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A Bagheria (PA) il Museo dei carretti siciliani

Avrà sede a Villa Cattolica, oggi sede della Galleria d'arte moderna e contemporanea Renato Guttuso

07 agosto 2004

E' uno dei simboli siciliani riconosciuti in tutto il mondo. Insieme alla coppola e ai pupi, il carretto siciliano è sicuramente uno dei simboli più forti che appartiene all'immaginario collettivo quando si parla della Sicilia.
A Bagheria (PA), città natale del pittore Renato Guttuso e conosciuta nel mondo per le meravigliose ville settecentesche, lunedì 9 agosto, nell'ultimo giorno del festino dedicato al patrono San Giuseppe, una grande sfilata di carri siciliani inaugurerà ufficialmente i lavori per l'apertura del nuovo Museo del carretto siciliano, che avrà sede nei Magazzini Storici di Villa Cattolica, primo fondaco di carrettieri bagherese.
Villa Cattolica, una delle prestigiose ville settecentesche è oggi la sede dell'altrettanto prestigiosa della Galleria d'arte moderna e contemporanea Renato Guttuso.

Come già detto, i carretti sono una parte importante della storia della Sicilia e in particolare di Bagheria. Una rappresentazione della cultura popolare che è stata capace di influenzare tanti grandi artisti, tra i quali basta citare appunto Guttuso, che tanto fu influenzato all'inizio della sua carriera proprio dalla pittura dei carri.
Gli oggetti che verranno messi in mostra hanno un valore universalmente riconosciuto. Si tratta dei primi esempi di trasmissione culturale con il fumetto, prototipi di comunicazione elementare ma già molto elaborata e profondamente simbolica.
Tra gli oggetti che saranno esposti già dalla prossima settimana in occasione della Mostra storica dei Fratelli Sponda di un carretto dipinta dai Fratelli DucatoDucato (storici decoratori di carretti), che verrà inaugurata in data ancora da definire nel parterre di Villa Cattolica, oltre ad alcuni carretti originali, la preziosa collezione di veline acquistata dal Comune di Bagheria dalla famiglia Ducato.

Domenico Ducato, ultimo erede della famiglia di pittori che per oltre sessant'anni decorò i carretti bagheresi ricorda: "Mio padre aprì la sua bottega nel 1895, allora le veline si usavano per disegnare le scene che poi andavano riportate sul legno del carretto. Le prendevamo dai libri, ma i soggetti li sceglievano i carrettieri in base alle loro inclinazioni personali e ai loro gusti. Se a qualcuno piaceva la lirica ci metteva per esempio le scene della Cavalleria Rusticana, se gli piacevano le gesta eroiche optava per le avventure dei paladini. La scelta era importante, perchè quei disegni erano lo status symbol del carrettiere per tutta la sua vita lavorativa".

Il Comune di Bagheria, nell'ambito di tale progetto culturale che tende a valorizzare il patrimonio artistico monumentale della città, già nel marzo del 1993 aveva aperto un laboratorio didattico gestito dalla famiglia dei Ducato, per conservare e tramandare la tradizione e il patrimonio di conoscenza tecnica e manuale con il quale attraverso le immagini, la cultura popolare siciliana raccontava se stessa. Adesso tale progetto si realizza, grazie anche al restauro dei corpi bassi di villa Cattolica. Un recupero che darà la giusta visibilità ad uno dei mestieri più antichi, praticati da tanti bagheresi che con il carretto trasportavano limoni, farina e altre derrate alimentari.

 

- Sito del Museo Guttuso

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07 agosto 2004
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