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32 anni senza uno straccio di verità

27 Giugno 1980: la strage di Ustica. 81 vittime che ancora aspettano giustizia

27 giugno 2012

Il 27 giugno 1980, era un venerdì, nel cielo tra le isole di Ustica e Ponza si consuma quella che tutti conoscono come la "strage di Ustica". L'aereo di linea Douglas DC-9, appartenente alla compagnia aerea italiana Itavia, che da Bologna volava verso Palermo, si squarciò in volo all'improvviso e scomparve in mare. 81 le persone morte.
Sono passati trentadue anni da allora, e ancora oggi i familiari delle vittime e l'Italia intera continua a non avere uno straccio di verità. Dopo oltre trent'anni di inchieste, molti aspetti di questo disastro, tra i quali le cause stesse, non sono ancora stati chiariti.

Da anni la richiesta di chi continua a vivere quelle morti, è la stessa. E puntualmente viene rivolta al governo in carica: fare pressioni, mobilitarsi affinché Inghilterra, Francia, Germania, Belgio e Libia rispondano alle rogatorie internazionali avviate dai magistrati italiani per fare completa luce sulla strage. I famigliari delle vittime tornano a chiederlo oggi, XXXII anniversario, dovendo constatare come non vi sia più "la stessa attenzione del passato".
Sempre la stessa richiesta, da parte dei famigliari, e sempre lo stesso timore, che però di anno in anno cresce: la paura che quella strage possa finire nel dimenticatoio.

"Serve una presa di posizione del governo Monti", ha sottolineato la presidente dell'associazione dei parenti Daria Bonfietti. "In Libia, dopo la caduta di Gheddafi, sarebbero stati trovati documenti utili a far luce, ma per il momento non è stato rivelato nulla. Il Belgio ha addirittura specificato in una nota che è impossibile rispondere perché 'le notizie sono di natura tale da pregiudicare gli interessi militari essenziali del Paese'. Come a dire: c'è una verità, ma non possiamo dirla".
Un'altra richiesta, questa fatta attraverso un'istanza che sarà presentata oggi alla Procura di Roma dall'avvocato dell'associazione, Alessandro Gamberini, riguarda la possibilità di interrogare Abdel Salam Jalloud, l'ex primo ministro e numero due del regime libico che l'estate scorsa si sarebbe rifugiato in Italia e ora potrebbe fornire elementi importanti per chiarire la strage di Ustica. "Si può ritenere che Jalloud, per la posizione ricoperta all'epoca del regime - si legge nell'istanza - possa essere al corrente di dati molto utili alla ricostruzione dei fatti".
I familiari sostengono di non sapere se effettivamente Jalloud al momento di trovi in Italia. Chiedono perciò ai magistrati di attivarsi, interessando i Servizi tramite la presidenza del Consiglio.
Un altro fronte di battaglia che Bonfietti tiene vivo è quello sul maxirisarcimento alle famiglie delle vittime, 100 milioni di euro, riconosciuti durante il processo in appello: "Il giudizio civile è stato rinviato al 2015".

Intanto Bologna non dimentica. Ricorda oggi la strage in Comune, con una cerimonia alla quale partecipano i parenti, le autorità civili e militari, e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Poi dalla sera una serie di spettacoli di fronte al museo per la Memoria.
"A 32 anni di distanza da una delle più buie pagine della storia repubblicana ci sono ancora troppe ombre e poche luci" aveva detto ieri il sindaco Orlando. "Ci auguriamo che si arrivi al più presto - aveva aggiunto il primo cittadino - alla piena verità perché ci sono stati troppi depistaggi e troppe offese nei confronti dei parenti delle vittime e verso tutti coloro che hanno sete di giustizia. E' un dovere morale e istituzionale per il primo cittadino di Palermo essere domani a Bologna", aveva concluso.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio a Daria Bonfietti, ha rinnovato a tutti i famigliari delle vittime la sua affettuosa vicinanza e quella dell'intero Paese: "E' motivo di profonda amarezza dover constatare come lunghi anni di indagini non abbiano ancora consentito di individuare i responsabili di una vicenda così tragica e inquietante". "E' indispensabile che le istituzioni tutte profondano ogni sforzo, anche sul piano dei rapporti internazionali, per giungere a una compiuta ricostruzione di quanto avvenne quella drammatica notte nei cieli di Ustica e favoriscano lo svolgimento delle difficili indagini tuttora in corso - si legge ancora nel messaggio -. In questo contesto, ritengo pertanto meritevole di apprezzamento l'iniziativa di celebrare l'anniversario rendendo pubblici gli archivi digitalizzati dell'associazione: iniziativa che rappresenta un ulteriore tassello dell'impegno generoso e costante dei congiunti delle vittime nel perpetuare il ricordo di quel drammatico evento''.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Repubblica.it]

 

 

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27 giugno 2012
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