A Carnevale ogni scherzo vale, ma non a Sciacca
Multe di oltre 3mila euro per chi durante la sfilata farà satira politica
A Carnevale, si sa, ogni scherzo vale, ma attenti a chi fate la beffa. Nei giorni del Carnevale ogni gioco, ogni follia infantile può diventare realtà e il prodotto della fantasia dei burloni diviene spesso un modo per farsi una sana risata. Fino a qualche giorno fa era così anche a Sciacca, piccolo comune dell’Agrigentino di 41mila abitanti noto tra l’altro per il suo storico carnevale, ma così, sembra, non sarà più: nel carnascialesco borgo marinaro, infatti, sarà vietato esagerare con le burle pena una multa di 3.500 euro. Pensate stiamo scherzando? Purtroppo no. Il comune ha, infatti, deciso di prevenire burle esagerate e scherzi di cattivo gusto ponendo con ben tre mesi di anticipo una serie di divieti che riguardano in generale il carnevale, ma in maniera particolare i carri che sfileranno tra le principali vie della cittadina agrigentina.
I divieti propalati dal Palazzo Comunale riguardano "le frasi di dissenso, plateali, le forme di protesta e ogni altra ipotesi di espressione lesiva dell'immagine della kermesse, degli operatori e degli enti organizzatori". Per porre i divieti, l’Amministrazione comunale si è avvalsa dell’articolo 21 del bando di concorso per i carri allegorici del 2014, dove si legge in maniera evidente che in generale è vietato non solo esporre, ma anche pronunciare, nel corso della manifestazione aforismi che siano in disaccordo con l’operato degli enti organizzatori e patrocinanti o comunque ogni frase che non sia conforme alla spirito festoso del Carnevale di Sciacca (ma vi immaginate? L’Art. 21! Quello che nella Costituzione repubblicana difende il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione!).
Inevitabile leggere tra le righe del regolamento come sia stato vietato prendere in giro i politici locali da sempre oggetti o meglio soggetti dei carri allegorici tipici della manifestazione, perché i carri di Sciacca si sono occupati costantemente anche di satira politica. Attenzione a trasgredire perché in barba a qualsiasi spirito carnascialesco chiunque sarà beccato a punzecchiare politici o organizzatori potrà rincorrere in salatissime multe, fino a un’ammenda totale di 3.500 euro.
Le manifestazione del Carnevale si terranno a cavallo tra febbraio e marzo 2014 ed in totale saranno sei i carri che parteciperanno alla sfilata, ma lo dovranno fare stando attenti a ironia e goliardia che mai come quest’anno dovranno essere tenute sotto controllo. L'edizione 2014, che torna dopo due anni di stop a causa della spending review e della crisi economica che ha investito tutta la Sicilia grazie all’affidamento esterno della stessa, sembra essere iniziata non con le prevedibili risate, bensì all'insegna delle polemiche.
Secondo i carristi, da sempre impegnati nella manifestazione, infatti, il bando che detta le regole di partecipazione alla manifestazione non permetterebbe di fare una satira libera che seguendo l’articolo 21 del regolamento risulterebbe invece troppo ingessata. E gli autori dei testi satirici per i carri si chiedono già quale sarà il limite entro il quale restare per evitare spiacevoli multe. Dall'assessorato allo spettacolo del comune agrigentino fanno sapere che non c'è nulla di cui scandalizzarsi perché la stessa norma era contenuta anche nel regolamento del 2011, l’ultima edizione organizzata dal Comune prima del blocco causato dalla crisi economica. [Informazioni tratte da Italpress - Corriere del Mezzogiorno]