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48 ORE

L'Esecutivo bis di Raffaele Lombardo ''sarà fatto da un mix di politica e tecnici''

27 maggio 2009

"Cercherò di mantenere il tempo massimo di 48 ore che mi ero dato ieri per la costituzione della nuova giunta". Slitta di un giorno il varo della nuova Giunta regionale siciliana: i nuovi componenti dell'Esecutivo bis di Raffaele Lombardo verranno resi noti soltanto "giovedì mattina". Lo ha reso noto ieri sera Lino Leanza, segretario regionale del Mpa, uno degli uomini più fidati del presidente della Regione Siciliana.

Ieri pomeriggio, a Palermo per partecipare ad una manifestazione elettorale dove era atteso lo stesso governatore, Leanza ha spiegato ai giornalisti: "Domani il presidente Lombardo sarà a Roma, prima di allora la nuova Giunta non sarà pronta". Intanto il primo incontro con i vertici del Pdl c'è stato ieri sera con Sandro Bondi, in occasione della partecipazione alla trasmissione Rai 'Ballaro''.
"L'unica certezza fino adesso
- ha spiegato Leanza- è che fino a questo momento non è stato contattato nessun componente della nuova Giunta". Poi, parlando dell'azzeramento dell'Esecutivo annunciato alla stampa da Lombardo, Leanza ha ribadito: "Adesso stiamo aspettando indicazioni su un progetto di rilancio, un progetto riformatore. Al momento non sono previsti cambiamenti nelle alleanze". E commentando quanto detto prima da Francesco Musotto, candidato alle europee per l'Mpa, secondo cui non è escluso "il coinvolgimento di deputati del Pd", Leanza ha spiegato: "Se ci saranno delle collaborazioni che servono, allora ben vengano". E sulla Giunta: "sarà una Giunta fatta da un mix di politica e tecnici. Non deve essere una 'rivoluzione ' di Lombardo, ma una nuova primavera siciliana. I partiti hanno l'obbligo di sostenerla". "La Giunta è un puzzle che si sta componendo e va fatto seriamente. In questo momento Lombardo sta incontrando esponenti della società civile, non facciamo consultazioni di facciata ma concrete".

Ieri sera si sono avute novità anche dal fronte Ars. L'ultima seduta di Sala d'Ercole si era svolta lo scorso 19 maggio e in quella data il presidente Francesco Cascio aveva fissato la ripresa dei lavori d'aula al 10 giugno, dopo le elezioni europee. Ieri 37 deputati dei gruppi del Pdl e dell'Udc all'Assemblea regionale siciliana hanno scritto una lettera al presidente Cascio chiedendo che "in applicazione dell'articolo 11 dello Statuto della Regione e dell'articolo 75 del regolamento interno dell'Ars, sia convocata in seduta straordinaria, con carattere d'urgenza, l'Assemblea con all'ordine del giorno l'azzeramento della giunta regionale di governo da parte del presidente della Regione e la composizione della nuova giunta". "Tale richiesta - si legge - è motivata dall'iniziativa messa in atto unilateralmente dal presidente della Regione in questi giorni, di procedere ad una rideterminazione della composizione della giunta, in un quadro di alleanze diverso da quello sancito in Ars agli inizi della legislatura e tale da richiedere nella stessa sede del Parlamento un necessario dibattito e un conseguente e definitivo chiarimento". I deputati "confermano l'apprezzamento nei confronti del presidente dell'Ars e del modo in cui ha inteso esercitare le sue funzioni".
L'iniziativa è del capogruppo del Pdl all'Ars, Innocenzo Leontini, che ha raccolto un numero di firma maggiore rispetto a quelle previste per la richiesta di convocazione urgente dell'Assemblea regionale siciliana.

Ecco i nomi più gettonati del nuovo governo Lombardo - Antonello Montante, delegato nazionale Confindustria per i rapporti con le istituzioni, Ludovico Corrao, padre nobile dell'autonomismo, Mario Centorrino, economista ed editorialista di Repubblica, Salvatore Butera, economista, saggista, ex Presidente della Fondazione del Banco di Sicilia, Pietro Busetta, economista e docente universitario. In questo ventaglio di nomi Raffaele Lombardo dovrebbe scegliere i tecnici del suo nuovo governo.
Con l'eccezione di Antonello Montante e Ludovico Corrao, gli altri candidati appartengono ad un'area culturale (ma non politica) lontana dal centrodestra. Sono indipendenti, non organici ai partiti di opposizione.
Se le voci dovessero avere un fondamento, si tratterebbe di una grossa novità nel panorama politico italiano, una novità che metterebbe in grave imbarazzo il Partito Democratico. Tenendo conto del fatto che uno degli assessori, Russo, responsabile della Sanità, è un tecnico - ex magistrato - praticamente inamovibile, il numero degli esperti nel governo per l'autonomia e lo sviluppo inoltre costituirebbe un record.

