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383° Festino di Santa Rosalia

In memoria di quanti hanno sacrificato la loro vita per la giustizia in questa città

12 luglio 2007

Rosalia rosa lucente, lucente rosa
L'Invocazione alla Santuzza come messaggio di Legalità di una città che guarda al futuro

All'insegna della contemporaneità, pur nel rispetto della tradizione. Un evento, rigoroso e festoso insieme, che vuol parlare alla Città di oggi e della Città di oggi. Ma anche sotto il segno della luce, simbolo della devozione e della fede. Queste le linee-guida della 383ª edizione del Festino di Santa Rosalia che, a differenza di quelli che si sono susseguiti negli ultimi anni, eviterà la drammatizzazione della cronaca delle tragiche vicende causate dall'epidemia di peste che nel 1624 misero in ginocchio Palermo, per mostrare il volto di una città colta, ospitale e vitale, che sa guardare con coraggio al suo futuro.

Ogni anno il Festino chiama a raccolta i palermitani ad abbracciare la sua Patrona, diventando momento d'aggregazione, di festa e di riflessione insieme. Esso si rivolge a tutta la città, alle sue tante culture, alle sue diverse anime. Raccoglie gli elementi della festa barocca, declinandoli ogni anno secondo uno spirito nuovo.
L'idea dell'edizione 2007 è quella di trasmettere un messaggio forte di legalità e di speranza attraverso un linguaggio universale fatto di musica e immagini, con un affascinante corteo, baluginante di luci, riflessi e colori, dominato da un Carro trionfale progettato da uno dei più celebri artisti contemporanei, Jannis Kounellis, e sormontato da una gigantesca vela tempestata da cristalli Swarovski. Il corteo si svilupperà lungo il Cassaro, facendo rivivere il cuore della città, dalla Cattedrale a Porta Felice, dalla montagna al mare.
La storia di Santa Rosalia, della peste e del miracolo diventerà, così, metafora di una città che si rinnova e che vuole liberarsi da tutte le pesti, prima di tutto la mafia. La festa diventerà momento di pacificazione tra i popoli e Palermo proverà ad avere l'ambizione di diventare ''Città della concordia''; l'invocazione a Santa Rosalia avrà il fine ultimo di liberare la città da tutti i mali e, ad un tempo, di scacciare dal mondo ogni peste. 

Sarà, dunque, un Festino fatto di fantasia e di speranze: ecco perché, a quindici anni dalle stragi che hanno tristemente segnato il cammino di Palermo, uccidendo i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli uomini e donne delle loro scorte, il 383° Festino di Santa Rosalia è dedicato a tutti i caduti per mano della mafia.
Significativo, infine, che protagonisti della notte del 14 luglio siano soprattutto quattro palermitani: Salvo Licata, Luigi Lo Cascio, Giovanni Sollima ed Eleonora Abbagnato. Del primo è ''l'orazione civile'' che il giornalista-drammaturgo scrisse all'indomani della strage di via D'Amelio, che verrà interpretata da Lo Cascio, accompagnata da un brano musicale di Sollima; mentre l'etoile dell'Opéra di Parigi farà la sua apparizione dal Carro trionfale.
Saranno, in tutto, circa 170 gli artisti che parteciperanno al Festino, compresi i 60 elementi dell'Orchestra Sinfonica Siciliana. Un centinaio le maestranze tutte palermitane impegnate nell'intera manifestazione.

LA FESTA
La notte del 14 luglio dalle ore 21.30 dal piano della Cattedrale al Foro Italico

Giardino della Cattedrale
L'arrivo della peste: la memoria necessaria - La festa renderà omaggio alla Chiesa partendo dalla Cattedrale, simbolo della spiritualità della città. Il Festino sarà aperto da un'invocazione di pace e concordia tra i popoli rivolta a Santa Rosalia. Un brano composto da Giovanni Sollima, ''Tempeste e Ritratti'', ed eseguito dall'Orchestra Sinfonica Siciliana introdurrà un'''orazione civile'', interpretata dall'attore Luigi Lo Cascio: si tratta del testo di Salvo Licata, dal titolo ''Chi ha brindato e chi no'', dedicato a Falcone e a Borsellino. Un'orazione contemporanea, metafora della Palermo in tempo di peste, che accenderà la Cattedrale nel ricordo delle stragi del '92 e in memoria di tutte le vittime della mafia.
Al termine della lettura, ''Il Temporale'' dalla Sinfonia n. 6 di Beethoven, sempre eseguito dall'Orchestra Sinfonica Siciliana, chiuderà il primo quadro. Un grande ''incendio'' al magnesio accenderà la Cattedrale di rosso, annunciando l'arrivo della peste e l'ingresso in scena della compagna francese Plasticiens Volants, che guiderà il corteo con quattro grandi ''gonfiabili'': un drago e tre grandi palloni, raffiguranti ognuno i quattro angoli del mondo, con i rispettivi popoli.
Prenderà il via, così, lo spettacolo itinerante che simboleggerà un percorso di lotta verso la liberazione dal male.

Il Corteo lungo il Cassaro
L'eterno conflitto: ritmi e suoni della concordia - Il Corteo, che rappresenterà la ''cacciata dei mali'', sarà il nucleo centrale di questa edizione e realizzerà una grande allegoria mobile che percorrerà l'antico asse della città, rischiarato da luminarie ''a spalliera''. Scandito da suoni e visioni, accompagnato da incalzanti percussioni, animato da musicisti e danzatrici, racconterà la storia di Palermo e del suo popolo, ma anche la storia della terra, divisa tra bene e male, tra pace e guerra. Un percorso di liberazione in onore di Santa Rosalia. Ad aprire la sfilata saranno i Plasticiens Volants con i loro grandi ''gonfiabili'' portatori del male. Il Corteo precederà il Carro trionfale e sarà guidato da due carri minori, disegnati da Fabrizio Lupo. Il primo, il Carro delle pesti, simboleggerà i mali del mondo, con quattro figure essenziali disposte tra le fiamme dell'inferno: la mafia, la fame, la malattia e la guerra; in contrapposizione, l'altro, il Carro della cacciata, avrà quattro figure simboli del bene: la giustizia, la pace, la tolleranza e la libertà. I due carri allegorici ospiteranno undici ballerine della Compagnia Nuova Danza, con le coreografie di Cinzia Cona.
Un incedere di quaranta tamburi dai quattro angoli del mondo costituirà la dominante sonora del corteo, attraverso le multietnie di una città dalle tante anime. Nei Tamburi della Festa, diretti da Dario Sulis, ci saranno le percussioni tribali del gruppo Jambo San; i tradizionali ''tamburini del Festino'', ovvero i Tamburinai della Famiglia Aucello; i ritmi brasiliani dei Tambores Falantes di Zoe Nascimento; e le tammorre siciliane dei Millenaria Tammura di Massimo La Guardia. Risuonerà una vera e propria ''sinfonia per tamburi'' dedicata alla Santuzza, riprendendo i ritmi delle antiche giaculatorie in chiave etnica e moderna.
I costumi originali del corteo, di taglio moderno, sono stati disegnati da Daniela Cernigliaro e realizzati a Palermo da maestranze locali in una sartoria appositamente attrezzata presso la sede del Nuovo Montevergini; anch'essi riluceranno della bellezza del cristallo Swarovski.
Sul Carro trionfale ci sarà un'ospite d'eccezione, Eleonora Abbagnato: la celebre etoile palermitana dell'Opérà di Parigi torna in città per accompagnare la sua Santa Patrona; sarà, idealmente, angelo del bene che caccerà il male.
Un grande drago aereo, simbolo della peste e di tutti mali del mondo, precederà in cielo il Corteo, per essere poi cacciato dai cittadini stessi attraverso la loro fede.
Numero dominante del corteo sarà il quattro: a cominciare dai Quattro Canti di Città, quattro saranno le figure del male e quattro quelle del bene, quattro gli angoli del mondo e quattro i gruppi di tamburi. Il numero quattro è anche legato alla concretezza della materia ed alla manifestazione nella dimensione terrena: quattro sono i punti cardinali, le stagioni, le fasi lunari e gli elementi naturali: acqua, aria, terra e fuoco

Quattro Canti di piazza Vigliena
La cacciata dei mali: il monte sacro - Ai Quattro Canti, rischiarati da due grandi rosoni di luce, apparirà Santa Rosalia, mentre il male indietreggerà: una pioggia di petali dorati segnerà l'allontanamento della peste. Da qui il bene comincerà ad avere il sopravvento, spingendo il male fuori dalla città. Il Corteo prenderà un incedere più incalzante che condurrà la gente verso la liberazione, verso il mare purificatore, attraverso la porta della felicità, appunto Porta Felice.

Porta Felice
La liberazione: il trionfo della luce - Il ''quadro'' della salvezza sarà affidato a musica e acrobazie: dai balconi di Porta Felice, i cui bastioni saranno accesi da luminarie artistiche, il quartetto vocale Les Femmes à la Rose, diretto da Fabio Ciulla e accompagnato da un quartetto di ottoni, accoglierà l'arrivo del Corteo e della Patrona. Mentre la definitiva cacciata del male sarà affidata ai Transe Express, un gruppo di musicisti acrobatici, che, appesi ad una gru a 50 metri d'altezza, si esibiranno in una performance per tamburi e volteggi in onore di Santa Rosalia. Alla fine, pioverà una cascata di nastri colorati, simbolo della Sicilia e dei suoi abitanti in festa.

La Marina
La festa popolare: il ringraziamento - Prima dei tradizionali ''giochi di fuoco'', i quattro gruppi che hanno formato I Tamburi della Festa, al gran completo, si sposteranno sul palco allestito alla Marina, lungo il Foro Italico, di fronte al Palchetto della Musica, per festeggiare la cacciata del male e ringraziare Santa Rosalia. Con i loro ritmi apriranno la gioiosa festa popolare, accompagnando in sincrono e in crescendo il Gran Concerto per fuochi d'artificio, realizzati anche quest'anno dalla ditta La Rosa Fireworks.

- Il Carro trionfale di Jannis Kounellis

Plasticiens Volants e Transe Express

[Foto di IMo3000!, cicciostoky, Peppis (www.flickr.com)]
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- 382° Festino di Santa Rosalia (2006)
- 381° Festino di Santa Rosalia (2005)
- 380° Festino di Santa Rosalia (2004)

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12 luglio 2007
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