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24 anni di prigione per l'ex amministratore delegato di Enron. Ecco l'America come punisce gli evasori fiscali

24 ottobre 2006

Culla del capitalismo e del liberismo, l'America, è il Paese che tutto il mondo guarda (e tenta di emulare) per poter avanzare economicamente. E' il Paese delle opportunità, dove chiunque (o quasi) può ambire all'eccellenza e arricchirsi, ed è il Paese dove esistono le regole fiscali più ferree che, guai ad eluderle o raggirarle.
Insomma, in America sono nate e viggono quelle regole di mercato che in un paese come l'Italia, per esempio, in tantissimi agognano, al contrario delle regole in vigore per chi evade le tasse, di queste l'Italia e tanti italiani  proprio non ne vogliono sapere.
Se pensiamo che, nel 1930, Al Capone venne consegnato alla Giustizia proprio grazie alla severa regolamentazione del fisco, comprendiamo cosa possa significare evadere le tasse in America, e se poi andiamo a gettare un'occhiata nella più vicina vicenda Enron, è sicuro che tutti i dubbi vengano fugati.

Ma tentiamo di spiegare brevemente tale vicenda che qualcuno chiamò ''la madre di tutte le banche rotte''...
La Enron è stata una delle più grandi multinazionali americane, specializzata nel campo dell'energia.
Nel 2002, improvvisamente, la multinazionale fallì. L'avvenimento giunse del tutto inaspettato poiché ufficialmente la Enron negli ultimi 10 anni aveva avuto una crescita molto rapida, decuplicando il proprio valore e raggiungendo il 7° posto nella classifica delle più importanti multinazionali degli USA. Tuttavia nel giro di pochissimo tempo le azioni Enron, da tutti considerate solidissime, persero tutto il loro valore, passando dalla quotazione di 86 dollari a 26 centesimi, bruciando così circa 60 miliardi di dollari nel giro di tre mesi. Ciò portò numerosi dipendenti a gravi difficoltà, poiché gli era stata fatta una proposta che permetteva loro di acquistare le azioni della società e non poterono far nulla per ripararsi dal disastro. I più alti dirigenti della società invece non subirono alcuna perdita, poiché avevano venduto le loro azioni prima del crack, realizzando così enormi guadagni.
L'opinione pubblica pretese chiarimenti, poiché pareva inspiegabile che una multinazionale che aveva un fatturato di circa 130 miliardi di dollari all'anno crollasse così rapidamente senza segnali premonitori.

Indagando più a fondo si scoprì che la Enron innanzi tutto manteneva alto il livello dei suoi redditi con trucchi contabili, ma anche ottenendo agevolazioni da parte del governo mediante favori come aiuti nelle campagne elettorali (la Enron fu il primo finanziatore della campagna di Bush) o donazioni a numerosi uomini politici di denaro o di pacchetti azionari. Comportamenti di questo tipo non erano adottati a vantaggio solo di esponenti del partito repubblicano, ma anche di quello democratico.
Ad aggravare la situazione contribuì la scoperta della rete di società legate alla Enron che i dirigenti avevano costruito in alcuni paradisi fiscali. Le società erano in totale 881, di cui più di 600 nelle Isole Cayman. In questo modo la Enron, teoricamente sottoposta a severi controlli, è riuscita a evadere quasi tutte le sue tasse ed a gonfiare i profitti mantenendo così stabile il valore delle sue azioni anche nei periodi di crisi.

Bene, bisogna sapere che nei giorni scorsi, a quasi cinque anni dal collasso della Enron, Jeffrey Skilling, ex amministratore delegato della multinazionale con sede nel Texas, è stato condannato a 24 anni e quattro mesi di prigione per il suo ruolo in uno dei maggiori scandali della storia dell'industria americana. La condanna è una delle più severe inflitte finora nello scandalo Enron.
I magistrati hanno ritenuto Skilling colpevole di frode, insider trading, associazione a delinquere e altri sedici reati.
Il suo coimputato Kenneth Lay è morto lo scorso 5 luglio e la scorsa settimana la condanna nei suoi confronti è stata cancellata. L'ex direttore finanziario della Enron, Andrew Fastow, è stato condannato a sei anni di prigione dopo aver patteggiato con la magistratura una serie di confessioni che hanno portato alla condanna di Skilling.

Skilling ha ascoltato in silenzio la sentenza in un'aula di tribunale di Houston. Prima del verdetto ha professato ancora la sua innocenza ma non è servito a nulla.
Ecco la grande America come punisce i ''furbetti'' e i ''furboni'' che evadono il fisco.

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24 ottobre 2006
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