A 100 giorni dalle elezioni Regionali...
... alleanze ancora in alto mare. Cinque gli autocandidati
Quando mancano poco più di 100 giorni alle elezioni siciliane, negli schieramenti principali si discute ancora di strategie e a dominare sono i tatticismi. Le alleanze sono ancora in alto mare, ma le segreterie dei partiti sono già al lavoro per individuare chi sostenere nella lunga corsa alla presidenza della Regione. A dominare, però, sono ancora indiscrezioni e boatos.
Qualche nome c'è già. Frutto in alcuni casi di autocandidature più che di unanime condivisione. Fabio Granata, Nello Musumeci, Rosario Crocetta, Claudio Fava e Gaspare Sturzo hanno annunciato la loro corsa a Palazzo d’Orleans, pronti a raccogliere l’eredità di Raffaele Lombardo, che dovrebbe dimettersi a fine luglio.
Per la guida della Regione si affaccia anche l'ipotesi centrista di Gianpiero D’Alia, mentre quelle di Sonia Alfano e Antonio Ingroia restano (al momento) solo suggestioni e l’ipotesi Piero Grasso, procuratore nazionale Antimafia tirato per la giacca a destra e a sinistra, sembra via via tramontare.
Il primo in ordine di tempo a gettarsi nella mischia è stato Rosario Crocetta. L’ex sindaco di Gela, adesso europarlamentare del Pd, dopo aver sostenuto Fabrizio Ferrandelli nella corsa a sindaco di Palermo, ha deciso di scendere in campo in prima persona "per contribuire a liberare la Sicilia", e farne una "terra libera dal malaffare e dalla mafia".
A stretto giro di posta il "sì" di Fabio Granata, proposto da Fli per il Nuovo Polo, senza raccogliere però particolari entusiasmi. Mpa accarezza l'idea Massimo Russo, assessore regionale alla Salute e pupillo di Lombardo. A Palazzo d’Orleans si candidano anche Nello Musumeci, ex presidente della Provincia di Catania e leader de La Destra di Storace, e due cognomi "pesanti": quello di Claudio Fava, figlio di Giuseppe ucciso dalla mafia nel 1984, "lanciato" da un gruppo di intellettuali e personalità della società civile (tra questi Pina Maisano Grassi, Dacia Maraini, Nando Dalla Chiesa, Giuseppe Fiorello, Franco Battiato), e quello di Gaspare Sturzo, leader del neonato partito "Italiani Liberi e Forti". Sturzo è pronipote del celebre "Don" e di professione fa il magistrato. Come Antonio Ingroia, pm palermitano che sarebbe "tentato" dall’ingresso in politica sotto l’egida del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo.
Ma qui si torna nel campo delle indiscrezioni e del detto-non-detto, come nel caso dell’ipotesi Sonia Alfano, figlia di Beppe e presidente della commissione Antimafia Ue. Ci sarebbe anche Piero Grasso, al quale aveva fatto più di un pensierino il Pdl: dopo qualche tentennamento iniziale, però, il procuratore sembra aver allontanato la "tentazione" politica.
E i tradizionali schieramenti? È ancora tutto in divenire. Il Pdl, uscito con le ossa rotte dalle amministrative, litiga ancora sulle primarie (devono farsi o no?); il Pd sta attraversando un periodo ricco di tensioni dopo la fine del "fidanzamento" con Lombardo. Quello di un centrosinistra unito appare al momento una chimera, e si registrano brusche frenate anche sul fronte di un’alleanza tra i democratici e l’Udc. Tutto ancora da decidere insomma. La maratona verso il 28-29 ottobre è appena iniziata. [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]