia ha inviato una lettera al personale in cui sollecita i dipendenti a non divulgare informazioni che riguardano la compagnia. L'iniziativa segue le dichiarazioni sulla società rilasciate in una trasmissione televisiva da alcuni lavoratori. "Ritengo - ha scritto D'Andrea - che l'attuale fase aziendale che ha visto il commissariamento della società, richieda da parte di tutti il massimo sforzo volto a proiettare i compendi aziendali verso l'obiettivo di continuità e non indulgere su fatti e situazioni passate che rischiano solo di screditare quanti, a tutti i livelli, hanno operato ed operano in Tirrenia".
Il commissario ha invitato, quindi, il personale ad attenersi al codice etico aziendale che prevede "coerentemente con i principi di trasparenza e completezza dell'informazione la comunicazione del gruppo verso l'esterno, improntata al rispetto del diritto all'informazione".
"In nessun caso, amministratori , dipendenti e collaboratori - continua la lettera - si prestano a divulgare notizie o commenti non veritieri o non basati su fatti oggettivi, riguardanti le attività aziendali e non. Fermo restando - conclude - l'obbligo di assumere tutte le iniziative a tutela della società e di perseguire i comportamenti che violano la disciplina aziendale".
L'altro ieri alcuni organi di stampa indicavano come possibili offerenti la Mediterranea Holding, l'armatore Alexis Tomasos con la Costantino Tomasos, l'armatore sorrentino Gianluigi Aponte, patron di Msc (che per partecipare alla gara è da poco entrato con Marinvest nel 50% Gnv e ha annunciato d'aver presentato la manifestazione di interesse attraverso Snav), e l'imprenditore italo-americano Antony Cerone, che ha già consegnato la propria offerta alla Banca Rotschild di Milano. Tra i possibili partecipanti qualcuno ha segnalato la Moby di Vincenzo Onorato, la Corsica Ferries, il gruppo Franza e il fondo britannico Cinven Limited.
I debiti della Siremar - La Siremar ha debiti per 67 milioni di euro. E' quanto si legge nella sentenza, depositata lo scorso 5 ottobre, dal Tribunale fallimentare di Roma, che ha accolto la dichiarazione di stato d'insolvenza presentata dal commissario straordinario di Siremar, Giancarlo D'Andrea.
Secondo i giudici, Siremar "a fronte di liquidità pari a circa 2 milioni di euro registra una esposizione debitoria che, al 20 agosto, ha raggiunto i 67,326 milioni e che sono sopraggiunte revoche di affidamento da parte di alcuni istituti di credito, aggravando lo stato di crisi finanziaria della società". Il capitale sociale di Siremar, controllata da Tirrenia, ammonta a 7,612 mln per un totale di 220 mila azioni. Il Tribunale ha rilevato che lo Stato ha versato alla compagnia 70 mln in base alla convenzione sui servizi di collegamento marittimi. Nella sentenza del Tribunale, inoltre, si legge che le proroghe della convenzione tra lo Stato e la Siremar, rinnovata recentemente, sono state "censurate come illegittime dalla Commissione europea per violazione del principio di non discriminazione tra gli armatori europei".
[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, GdS.it]
- Fin che la nave va... (Guidasicilia.it, 07/09/10)