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70 anni di coraggio e abnegazione...

... ripagati solamente con cerimonie. Al Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, l'ingratitudine della politica

30 settembre 2009

Da 70 anni, con dedizione e abnegazione, i Vigili del fuoco corrono in aiuto degli italiani. L'impegno, il senso del dovere, la solidarietà e soprattutto la passione accompagnano il lavoro quotidiano degli oltre ventisettemila vigili del fuoco, dei capi-squadra come dei funzionari, che dall'inizio di quest'anno hanno compiuto quasi 800mila interventi. Senza contare, ovviamente, il lavoro continuo che giorno dopo giorno il corpo dei vigili del fuoco sta svolgendo in Abruzzo.

Oggi, per i 70 anni del Corpo, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito, nel cortile del Quirinale, due medaglie d'oro alla Bandiera del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e una terza alla memoria del Capo Squadra Esperto, Marco Cavagna, morto mentre scavava tra le macerie del terremoto in Abruzzo. Medaglie di prezioso metallo, come preziosa è la "missione" che questi uomini portano avanti, anche tra le difficoltà. Le troppe difficoltà che oggi la RdB P.I. Vigili del Fuoco ha voluto portare in primo piano declinando l'invito alla festa del Corpo Nazionale al Quirinale.
Le ragioni del rifiuto sono state spiegate in una lettera al Presidente della Repubblica (che riportiamo di seguito), che è stata consegnata ieri mattina direttamente al Quirinale da una delegazione di Vigili del Fuoco appartenenti alle Rappresentanze Sindacali di Base. Invece di presenziare alla cerimonia del Quirinale, quindi, i Vigili del Fuoco RdB hanno manifestato il loro disagio davanti alle Prefetture delle principali città, fra cui Trieste, Venezia, Verona, Milano, Genova, Bologna, Pesaro, Cagliari, Firenze, Viareggio (dove confluiranno anche i VVF di Roma), Benevento, Catanzaro, Vibo Valentia, Palermo.

La lettera delle RdB VVF al Presidente della Repubblica

Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano


Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica,
abbiamo ricevuto il Suo invito, per il 30 settembre, ed a nome della Rappresentanza sindacale dei Vigili del fuoco, organizzazione sindacale presente e ben radicata tra i Vigili del Fuoco , vorremmo, ringraziarLa per la medaglia d'oro che oggi viene conferita al Corpo Nazionale come riconoscimento dell'opera prestata.
Purtroppo, però, oggi sentiamo di non poter accettare questa alta onorificenza, che consideriamo una pura operazione di facciata utile solo a fini di autocelebrazione di chi è responsabile e gestisce il corpo nazionale e dell'intero governo . Nelle tendopoli, in mezzo alle macerie, nelle strade, in mezzo ai cittadini ci siamo solo noi "Pompieri", sempre meno, con pochi mezzi, tecnici ed economici.
Illustrissimo Presidente, mentre lo Stato Italiano ci premia per le nostre innumerevoli e meritevoli azioni, -- il Governo continua a tagliarci i fondi. Lei forse non è al corrente della cronica carenza di personale, che come RdB, denunciamo da anni, inascoltati: servirebbero almeno diecimila uomini in più per avvicinare l'Italia agli standard europei, invece il Governo ha promesso mille assunzioni entro l'anno, un numero assolutamente insufficiente che non coprirà nemmeno il turn over del personale posto in quiescenza.
Solo grazie a turni massacranti, continui straordinari, che non assicurano il necessario recupero psico-fisico dei Vigili del Fuoco e che rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza di tutti, oltretutto retribuiti dopo mesi, se non dopo anni, riusciamo a garantire il soccorso.

E' superfluo precisare come la carenza di uomini e di mezzi provoca un pericoloso impoverimento professionale, che comporta tagli alla formazione, difficoltà ad addestrarsi, insufficienza di capi reparto e capi squadra, autisti ed altre figure professionali indispensabili.
La verità, Illustrissimo Presidente, è che stiamo assistendo ad uno scadimento generale della qualità del soccorso.
Contrariamente ai proclami, in questo Paese non si investe in sicurezza: si preferisce indirizzare risorse a mille organizzazioni di protezione civile e di volontariato efficaci per la comunità se di supporto ad un Corpo Nazionale VV.F. istituito appositamente e strutturato per rispondere efficacemente e capillarmente sul territorio; si arriva addirittura ad "accorpare" i Vigili del Fuoco con le forze di Polizia, inquadrandoli in un regolamento di servizio che non si adatta alle esigenze del nostro mestiere, che, ricordiamolo, è principalmente il soccorso tecnico urgente, e non la pubblica sicurezza e/o l'ordine pubblico.
Questi segnali ci preoccupano perché è evidente il rischio di svuotare dei suoi veri compiti il Corpo Nazionale, con la ovvia conseguenza di doverne affidare una parte ai privati.

Per questi motivi non intendiamo accettare questa medaglia che giudichiamo indubbiamente meritata, ma consegnata in un momento in cui appare un simbolo vuoto: le nostre famiglie non hanno bisogno di medaglie, vogliono vederci tornare a casa tutte le sere, vogliono poter contare su uno stipendio che non sia da fame come quello attuale, lontanissimo dagli standard dell'Unione Europea. Con un contratto di lavoro scaduto da due anni, questa medaglia rischia di essere vanificata.
Ai Vigili del Fuoco servono scelte concrete, risorse vere, mezzi adeguati e formazione per continuare ad assicurare la salvaguardia degli italiani.

Illustrissimo Sig.Presidente, a noi sembra che non ci siano più interlocutori credibili nel Governo e nella nostra Amministrazione.
Per questo, Illustrissimo Sig. Presidente della Repubblica, facciamo appello a Lei perché nelle sedi competenti rappresenti la grave situazione in cui versa il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco perché sostenga la nostra battaglia per la salvezza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco così come milioni di italiani lo hanno sempre conosciuto.
Un Corpo che è sempre stato in prima linea in tutte le calamità del Paese, un Corpo che garantisce l'incolumità alla cittadinanza tutta ventiquattro ore su ventiquattro e che non chiede altro che di poter continuare a farlo degnamente soprattutto con la previsione e prevenzione dei rischi di qualsiasi genere essi siano.

Siamo certi che comprenderà la nostra amarezza ma anche la nostra determinazione ad andare avanti non stancandoci mai di sostenere la necessità di un servizio sempre migliore al servizio di tutti i cittadini.
Anche nel rispetto dei tanti colleghi che hanno perso la vita nel compimento del loro lavoro per garantire la salvaguardia di altre vite umane in questo paese.

Distinti Saluti.


Roma - 29/9/2009
Antonio Jiritano

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30 settembre 2009
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