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800 MILIONI DI EURO

L'Ars ha approvato la Finaziaria votata da Pd, Api, Pdl Sicilia ed Mpa. I lealisti del Pdl gridano al "ribaltone"

03 maggio 2010

Al termine di una maratona di lavoro a sala d'Ercole, cominciata alle 10.30 di venerdì e sviluppatasi per circa 30 ore di fila, l'Assemblea regionale siciliana, alla cui presidenza si sono avvicendati il presidente Francesco Cascio e i vicepresidenti Santi Formica e Camillo Oddo, ha approvato la finanziaria e il bilancio della regione per il 2010 (per la finanziaria: 52 voti a favore, 24 contrari e un astenuto - per il bilancio: 50 voti, 26 contrari e un astenuto). Hanno dichiarato di votare contro i presidenti dei gruppi parlamentari dell'Udc Raimondo Maira, del Pdl Innocenzo Leontini e del gruppo misto Maria Anna Caronia.
Il bilancio ammonta complessivamente a 27 miliardi e 196 milioni di euro, mentre la manovra finaziaria è di circa 800 milioni di euro.
Il Partito democratico ha fatto il pieno. I democratici hanno portato a casa tutto (con i soliti distinguo interni): l’acqua pubblica, il credito d’imposta, le zone franche, l’abolizione del ticket per gli esami diagnostici delle fasce più deboli, la riorganizzazione delle partecipate. Approvati aiuti per Termini Imerese e per le zone alluvionate. Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all'Ars, nel suo intervento, ha salutato "la stagione delle riforme inedite". Anche se: "Questo non è il nostro governo. Noi non diamo la fiducia a questo governo col nostro voto, diamo fiducia alla Sicilia".

Soddisfatto il governatore Raffaele Lombardo:
"E' la finanziaria più densa e ricca di spunti riformistici che si sia vista. Esprimo grande soddisfazione. Il Pd ha espresso un voto importante e decisivo. C’è una coalizione, Mpa, Pdl Sicilia, Api, e Pd, che credo debba crescere e consolidarsi di piu". "Siamo riusciti ad ottenere cose importanti per la Sicilia. In primo luogo - ha proseguito il Presidente della Regione - sono state date risposte al mondo del lavoro attraverso provvedimenti concreti per una parte consistente del precariato isolano e con il credito d'imposta per l'occupazione, due scelte che rappresentano un segnale importante per l'intero settore. In secondo luogo si sono varate, in chiave regionale, le zone franche urbane, che contribuiranno ad alleggerire la pressione fiscale sulle imprese. Si tratta di una opportunità data al sistema economico siciliano di utilizzare agevolazioni e sgravi fiscali. In tema di agricoltura è stato deciso il pacchetto di risorse più consistente degli ultimi anni. Ancora da ricordare la riduzione dei ticket sanitari e l'emanazione della proroga per le cooperative edilizie". "Infine - ha concluso Lombardo - è importante anche l'avvio della gestione pubblica delle acque che, insieme alla riforma della gestione dei rifiuti varata qualche mese fa, rappresenta uno degli spunti maggiormente riformatori di questa legislatura".

Ma cosa prevede questa Finanziaria approvata solo in extremis? - Innanzitutto tre norme ritenute particolarmente importanti, come la pubblicizzazione dell'acqua, la riorganizzazione delle società partecipate e il credito di imposta. Tutte appoggiate anche dal Pd. Si aprono così le porte per circa 4.500 precari che lavorano negli enti, nelle agenzie, nei dipartimenti e negli assessorati. A Sala d'Ercole è stato approvato anche un altro articolo, voluto da tutti, o quasi: "Retribuzione massima pensionabile per i dipendenti regionali". In altre parole, i dipendenti regionali non potranno portare a casa pensioni superiori ai 250.000 euro, lordi, annui. Il tutto dopo lo scandalo di un dirigente che ha portato a casa una pensione milionaria. E ancora, via libera anche all'articolo 20 sulla riorganizzazione delle società partecipate dalla Regione. Un milione di euro è stato poi destinato agli interventi di somma urgenza, per garantire la copertura finanziaria a sindaci e protezione civile, mentre 12 milioni di euro sono stati destinati agli enti locali per i casi di calamità naturali. E' stato poi approvato l'articolo che disciplina le assegnazioni per gli interventi a tutela dell'ordine pubblico.