Sulla qualità dei personaggi difficile muovere critiche, a cominciare da Ludovico Corrao, ex assessore nella celebre giunta di governo guidata da Silvio Milazzo. Corrao è stato sindaco di Gibellina, ha lasciato la politica militante e si è dedicato alla cultura, e presiede la Fondazione Orestiadi. E' un uomo eccentrico e colto. Un autonomista della prima ora. Se entrerà nel governo di Lombardo, imprimerà un sigillo indelebile all'esecutivo, dando una mano a coloro che vogliono connotare il governo Lombardo come la materializzazione del "milazzismo" a quasi mezzo secolo dalla nascita dell'Unione Cristiano sociale, l'Uscs, sorta da una costola della Democrazia cristiana, negli anni Cinquanta guidata dal Amintore Fanfani. Furono gli "ordini" di Roma sulla formazione del governo siciliano a provocare la scissione nella Dc e la formazione del Governo Milazzo.
Ludovico Corrao e Francesco Pignatone, soprattutto il secondo, furono gli ideologi dello strappo siciliano, ancora oggetto di studi, riflessioni e dibattito perché ha rappresentato le due facce del sicilianismo, quella colta e moderna, radicata nell'autonomismo democratico, e quella isolazionista e ancorata alle rivendicazioni ed ai privilegi.
Salvatore Butera e Mario Centorrino, palermitano il primo, messinese il secondo, sono editorialisti di Repubblica, spesso severi critici del governo della regione e delle scelte del governo Berlusconi. Se dovessero fare parte del governo, la scelta non desterebbe entusiasmo nel Pdl e nell'Udc.
Il Partito democratico, invece, sarebbe costretto a riflettere seriamente sull'atteggiamento da mantenere con la proposta di Lombardo.

Intanto le possibili configurazioni politiche agitano l'opposizione - Orazio Licandro, della segreteria nazionale del Pdci, si dichiara fortemente critico nei confronti della possibile alleanza tra Rosario Crocetta e il Movimento per l'autonomia. "Il sindaco antimafia di Gela - dice Licandro - è pronto ad accordi con l'Mpa e parte del Pdl? Francamente imbarazzanti le aperture di Crocetta a quelli che ha sempre considerato avversari politici. Ricordiamo che Crocetta era stato indicato come assessore alle scorse elezioni regionali dalla candidata alla presidenza Anna Finocchiaro, e di Lombardo ne ha dette di cotte e di crude". "E' vero - aggiunge - che soltanto gli sciocchi non cambiano mai opinione, ma pensare di scendere a patti con quelle forze politiche che hanno depredato la Sicilia è la negazione di una esistenza di battaglie. Cosa muove, dunque, Crocetta verso queste imprevedibili e radicali, fino a qualche mese fa, mutamenti di idee? Può una candidatura nel Pd cambiare così profondamente i convincimenti di una persona?".
Anche Giusto Catania, europarlamentare Prc, sottolinea che "i segnali trasversali lanciati dal Partito democratico a Raffaele Lombardo sono inquietanti ed evidenziano la volontà di costruire un governo dell'inciucio". Catania aggiunge: "Le resistenze interne al Pd sono ufficialmente inesistenti ed è imbarazzante leggere le dichiarazioni del sindaco di Gela Rosario Crocetta, immemore degli attacchi politici che egli stesso riservava a Lombardo solo pochi mesi fa. Crocetta si dichiara disponibile a fare un governo con un pezzo del sistema di potere che fino a ieri, a gran voce, ha contrastato. Inoltre, non abbiamo ancora compreso la posizione di Rita Borsellino che, dopo avere sposato il progetto del Pd, rischia di ritrovarsi tra le braccia di Lombardo. In questo modo i siciliani rischiano di non comprendere più la differenza tra la buona e la cattiva politica. Occorre uno scatto d'orgoglio della sinistra e dei sinceri democratici".

Perentoria la replica dello stesso Crocetta: "Se Giusto Catania considera inquietanti le posizioni nette di una persona che rischia la vita ogni giorno nella lotta alla mafia, e le mie scelte di vita e il mio impegno sono chiare in tal senso, lo considero un atto veramente veramente brutto. Ritengo altresì fuori luogo che qualcuno tenti di mettere in discussione, per questioni elettoralistiche le mie posizioni, dato che in vita mia non ho mai fatto inciuci con nessuno ma sono sempre stato netto e chiaro".
Altrettanto decisa Rita Borsellino: "Non riesco proprio a comprendere cosa non comprenda Giusto Catania: le sue parole circa alcuni segnali inquietanti che avrei lanciato al Mpa, oltre che infondate, sembrano dettate più da fini elettorali che da un reale dubbio politico. La verità è che io sono e continuerò a restare libera. Le uniche braccia tra le quali mi ritrovo sono quelle di un progetto politico cominciato tre anni fa e che continuerò a portare avanti con coerenza".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, SiciliaInformazioni.com]

- Il diktat di Bondi al governatore: "O con noi o contro di noi" di G. Pirrotta (LiveSicilia.it)

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27 maggio 2009
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