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55 miliardi dalle banche per l'economia siciliana

Il presidente dell'Associazione Bancaria Italiana: "Supportiamo l'economia dell'Isola che ha grosse potenzialità"

18 maggio 2010

"In un momento di crisi come quello attuale ognuno deve fare quel che può nella propria sfera di influenza, noi vogliamo fare i bancari, e non i banchieri, per supportare l'economia della Sicilia che ha potenzialità, prodotti e accoglienza per fare di più. Penso al turismo, ma anche all'alimentare e al comparto dell'energia".
Lo ha detto incontrando i giornalisti per una colazione di lavoro il presidente del consiglio regionale dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) Roberto Bertola. Tra le tante opportunità di sviluppo offerte in Sicilia, Bertola ha sottolineato, tra tutte, la cultura "intesa non solo come patrimonio monumentale e archeologico ma anche come attività di attrazione come ad esempio il circuito dei teatri siciliani". "Noi non facciamo beneficenza - ha aggiunto il presidente dell'Abi in Sicilia - diamo denaro in modo corretto a chi ce lo può restituire e in questo senso vogliamo fare la nostra parte".

E ammontano a 55,5 miliardi di euro, a febbraio 2010, i finanziamenti bancari destinati all'economia siciliana, con un incremento del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. In particolare i prestiti complessivi al sistema delle imprese hanno superato i 28,3 miliardi e un aumento sul 2009 del 4,1%, riferisce Bertola.
Secondo l'Abi, in Sicilia sono attive 71 banche per un totale di 1.806 sportelli che servono 338 comuni. Gli Atm (sportelli bancomat) sparsi sul territorio sono 2.394 unità; i pos (apparecchiature necessarie per pagare con il bancomat) 82.955. I lavoratori bancari sono il 4,7% del totale nazionale di settore, con 343 mila unità. I finanziamenti delle banche alle imprese locali (comprese le famiglie produttrici) hanno superato i 28 miliardi di euro a febbraio 2010, con un aumento del 4,1% rispetto al 2009; alle famiglie consumatrici sono andati 24,1 miliardi con una crescita annuale dell'8,1%. L'andamento dei depositi da parte della clientela riflette lo stato di crisi generale e la minor disponibilità di risorse individuali: complessivamente 37,8 miliardi di euro pari ad un decremento dell'1%. A fronte dell'ampio sostegno a famiglie e imprese, il settore bancario sconta ancora la difficile congiuntura economica sul territorio con il risultato che le sofferenze sono cresciute del 33,5% a circa 3 miliardi di euro.

Diminuiscono, riferisce infine l'Abi, le rapine in banca in Sicilia. Nei primi sei mesi del 2009, infatti, i colpi allo sportello messi a segno sono stati 97 contro i 139 registrati nello stesso periodo del 2008, con un calo del 30,2%. "Per prevenire ulteriormente il fenomeno è necessario continuare a lavorare su quattro direttrici fondamentali - ha detto Roberto Bertola - ridurre l'ampia circolazione di contante che ancora caratterizza l'Italia, in ritardo nell'utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici; adottare sistemi di sicurezza sempre più evoluti e all'avanguardia; monitorare in modo sistematico gli eventi criminosi; proseguire nella formazione del personale di sportello". [ANSA]

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18 maggio 2010
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