L'approvazione della Finanziaria raccontata dai protagonisti - Subito dopo il voto della Finanziaria la Giunta di governo, presieduta da Raffaele Lombardo, si è riunita e ha approvato la nota di variazione al bilancio della Regione, atto propedeutico per il voto finale al Bilancio da parte dell'Aula. Quindi, con 50 voti a favore, 26 contrari e un astenuto l'Ars ha approvato anche il bilancio della Regione. Varata, dunque, solo in extremis la manovra economica. Il 30 aprile era l'ultimo giorno del quarto ed ultimo mese possibile di esercizio provvisorio.
"E' stato un incubo", ha detto il Presidente dell'Ars Francesco Cascio. "L'approvazione della Finanziaria è stata una liberazione. E' stata la Finanziaria più complessa e difficile da quando faccio il deputato, cioè da dieci anni. Abbiamo lavorato per più di trenta ore senza una sola interruzione perché il rischio di non farcela era troppo alto. Un massacro". "Era un clima a tratti surreale - ha detto ancora Cascio - Vedere Cracolici non intervenire per fare la solita opposizione, e al contrario esponenti del Pdl dei lealisti come Leontini e Mancuso, intervenire e fare opposizione, nonostante facciano parte della maggioranza, non mi era mai successo. Per fortuna è finita". Contro la manovra si sono espressi Pdl e Udc e tre deputati del Pd non l'hanno votata.
Per il vicepresidente della Regione Siciliana con delega all'Economia, Michele Cimino, si tratta di una "Finanziaria tra le più concrete e generose, fatta anche con il cuore, se confrontata con quelle del passato. Forse partita per dare poche risposte, invece, pian piano con le intense attività di governo, della Commissione e dell'Aula, è diventata una finanziaria fortemente voluta e concertata con le parti sociali". "Un documento finanziario - ha detto Cimino - che ha pensato alle famiglie con l'abbattimento del ticket, alle proroghe dei lavoratori della Fiera di Palermo, della Pumex di Lipari, delle Terme di Sciacca e Acireale, fino alle scuole aperte nel pomeriggio. Una finanziaria che ha dato seguito alle emergenze sui rifiuti e che, soprattutto, vuole rendere la Sicilia una regione più trasparente, fotografando per esempio quella dotazione organica che da tempo si aspettava e che punta al contenimento della spesa, come la riduzione del tetto delle pensioni, dei compensi regionali, della società partecipate, oggi semplificate, razionalizzate e unificate" ."Abbiamo risposto alle categorie produttive - ha concluso l'assessore all'Economia - grazie al microcredito alle imprese, al credito d'imposta per aumentare l'occupazione, alla riforma sui Confidi. Si tratta di una riforma parziale e non definitiva, stiamo lavorando a un piano organico che si sviluppera' insieme alla produzione delle riforme che sono nel programma del governo".

E i "lealisti" gridano al ribaltone - Il via libera alla manovra economico-finanziaria, votata dall'Assemblea regionale dopo una settimana di scontri in aula e proteste in piazza di precari regionali, è sicuramente una sconfitta per il Pdl, che dall'opposizione denuncia il "ribaltone" per l'approvazione di una manovra votata da Pd, Mpa e Pdl Sicilia, il gruppo che fa riferimento ai finiani e al sottosegretario Gianfranco Micciché.
Il cuore della manovra è fatto da norme targate Pd, che per il presidente Lombardo formano un pacchetto di misure ricco di spunti riformistici ("E' la finanziaria più densa e ricca di spunti riformistici che si sia vista [...] C'é una coalizione con Mpa, Pdl Sicilia, Api e Pd, che credo debba crescere e consolidarsi di più").
Parole che hanno subito indotto il segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo, a spargere cautela per non turbare gli equilibri all'interno del partito (tre deputati sono usciti dall'aula al momento del voto): "Il nostro sì alla finanziaria - ha spiegato Lupo - non è un voto di fiducia al governo regionale, ma un atto di responsabilità nell'interesse dei siciliani [...] Abbiamo approvato una legge finanziaria che contiene molte proposte del Pd utili per la Sicilia. Il credito d'imposta per l'occupazione, le zone franche urbane, la ripubblicizzazione dell'acqua, l'esenzione dei ticket sanitari per gli esami specialistici, l'apertura delle scuole nel pomeriggio nelle aree degradate e a rischio, il sostegno alle attività produttive e ai lavoratori sono certamente misure concrete ed efficaci per contrastare la gravissima crisi della nostra regione".

