44a edizione del Premio Mondello: Davide Enia vince tutto!
Lo scrittore palermitano, con il suo "Appunti per un naufragio", ha vinto il SuperMondello e Mondello Giovani 2018
Davide Enia con "Appunti per un naufragio" (Sellerio) ha vinto il SuperMondello e il Mondello Giovani 2018, i due riconoscimenti che sono stati assegnati venerdì 30 novembre 2018 presso la Società Siciliana per la Storia Patria, nell'ambito della 44a edizione del Premio Letterario Internazionale Mondello.
I premiati per la sezione Opera Italiana, insieme a Davide Enia, sono stati: Michele Mari con "Leggenda privata" (Einaudi) e Laura Pariani con "Di ferro e d'acciaio" (NNE).
Il SuperMondello e la Giuria dei 120 lettori qualificati
Davide Enia è stato votato da 62 su 120 componenti la Giuria dei Lettori Qualificati. I giurati, dislocati in tutta Italia, sono stati direttamente indicati dai librai di un circuito di 24 librerie segnalate dalla redazione dell'inserto culturale Domenica de Il Sole 24 Ore. Nei mesi scorsi, ognuna di queste librerie ha inviato alla Segreteria del Premio un elenco di 5 lettori "forti", in grado di formulare un giudizio letterario critico e ragionato. I 120 lettori così selezionati hanno potuto esprimere la loro preferenza votando online in un'apposita sezione del sito www.premiomondello.it.
Il Mondello Giovani e la Giuria degli studenti
La Giuria chiamata a decretare il Premio Mondello Giovani ha scelto Davide Enia con 96 preferenze su 180 giurati. La Giuria è formata da studenti siciliani: 180 studenti di 18 scuole secondarie di secondo grado, 12 di Palermo e 6 di Enna, Marsala, Caltanissetta, Agrigento, Catania e Santa Teresa di Riva (Messina). Un modo per accrescere ancora di più il peso dei giovani lettori, nell'attribuzione dei riconoscimenti del Mondello. Gli studenti hanno letto i tre libri in gara e votato il loro romanzo preferito, motivando la scelta con un testo critico. Sono 167 gli studenti che hanno votato.
La motivazione del premio a Davide Enia
«Il primo testimone, un sommozzatore, tra i tanti incontrati da Enia in questa ricognizione di Lampedusa, esige "Nessuna registrazione". Enia scrive una storia orale temporanea, solo una serie di appunti per fermare qualcosa che un giorno saranno i veri protagonisti dei naufragi, o i loro posteri, a raccontare. Il merito di questo libro sta quindi nel fatto di riuscire a limitarsi, di rimanere un registratore empatico senza protagonismo. Davanti alle "domande smisurate" della Storia, Enia scopre - più che tracciare - delle linee guida che possono aiutarci a capire alcuni fatti fondamentali dell'umanità davanti al problema dei flussi migratori. Per esempio, che se difendersi dallo straniero è un istinto, salvare pure è un istinto e non necessariamente una risposta morale. Drammaturgo calato nella natura, nella geografia e nella Storia, Enia fa degli studi di personaggi a partire dalla lingua, e così riscatta il libro dalla semplice cronaca: tra l'italiano del continente, i vari dialetti siciliani, l'inglese broken o quello della cooperazione internazionale, "Appunti per un naufragio" onora la complessità del suo tema attraverso un uso non semplificante della lingua e dei registri».