50 domande al Governatore
Lombardo alla rivista 'S': "Non escludo che da me siano venuti esponenti di Cosa Nostra"
"Non escludo che da me siano venuti esponenti di Cosa nostra. Sicuramente non ho mai visto Aiello, Avola o Santapaola. Lo dico perché li ho visti in foto sulla stampa, altrimenti non potrei escluderlo. E comunque non ho mai aiutato le cosche''.
Raffaele Lombardo parla a tutto campo nell'intervista che sarà pubblicata nel prossimo numero di "S", in edicola da sabato 22 maggio: dai rapporti politici all'inchiesta, dalle vicende che riguardano la moglie e il fratello ai contatti con Giuseppe Liga, il presidente della Regione ha risposto a cinquanta domande sul suo passato, sul suo presente e sul suo futuro fra Palazzo d'Orleans e la procura di Catania (LEGGI).
A partire da una certezza: ''Ho interrotto l'affare dei termovalorizzatori, nei quali ci sarebbe un interesse dei Santapaola - afferma Lombardo -. Uno che ha un legame con quella gente non può permettersi di far saltare un affare da 5-7 miliardi''. Per quanto riguarda invece i rapporti con la Incoter, Lombardo ammette di aver incontrato ''il genero di Basilotta, ma solo perché era un consigliere comunale''. Nell'intervista, inoltre, il governatore respinge al mittente le accuse del pentito Campanella - "Non l'ho mai incontrato in privato" - e assicura di non essere stato votato né da Giuseppe Liga né da Tonino Saladino, il referente calabrese della Compagnia delle Opere con il quale è stato intercettato nell'ambito dell'inchiesta 'Why Not'. [Adnkronos/Ing]