Non ne sono affatto convinti, però, nel Pdl, dove in tanti sollecitano la resa dei conti.
"Il voto finale che ha portato all'approvazione della Finanziaria, grazie al contributo determinante del Partito democratico, dimostra che alla Regione c'è una maggioranza diversa da quella votata dai siciliani". Giuseppe Castiglione, uno dei due coordinatori regionali del Pdl in Sicilia, commenta così l'orientamento favorevole espresso da Mpa, Pdl Sicilia, Api e dal Pd. "E' l'ufficializzazione del ribaltone del governo Lombardo - ha aggiunto Castiglione - del tradimento del voto degli elettori che avevano dato la maggioranza al centrodestra e che adesso sono governati da una coalizione della quale fa parte il Pd, un partito che aveva perduto le elezioni e ora è parte integrante dell'esecutivo". "Noi prendiamo atto che gli aderenti al cosiddetto Pdl Sicilia - ha infine osservato Castiglione - hanno ribadito di riconoscere la leadership del presidente Berlusconi e nella cui guida dicono di riconoscersi, ma la loro situazione è incompatibile con il quadro politico alla Regione. Di fronte a tutto questo il presidente Silvio Berlusconi e l'ufficio di presidenza del Pdl hanno adesso tutti gli elementi per potere valutare la situazione politica in Sicilia".
Innocenzo Leontini, presidente del gruppo del Pdl all’Ars, invoca l'intervento di Silvio Berlusconi: "Ciò che ha dichiarato il Governatore Lombardo dopo l’approvazione del Bilancio e della Finanziaria che 'C’è una coalizione, Mpa, Pdl Sicilia, Api, e Pd, che credo debba crescere e consolidarsi di più’ è la sintesi rappresentativa ed evidente del ribaltone politico che si è determinato in seno all’Assemblea regionale siciliana e al Governo della Regione”. "Oggi finalmente il Governatore della Sicilia – ha proseguito Leontini - ha il coraggio di ammettere quel che da tempo il Pdl sostiene: il tradimento della coalizione che lo ha sostenuto alle ultime elezioni e la partecipazione di fatto del Pd al governo della regione. Votando il Bilancio, il Pd ha partecipato ed ha sostenuto il più importante atto del Governo della Regione. Il coinvolgimento è ormai organico e definitivo – ha osservato ancora - sebbene deprecabilmente negato a parole. Così facendo Lombardo non solo non rispetta la volontà degli elettori, ma contribuisce a creare un’evidente confusione politica e ad essere ostaggio del Pd che a partire dalla Finanziaria potrà dettare le linee politiche di questa ammucchiata in contrasto con quanto proposto agli elettori durante la campagna elettorale”. "Tutto questo risulta inconcepibile agli occhi dei siciliani e di coloro che riconoscendosi nel Pdl e nella posizione politica di Silvio Berlusconi - ha concluso Leontini - stentano a considerare dello stesso partito coloro che si ritrovano a governare assieme al Pd che continua ad essere, sia a livello nazionale che regionale, in aperta antitesi con il programma politico ed i valori del Popolo delle Libertà. Riteniamo pertanto non più procrastinabile un intervento deciso a livello centrale che ponga fine a questa anomalia siciliana che sta determinando danni all’economia e allo sviluppo di tutta la Sicilia, che mai come oggi ha accusato un numero così elevato di disoccupati ed un impoverimento delle sue condizioni economiche generali”.
Anche il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, è intervenuto su quanto è succersso in Sicilia, invocando inteventi urgenti. "Ormai in Sicilia la situazione si è chiarita: scissionisti del centrodestra con Lombardo e il Pd hanno approvato il bilancio. Si è formata, quindi, sull'atto più importante all'esame dell'Assemblea una formazione diversa da quella che gli elettori siciliani avevano scelto. E' un atto molto chiaro che consente finalmente al Pdl di fare delle compiute valutazioni politiche". "La logica dei ribaltoni non è quella che possiamo sostenere o condividere - ha aggiunto - La chiarezza, la coerenza, sono i valori fondamentali per tutti noi in Sicilia come in ogni parte d'Italia. La sinistra peraltro agita varie questioni a seconda delle proprie convenienze, o evidentemente in cambio della tutela concreta dei propri interessi ha curato altre vicende. In ogni caso questa confusione politica non può essere ignorata". Per Gasparri "è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità in primo luogo di fronte ai cittadini-elettori: restiamo certi che, come era stato annunciato nei giorni scorsi, questo problema troverà la necessaria priorità nell'agenda politica del Pdl".

[Informazioni tratte da Andnkronos/Ing, Ansa, La Siciliaweb.it]

 

 

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03 maggio 2010
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