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A caccia dappertutto. La LAV denuncia la violazione del decreto che posticipa l'apertura della caccia nelle Zps

04 settembre 2006

Prima che esplodessero le doppiette, per l'apertura ufficiale della stagione venatoria in Sicilia che è avvenuta sabato scorso, è esplosa l'emergenza bracconaggio: infatti, nella serata di venerdì 1 settembre, ultimo giorno di ''silenzio venatorio'', alcuni cacciatori di frodo sono penetrati nel demanio forestale (ove vige comunque il divieto di caccia perenne!) di Gabbara a San Cataldo (Caltanissetta), sparando ai conigli. La LAV ha subito allertato i Carabinieri denunciando questo episodio di bracconaggio.

Ma segnalazioni del genere sono giunte alla LAV da tutta l'Isola: già da diversi giorni prima che la caccia fosse aperta con ufficialità, i cacciatori hanno sfidato la legge e, dal tramonto, hanno cominciato a dare la caccia ai conigli, la preda più ambita.
Dopo i primi giorni di caccia ufficiale, infatti, gli animali si fanno più diffidenti e non escono dalle tane; per questo certi cacciatori braccano i malcapitati animali prima del via ufficiale delle doppiette. Il calendario venatorio, peraltro, ha autorizzato per tutto agosto l'addestramento dei cani: di giorno, col pretesto dell'addestramento, i cacciatori stanano le prede senza sparare, poi la sera con i fari delle jeep si riempiono i carnieri, visto che il 'rischio' di controlli è notoriamente basso e la vigilanza quasi assente.

Il decreto di venerdì scorso dell'Assessore all'Agricoltura on. Giovanni La Via, che posticipa al 17 settembre l'apertura della caccia solo nelle 29 Zps (Zone di protezione speciale), è in realtà un autentico bluff. Lo ha denunciato la LAV tramite Ennio Bonfanti: ''Quel decreto è palesemente violato e calpestato. Abbiamo verificato che si spara dappertutto nelle Zps, dalla Piana di Gela (CL) ai Peloritani (ME)! Il provvedimento, infatti, non è stato né pubblicato né reso noto almeno alle Associazioni venatorie (che già nei loro siti web affermano apertamente che non lo rispetteranno fino alla pubblicazione in Gazzetta). Addirittura - prosegue Bonfanti - nessuna stazione del Corpo Forestale l’ha ricevuto: come sarà mai possibile fare rispettare il divieto? Se la Forestale scopre dei cacciatori in aree Zps, quale sanzione potrà mai applicare? Un decreto-fantasma, insomma, una vicenda gattopardesca che cambia formalmente gli atti burocratici ma lascia inalterata la realtà ed il fuco dei fucili''.

Per questo motivo la LAV attende nelle prossime ore la decisione del TAR di Catania presso il quale è stato impugnato, assieme a Legambiente, Cai Sicilia e Wwf, l'intero calendario venatorio emanato dalla Regione. ''Il decreto sulle Zps è una risposta minima, confusa, tardiva ed incompleta alle troppe illegittimità della disciplina della caccia in Sicilia - conclude Ennio Bonfanti - e la LAV si riserva ulteriori azioni, anche eclatanti, per fermare la strage legalizzata di animali che i Siciliani, come attestano tutti i sondaggi, non tollerano più e, al 70%, ne chiedono l'abolizione''.

INFO
LAV Sicilia
Tel. 333.2210604 - 349.5750285
www.lavpalermo.it

- www.lav.it

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04 settembre 2006
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