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25 anni fa moriva Renato Guttuso

Dopo la morte del grande pittore bagherese un lungo contezioso sull'eredità è durato fino al 2002

17 gennaio 2012

Moriva 25 anni fa, a Roma il 18 gennaio 1987, il grande pittore siciliano Renato Guttuso. Un lutto per l'arte italiana e l'inzio di una lunga vicenda giudiziaria per la sua eredità, conclusasi solo nel 2001 con il pronunciamento della Cassazione, protagonista il figlio adottivo del Maestro, Fabio Carapezza.
Negli anni la magistratura ha sempre dato ragione a Carapezza, l'allora giovane funzionario del ministero degli Interni che Guttuso, gravemente malato e prostrato dall'improvvisa morte della moglie Mimise Dotti, aveva adottato nell'ottobre 1986 e, sul letto di morte, designato suo erede legittimo. Fu un'adozione lampo (tutto, dall'istanza alla sentenza, si svolse nel solo mese d'ottobre al Tribunale di Roma) dichiarata senz'ombre da altri giudici che hanno rigettato le denunce dei nipoti Dotti. All'epoca dell'adozione Carapezza aveva 32 anni.

Altra protagonista della vicenda Marta Marzotto, a lungo sua musa ispiratrice e amante, che non ha mai dimenticato come fu emarginata da Palazzo del Grillo, casa-studio a Roma del pittore, nei giorni dell'agonia di Guttuso e della sua improvvisa conversione. Nel febbraio 2006 la Marzotto è stata accusata dalla magistratura di Varese di aver realizzato in concorso con lo stampatore, Paolo Paoli, senza l'autorizzazione dell'erede legittimo dell'artista, Fabio Carapezza Guttuso, 700 copie di opere che il pittore siciliano le aveva regalato negli anni del loro grande amore. E questo è solo l'ultimo processo della serie. Senza il consenso dell'erede di Guttuso, Marta Marzotto aveva fatto incollare sul retro delle opere una sorta di personale autentica. Si trattava della fotocopia di una lettera autografa di Guttuso, datata 'Roma 23 settembre 1986', con la quale l'artista autorizzava l'ex contessa a riprodurre le sue opere, in diversi materiali (carta, ceramica etc.) per lo scopo che lei avrebbe ritenuto opportuno. Guttuso però, all'improvviso, poche settimane dopo adottò Carapezza e lo nominò suo erede. La lettera, inoltre, non essendo stata autenticata da un notaio non aveva nessun valore legale. Il 16 aprile 2002 la Cassazione ha, infatti, confermato le pronunce del Tribunale e della Corte d'Appello di Milano: Fabio Carapezza Guttuso è il solo titolare dell'eredità Guttuso. Dopo la morte del pittore, il figlio adottivo ha fondato gli Archivi Guttuso, cui ha destinato lo studio di Piazza del Grillo, e ha integrato la collezione del museo di Bagheria. Proprio a Bagheria sono iniziate, a dicembre scorso, le celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di Renato Guttuso.

La sua città lo celebra con una serie di eventi e mostre che proseguiranno nel corso del 2012. Guttuso, infatti, nacque a Bagheria il 26 dicembre del 1911, ma venne denunciato solo qualche giorno dopo a Palermo, il 2 gennaio del 1912. La registrazione all'anagrafe palermitana avvenne per volontà del padre dell'artista che non voleva 'far nascere' suo figlio a Bagheria, con la cui amministrazione comunale aveva una serie di attriti. Il primo atto celebrativo è stato l'apposizione di una targa sulla casa di Guttuso a Bagheria, non quella natale ma la casa dove si trasferì all'età di 6 anni e che ospitò il suo primo studio. Fra le iniziative nell'anno in corso è prevista una mostra a Roma al Vittoriano, la cui data è ancora da definire. [Adnkronos]

- I cento anni di Renato Guttuso (Guidasicilia.it, 27/12/11)

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17 gennaio 2012
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