A Catania 90.000 poveri
L'Adoc: ''Ci vogliono iniziative concrete per la riduzione del costo della vita nella provincia''
A Catania ci sono 90 mila poveri
di Alessandra Bonaccorsi (€conomiaSicilia.com)
Novantamila dei tre milioni e mezzo di poveri italiani sono a Catania. Sembrano non lasciare adito a dubbi i dati del Banco alimentare elaborati dall'Istituto di ricerca dei consumatori 'ConsumerInst'. E senza remore affronta l’argomento Claudio Merchiorre presidente dell'Adoc che ha già lanciato l'allarme al Presidente della Provincia e al Sindaco di Catania.
Secondo il presidente dell’Adoc bisognerebbe "programmare un incontro per dare concretezza alle iniziative per la riduzione del costo della vita a Catania e provincia". E aggiunge: "Nonostante mille allarmi lanciati per tempo dai consumatori, la notizia che la povertà incalzava le famiglie catanesi è rimasta senza conseguenze". Melchiorre, incaricato delle relazioni esterne di ConsumerInst, nato su iniziativa della stessa Adoc, Federconsumatori, Cittadinanzattiva, Adiconsum, Assoutenti e Sicilia Consumatori e che vanta collaborazioni scientifiche con l'Università di Catania e Palermo, asserisce che "ci vogliono iniziative concrete e immediate, forme di solidarietà che portino alla cooperazione sociale e che vedano i consumatori e le imprese alleati per un interesse comune: la ripresa economica della provincia e della regione. La nostra provincia non si può permettere 90.000 poveri che non possono nemmeno garantirsi il minimo di sussistenza alimentare, né i 300.000 che sono sull’orlo di questa soglia del dramma familiare".
E avanza delle proposte: piano trasporti compatibile con l'apertura e la chiusura delle scuole, dei mercati dei luoghi di lavoro; ripristino degli Enti Comunali di Consumo per la riduzione della spesa alimentare; definizione di un piano per l'applicazione degli sgravi per fasce sociali disagiate per acqua, gas, immondizia; avvio di un quadro di collaborazione per il controllo e il contenimento della spesa pubblica.
Secondo ConsumerInst, il risparmio per ogni famiglia, applicando questi progetti, potrebbe arrivare a 3.000 euro l'anno. Melchiorre si dice convinto che "I benefici per i poveri sarebbero notevoli, a partire dalla possibilità di tornare nella legalità, considerato che attraverso l'incrocio dei dati disponibili, ogni anno i furti di energia, acqua e gas aumentano del 10% anno, mentre l’evasione tributaria di queste famiglie è ovviamente totale".