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5.429 imprese chiuse in otto mesi

Gli allarmanti dati dell'Osservatorio di Confesercenti sulle attività commerciali e il turismo

03 ottobre 2013

Il 2013 è ancora un anno critico per le imprese siciliane del commercio e del turismo: in 8 mesi si sono registrate 5.429 cancellazioni e contando le aperture il saldo è negativo di quasi 3.000 unità.
È quanto si calcola estrapolando i dati che riguardano la Sicilia dalla stima effettuata dall'Osservatorio di Confesercenti. "Se continuerà così - afferma Confesercenti - a fine anno il saldo sarà ancora più negativo e si perderanno diverse migliaia di posti di lavoro".

L'associazione rileva che "l'Isola sconta una situazione molto pesante anche rispetto al quadro nazionale non certo positivo, come confermano le chiusure che hanno riguardato nei vari settori gli esercizi commerciali attivi in ristorazione e turismo da gennaio ad agosto dell'anno in corso", aggiungendo che "i flussi di iscrizioni e cancellazioni nei primi otto mesi del 2013 delle imprese del commercio al dettaglio presentano un saldo negativo di 1.817 unità e 3.350 cancellazioni".
"Le imprese di alloggio e somministrazione - continua Confesercenti - presentano un saldo negativo di 506 unità e 1.044 cancellazioni, quelle di alloggio presentano un saldo negativo di 43 unità e 65 cancellazioni; quelle di ristorazione presentano un saldo negativo di 265 unità e 551 cancellazioni; le imprese che gestiscono bar presentano un saldo negativo di 190 unità e 419 cancellazioni".

"La drammaticità di queste cifre - sottolinea il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina  - conferma la gravità della situazione economica in Sicilia dove la disoccupazione giovanile, che a livello nazionale ha segnato il suo record storico balzando a 40,1 per cento, e che nell'Isola supera abbondantemente questa percentuale è conseguenza anche delle cessazioni di imprese guidate da under 35. Tuttavia - aggiunge Messina - i giovani continuano a fare impresa nonostante il mercato interno sia debolissimo e l'aumento dell'Iva lo renderà ancora più fragile e nonostante l'eccesso di liberalizzazioni degli orari e delle aperture abbia accorciato notevolmente la vita delle imprese. In questo triste momento, questo atteggiamento di fiducia dei giovani rappresenta uno dei pochi segnali di speranza che non bisogna trascurare - conclude Vittorio Messina - e mi auguro che la politica si renda più disponibile ad ascoltare le indicazioni che vengono dal mondo associativo per intervenire tempestivamente a favore delle imprese e di quei giovani che vogliono intraprendere un'attività economica".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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03 ottobre 2013
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