A Caltagirone nasce un nuovo plesso museale dedicato alla ceramica
Il Museo Regionale della Ceramica si arricchisce della Sezione Preistoria e Civiltà Indigene
Sono trascorsi tre decenni da quando il Comune di Caltagirone cedette l'ex Convento di Sant'Agostino all’Assessorato regionale dei Beni Culturali e della Pubblica Istruzione con vincolo di destinazione a sede del Museo regionale della Ceramica.
Posto alla sommità della monumentale scala di Santa Maria del Monte, a formare una scenografica quinta, il plesso del convento, riedificato dopo il terremoto del 1693 su progetto di Natale Bonaiuto, ristrutturato e ampliato alla fine dell'Ottocento, occupa per buona parte lo spazio dell'ormai distrutto Castello di Caltagirone, che, bizantino d'origine, fu rifondato dopo la conquista della città nel 1090 dal gran conte Ruggero d'Altavilla.
Prima convento dei Padri Agostiniani, transitò a seguito della soppressione postunitaria degli ordini e delle congregazioni religiose al Comune che nel 1897 lo concesse alla Diocesi la quale lo destinò al Pio Istituto Monsignor Saverio Gerbino e infine all’Oratorio Salesiano, rimasto nel cuore di molti calatini che lì frequentarono le scuole primarie.
Parzialmente riaperto nei mesi scorsi in occasione di mostre temporanee, il grande edificio è adesso restituito alla pubblica fruizione e al suo naturale ruolo di baricentro della città. Prima azione verso il trasferimento completo del Museo Regionale della Ceramica di Caltagirone in questo edificio, l'esposizione permanente accoglie nelle sale del piano terra reperti di età preistorica, protostorica e arcaica, tutti appartenenti alle collezioni del Museo della Ceramica di Caltagirone.
Insieme all'esposizione saranno visitabili lo spazio un tempo della chiesa di Sant'Agostino, con il suo brano di pavimentazione barocca, e la cripta ad essa sottostante, un ipogeo unico nel suo genere sull’acropoli di Caltagirone.
Allestita con criteri espositivi moderni e narrativi, la nuova sezione del museo racconta la preistoria del Calatino e della stessa Sicilia, dalle origini del popolamento umano, iniziato circa 12.000 anni fa, fino alla scomparsa dei Siculi dopo la sconfitta del capo indigeno Deukétios, nativo di Mineo, nel 450 a.C.
Piano scientifico e testi dell'esposizione sono del dr. Fabrizio Nicoletti, funzionario archeologo del Polo Regionale di Catania. Mentre l'arch. Patrizia Polizzi, la dott.ssa Marie Gabrielle Leonardi, Stefania Parisi e Maria La Monica, tutte dipendenti del Polo, hanno curato le operazioni di catalogazione, trasferimento e allestimento delle opere. Coordinamento scientifico e tecnico è di Maria Costanza Lentini, allora alla guida del Polo con la collaborazione dell’arch. Giuseppe Sciacca, responsabile dell'Unità Operativa Progettazione e Sicurezza.
Il nuovo museo sarà presentato domenica 7 ottobre, alle ore 17,15 dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dall'Assessore Regionale dei Beni Culturali Sebastiano Tusa, dal Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali Sergio Alessandro, dal già Direttore del Polo Regionale per i Siti Culturali di Catania Maria Costanza Lentini, dal Dirigente responsabile dell’UO 6 direzione del Museo della Ceramica Giovanni Patti, e dal Sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo.