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40° anniversario del sisma nel Belice. A Salemi una settimana dedicata alla Memoria

14 gennaio 2008

Questa sera, a partire dalle 19, sul sagrato dell'ex Chiesa Madre di Salemi distrutta dal terremoto del 1968, nell'ambito delle celebrazioni per il 40° anniversario del sisma che distrusse la Valle del Belice, si svolgerà la “Veglia della Memoria”, un momento di rievocazione del dramma vissuto da migliaia di cittadini nella notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1968
Nel corso della serata saranno proiettati servizi giornalistici e documentari dell'epoca provenienti dalle teche della sede Rai di Palermo. Seguiranno le testimonianze di alcuni cittadini che hanno vissuto lutti e distruzione. L'intervento conclusivo sarà affidato al Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero.
La serata fa parte di un più articolato programma di iniziative che il Comune di Salemi ha realizzato in collaborazione con la locale Chiesa.

Domani, martedì 15 gennaio alle 10 in Piazza Alicia, il Dipartimento regionale della protezione Civile allestirà “La tenda della memoria”, con immagini d'epoca del terremoto del Belice.
Domenica 20 gennaio 2008 alle 16,30 nella Chiesa di Sant'Agostino si terrà un importante convegno nel corso del quale si discuterà delle trasformazioni culturali, sociali, religiose ed economiche dal terremoto ad oggi.
Infine dal 17 al 19 marzo, sempre nella Chiesa di Sant'Agostino, sarà possibile visitare una mostra fotografica sul terremoto e sulla ricostruzione, realizzata grazie al materiale fornito dai cittadini.

«La sola memoria - commenta il sindaco Biagio Mastrantoni - oggi non può esserci di conforto. Sono passati 40 anni, ma molti nodi, a cominciare dal completamento della ricostruzione, rimangono irrisolti per la lentezza (oltre che l'insufficienza) con la quale sono stati erogati i finanziamenti pubblici. C'è la necessità di un più cospicuo intervento finanziario, rispetto agli ultimi previsti dal Governo, per consentire ai comuni di completare infrastrutture pubbliche e di mettere in sicurezza, oltre che recuperare, quei centri storici, come quello di Salemi, che conservano straordinari patrimoni architettonici. Altrimenti i comuni del Belice rischiano di non recuperare mai più gli stravolgimenti di natura economica e sociale che il terremoto ha provocato nelle nostre comunità. Il capitolo ricostruzione, insomma, è tutt'altro che chiuso. Oggi c'è la consapevolezza, anche tra quelli che in passato hanno mostrato diffidenza sulla mancata ricostruzione nel Belice - e mi riferisco alla deputazione della Lega - che qui lo Stato è ancora in debito con le popolazioni”.

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14 gennaio 2008
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