A breve i lavori di restauro di Palazzo Gulì, splendido esempio dell'800 palermitano
L'antico palazzo di proprietà della famiglia dei famosi pasticcieri Gulì
Il nome di Palazzo Gulì è legato alla famiglia dei famosi pasticcieri che lo comprarono nell'Ottocento.
L'edificio, in epoca precedente, faceva parte del monastero del Gran Cancelliere di cui costituisce la propaggine a sud che si affaccia su corso Vittorio Emanuele, e che fu fondato nel 1171 da Matteo Ajello, Gran Cancelliere della Sicilia sotto Guglielmo il Buono, e distrutto totalmente durante l'ultimo conflitto mondiale.
I Gulì fallirono nel 1938 e dal secondo dopoguerra in poi il Palazzo ha subito un lento ed inesorabile degrado. Nel 1993 l'amministrazione comunale lo ha acquistato dagli ultimi eredi. Il palazzo porta ancora i segni tangibili di un disastroso intervento di consolidamento che lo ha dotato di coperture in cemento e ha cambiato i connotati alla parte superiore della facciata.
L'edificio sarà destinato ad ospitare gli uffici comunali e avrà una serie di spazi di rappresentanza come i locali del piano nobile caratterizzato da volte affrescate e da pareti ricoperte da parati ottocenteschi e affreschi.
Tutto questo per conservare l'immagine complessiva del palazzo innestando, nel contempo, un insieme di percorsi che ne consentano la fruizione. I lavori di restauro dureranno circa venti mesi. Alcune parti dell'edificio saranno ricostruite perché il consolidamento risulterebbe troppo dispendioso, mentre altre zone circoscritte saranno consolidate. I maggiori interventi di ristrutturazione riguardano il piano terra, che nel tempo ha subito più manomissioni. E' previsto infatti, l'allargamento degli spazi dove era ospitato l'Ufficio relazioni con il pubblico del Comune, nei locali attualmente occupati da attività commerciali, lungo corso Vittorio Emanuele.
Particolare attenzione sarà riservata, infine, al recupero dei prospetti. Sarà effettuato un ripristino "filologico" per tutte quelle parti che non sono state particolarmente manomesse dagli interventi di consolidamento precedenti. Saranno quindi, recuperati fedelmente gli affacci, le finestre e i balconi su cortile Vanellone e vicolo Gran Cancelliere. Il prospetto più rappresentativo che si affaccia su corso Vittorio Emanuele e di cui si è persa ogni traccia seguirà un nuovo "disegno". In particolare, sarà ridefinito il sistema di affacci degli ultimi due livelli dell' edificio e recuperata la vecchia trama della ''vista'' del monastero.