500 milioni alla sanità siciliana
Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri. Ma per la Lega è una "porcata vergognosa"
Cinquecento milioni per la sanità siciliana. Il Consiglio dei Ministri, "tenuto conto del completamento dell'istruttoria compiuta dai Tavoli di verifica degli adempimenti connessi ai Piani di rientro dai deficit sanitari" ha autorizzato il ministero dell'Economia a erogare somme per quasi 2 miliardi, a titolo di anticipo, per 6 regioni (oltre alla Sicilia l'elenco comprende Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio e Molise).
L'istruttoria compiuta "dal ministero dell'Economia nel mese di aprile con il Tavolo di verifica degli adempimenti e il Comitato permanente per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza ha verificato che sussistono i presupposti previsti dal decreto legge per erogare gli anticipi".
Queste le anticipazioni deliberate:
- alla Sicilia 500 milioni di euro
- all'Abruzzo 118 milioni di euro
- alla Calabria 411 milioni di euro
- alla Campania 287 milioni di euro
- al Lazio 540 milioni di euro
- al Molise 63 milioni di euro
Tornano dunque a posto i conti della sanità siciliana. Il sistema chiude il 2012 con un attivo pari a 4,5 milioni di euro; si tratta del primo segno positivo da diversi anni a questa parte, considerando che nel 2006 il deficit sanitario toccò quota 600 milioni di euro, costringendo la Regione a dotarsi di un piano di rientro, che dal 2007 a oggi ha rimesso in sesto il sistema.
"Siamo in equilibrio di bilancio", ha dettto l'assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino. Un risultato ottenuto, spiega l'assessore, "senza ridurre i servizi sanitari, anzi aumentando le performance e migliorando gli esiti. Tra i medici, i paramedici e altre figure noto la voglia di allearsi con l'amministrazione per creare un sistema sanitario sempre più efficiente. Il percorso è delineato, sicuramente in questi anni c'è stata una crescita del sistema. Questo però non significa che siamo arrivati al traguardo, la strada è lunga". "È una boccata d'ossigeno importante - ha aggiunto l'assessore - utile per l'intero sistema, per i fornitori che potranno incassare i crediti e per la Regione che abbatterà gli interessi sul debito".
Ma, la mossa del governo non è andata giù a quelli della Lega. Il governatore lombardo, Roberto Maroni, lo ha gridato chiaramente in un comizio a Brescia: "Questa del governo riguardo lo stanziamento per la sanità è stata veramente una porcata, altro che porcellum". "Noi facciamo sacrifici immensi per raggiungere il pareggio. E poi vedo queste cose. Francamente m’incazzo un po’". Poi Maroni rincara la dose su Twitter: "Governo Letta: 2 miliardi alle regioni sprecone del Sud, zero euro alle imprese del Nord e agli esodati. Solita italica vergogna".
L’ex ministro dell’Interno si sfoga, e trova una sponda fedele in un altro governatore leghista, il veneto Luca Zaia, anti-sicilianista della prima ora, che mette in mezzo Caino, Abele e gli ospedali: "Direi che non era il momento - ha detto - nel senso che in questo Paese si premia Caino e si fustiga sempre di più Abele. Ancora prima di parlare di aiuti varrebbe la pena di imporre l’applicazione dei costi standard. L’esempio che faccio sempre è che se si applicassero i costi standard delle Regioni virtuose si risparmierebbero 30 miliardi di euro. Un pasto negli ospedali che da noi costa sei euro in alcune regioni del Sud arriva a costare fino a 60-80 euro...".
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno, SiciliaInformazioni.com]