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A Canneto si deve svelare il mistero!

Dopo due mesi, nessuna valida risposta è stata data ai cittadini, che continuano a stare fuori dalle proprie case

18 marzo 2004




















Nessuno vuole creare allarmismi. Sarebbero controproducenti e finora qualsiasi ipotesi rimarrebbe fine a se stessa, inutile.
Si può essere solamente d’accordo con questa tesi, è giusto non indurre motivazioni campate in aria che esacerbino una situazione già fin troppo sfiancante.
Il fatto è che dopo essere stati presi in giro con il discorso sulle diaboliche presenze, dopo che si sono spazzate via le accuse di dolo, dopo che le aziende elettriche e telefoniche hanno alzato le mani dicendo: "quello che era di nostra competenza è stato fatto", venire a sapere che a distanza di due mesi, fra professoroni, specialisti e scienziati, non sia stato fatto nulla, (e ci teniamo a sottolineare che non è stato fatto niente), mentre si è costretti a rimanere fuori dalle proprie case, accampati chissà dove, un "minimo" di stizza agli abitanti di Canneto di Caronia si deve pure concedere.

"Il ritorno dei fenomeni ci dà probabilmente qualche elemento in più, però è fondamentale che venga rispettato l'impegno di sistemare le centraline di monitoraggio 24 ore su 24", questo ha detto ieri il sindaco di Caronia.
Purtroppo le centraline a Canneto non sono arrivate. L'impegno era stato preso 45 giorni fà dal coordinatore regionale della Protezione Civile, l'ingegnere Tullio Martella, ma poi non se ne è fatto nulla. Apprendiamo che il dirigente è rimasto vittima di un incidente stradale e l'intero iter ha subito un rallentamento.

Si apprende, inoltre, dalle cronache di questi due giorni, che finalmente i fatti di Canneto di Caronia iniziano ad essere presi sul serio, e a testimoniare ciò è l’arrivo del prefetto di Messina, Stefano Scammacca che ha deciso il presidio dell'area 24 ore su 24. "Il nostro sequestro delle abitazioni è mirato esclusivamente alla salvaguardia dei cittadini e alla sicurezza delle loro case - ha detto il pm - l'ipotesi del dolo è stata sollevata ma mai la procura l'ha considerata un' ipotesi investigativa".
Di nuovo a lavoro, anche il professor Giuseppe Maschio, docente dell'Università di Messina e componente della commissione "Grandi Rischi" della Protezione Civile, tra i pochi a professare scetticismo sulle cause naturali del fenomeno, e che giusto ieri, prima di partire per Canneto aveva dichiarato che i lavori si erano fermati, perché si aspettavano l'esito dell'inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura di Mistretta, e il monitoraggio della Protezione Civile.
Quale monitoraggio, visto che le centraline ancora oggi non sono arrivate a Canneto?

Adesso, e sarebbe ipocrita nasconderlo, una nuova paura inizia ad insinuarsi e ad albergare negli animi di chi sta seguendo il caso di Canneto di Caronia, quella che parte dall’ipotesi che questi fenomeni, non ancora spiegati, possano essere possibili segnali precursori di terremoti.
Ci si augura che siano infondate anche queste ipotesi, ma alla luce di una totale assenza di spiegazioni, e peggio ancora, alla luce di quello che sembra volgare disinteresse da parte di chi dovrebbe avere le giuste competenze per svelare l’arcano, la leggittima fuga di paure non può non essere consentita.

Speriamo, che nulla stavolta sia lasciato al caso...

(Nella foto: mappa della pericolosità sismica della Sicilia del 2002)

 

 

 

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18 marzo 2004
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