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267 MORTI

Aumenta il numero delle vittime in Abruzzo. Continuano le scosse di terremoto

08 aprile 2009

Dopo la forte scossa di terremoto delle 19,42 di ieri, nuovi eventi sismici hanno caratterizzato la notte in tutta l'area abruzzese già drammaticamente colpita. Alle 6,27 di questa mattina si è registrata una nuova scossa che, riferiscono fonti della Protezione Civile, è stata di magnitudo 3.7 della scala Richter, così come riferito anche dai rilievi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Le località prossime all'epicentro sono Ocre Fossa, Sant'Eusanio Forconese, Poggio Piacense, Villa San'Angelo, Rocca di Cambio, San Demetrio, Lucoli, Fagnano Alto, Rocca di Mezzo, Barisciano, Prata d'Ansidonia, Torninparte, Fontecchio, Santo Stefano di Sessan, San Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi, Caporciano e Carapelle Calvisio.
Attimi di paura per i 25 mila sfollati del capoluogo abruzzese, costretti sotto le tende all'ennesima notte di angoscia. E di freddo: la temperatura è calata fino a 4-5 gradi.
Ieri, l'ultima forte scossa di magnitudo 5.3 della scala Richter è stata avvertita nettamente a Roma, anche se l'epicentro è stato nella zona compresa tra i comuni di Fossa e Sant'Eusanio Forconese. La scossa ha provocato altri crolli, tra cui quello della Basilica in piazza Duomo a L'Aquila.

Intanto è salito a 260 il bilancio delle vittime, di cui 11 non ancora identificate, secondo gli ultimi dati del Coordinamento dei soccorsi della Protezione Civile, che ha deciso di istituire, per motivi igienico-sanitari, un punto di raccolta per l'identificazione delle vittime. Nelle prossime ore il riconoscimento delle salme potrà essere effettuato dai parenti presso lo stabilimento Cristal Carni, di fronte al centro commerciale L'aquilone, in località Campo di Pile.
E tra le macerie si continua a scavare: nella notte sono stati estratti i corpi di due donne che abitavano in una palazzina crollata in via Sturzo.

Ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è tornato sui luoghi del disastro. Il premier ha invitato ancora una volta la popolazione "a non tornare nelle case per il rischio di nuove scosse". Poi la promessa agli sfollati: "Non vi lasceremo soli, la ricostruzione sarà rapida". E, ancora, l'assicurazione: "Tornerò tutti i giorni". Più tardi, nella visita alla tendopoli di San Demetrio, il premier non ha resistito si è anche lasciato andare a una delle sue solite battute: "Andate lì sulla costa, è Pasqua, prendetevi un periodo che paghiamo noi". Una battuta con un fondo di verità, perché molti sfollati saranno effettivamente trasferiti sulla costa in attesa dei primi interventi sulle loro case: "State tranquilli - ha aggiunto il premier - noi facciamo l'inventario delle case danneggiate e voi vi spostate sulla costa perchè lo Stato vi è vicino. Sarete serviti e riveriti".
Anzitutto verrà effettuato un inventario dei beni culturali danneggiati e poi verrà messo a punto un piano degli interventi. Il governo sta studiando la possibilità di far rientrare nel provvedimento sugli ammortizzatori sociali aiuti a sostegno dei piccoli imprenditori che hanno avuto la loro attività danneggiata. Inoltre ci sarà "la proroga dei termini" fiscali e previdenziali a beneficio dei contribuenti colpiti dal sisma.
Quanto alla ricostruzione il presidente del consiglio garantisce "ricostruzioni rapide e in tempi certi, annunciati pubblicamente all'inizio dei lavori per ogni singola casa". Anche se Berlusconi vede con favore la nascita della prima ''new town'' prevista dal "Piano casa". All'interno del quale verrà esplicitata la necessità che gli ampliamenti delle abitazioni vengano eseguiti secondo le regole dell'edilizia antisismica.

LA SICILIA PARTECIPE CON LA SOLIDARIETA' E IL LUTTO
La prima colonna mobile della Protezione Civile della Sicilia è giunta ad Avezzano ieri intorno alle diciannove. "La colonna di aiuti alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto - ha riferito il presidente della Regione Raffaele Lombardo - è costituita da una tendopoli per cinquecento persone, due cucine da campo in grado di fornire settecento pasti l'ora, un'autobotte da settemila e cinquecento litri di acqua, una torre faro, un gruppo elettrogeno da centoventi Kwh, cinquanta funzionari regionali (di cui trentacinque tecnici in grado di verificare l'agibilità degli edifici), centosessanta volontari per il montaggio delle tende, la somministrazione dei pasti e la gestione della tendopoli. A questi si aggiungono dieci tecnici forestali con tre mezzi e cinquanta tra camion e fuoristrada". Alla protezione civile siciliana è stato assegnato il compito di montare e gestire la tendopoli nel Comune di Tornimparte, dove verranno allestite novanta tende per ospitare circa mille persone. "La seconda colonna mobile - ha infine concluso il presidente della Regione - costituita da una postazione medica avanzata è in stand-by pronta per partire a richiesta". "Nella nostra terra - ha aggiunto il governatore - abbiamo concreta esperienza di eventi di questo tipo e possiamo contare su un servizio di protezione civile sempre pronto a mettersi in moto. Anche per questo abbiamo offerto subito la nostra disponibilità".
Anche la protezione civile provinciale, come annunciato dal presidente dell'amministrazione di Palazzo Comitini, Giovanni Avanti, è pronta a intervenire. La stessa disponibilità è stata assicurate dalle altre province dell'Isola che restano in contatto costante con la protezione civile regionale.

E la Sicilia si sente sempre più legata all'Abruzzo non soltanto in virtù di uno spontaneo spirito di solidarietà, ma perché anche l'Isola piange due suoi morti, vittime del disastro. Si tratta di Pino Italia, 44 anni, e della madre Maria Puglisi, 66, di Buscemi (SR) che da anni risiedevano a L'Aquila.
Madre e figlio sono  stati recuperati ieri pomeriggio a distanza di un paio di ore l'uno dall'altro sotto le macerie della loro abitazione crollata a causa del sisma. L'avvenuto ritrovamento dei cadaveri è stato confermato dal sindaco di Buscemi Giuseppe Giansiracusa che si sta tenendo in costante contatto telefonico con gli altri familiari partiti la scorsa notte da Buscemi alla volta de L'Aquila. Il sindaco ha anche annunciato che da oggi su tutti gli edifici pubblici di Buscemi saranno esposte le bandiere a mezz'asta e questo sino al giorno in cui saranno celebrati i funerali. In quel giorno sarà proclamato il lutto cittadino.

I tanti messaggi di solidarietà dal Belice - Dalla Sicilia parte l'abbraccio di solidarietà dei sindaci delle zone terremotate della Valle del Belice, pronti a mobilitarsi per inviare aiuti. Se ne fa portavoce il primo cittadino di Salemi, Vittorio Sgarbi, che ieri ha organizzato un incontro tra i sindaci della zona della Sicilia in cui il terremoto del 15 gennaio del 1968 rase al suolo interi paesi mietendo 300 vittime. "Ho convocato i sindaci del Belice a Salemi perché insieme si possa indicare ai comuni abruzzesi l'esperienza delle nostre realtà - ha detto Sgarbi -. Chiedo al presidente del Consiglio e al capo della Protezione civile di impedire il ripetersi degli errori fatti nei comuni del meridione, non solo nella ricostruzione delle case ma anche nella tutela dei beni culturali".
Vito Bonanno, sindaco di Gibellina, ha inviato un telegramma al primo cittadino de L'Aquila, Massimo Cialente. "Nel '68 Gibellina ha avuto la stessa sfortuna di subire le conseguenze di un sisma che ne ha fisicamente cancellato la memoria storica e architettonica, ponendo le basi per la diaspora dei suoi cittadini e per l'abbandono delle terre in cui da generazioni i nostri padri avevano lavorato e vissuto - ha scritto Bonanno - Con la forza della ragione con il cuore e la composta dignità delle nostri madri, abbiamo ricostruito una nuova città, e abbiamo riannodato, attraverso l'arte e la cultura, le fila della memoria. La morte non ha vinto".
In prima linea nel sostegno ai paesi dell'Abruzzo colpiti dal terremoto c'è anche Michele Botta, sindaco di Menfi. "Non dimentichiamo - ha detto il sindaco - ciò che abbiamo vissuto dopo il sisma del Belice nel 1968. Proprio domani avremo un incontro con il presidente Lombardo per cercare di porre fine all'annoso problema della ricostruzione". Botta è pronto a mettere a disposizione anche le competenze dei tecnici. "Invito - ha detto - tutta la cittadinanza a farsi parte attiva in questa causa, affinché non si ripeta l'esperienza terribile di rimanere soli, senza un tetto e senza niente da mangiare".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere.it, La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

- "Quel crocifisso appeso a un albero" di Paolo Sorrentino

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08 aprile 2009
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