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A Catania “I Luoghi e i Percorsi della Cultura” per dieci giorni dedicati alla creazione artistica dei bambini

10 maggio 2006

“Continua l'itinerario culturale che ha portato alla riscoperta dei luoghi storici della città, con i suoi gioielli barocchi e i siti riportati alla luce grazie anche alle iniziative artistiche e i talenti che apportano un contributo sostanziale e irrinunciabile alla nostra città”. Il sindaco Scapagnini ha annunciato così la nuova tappa di “Percorsi. I luoghi e i percorsi della cultura”, il progetto pluriennale ideato e curato - in collaborazione con la Regione - dal Centro fruizione beni culturali ambientali musei dell'assessorato alla Cultura del Comune di Catania, e finanziato con i fondi europei del Por Sicilia 2000-2006.
“Come già nei mesi scorsi, l'ex macello di via Zurria - ha spiega l'assessore alla Cultura Giuseppe Maimone - si apre alla creatività, alle idee, alla vivacità dei bambini, il futuro della società, che si mettono alla prova con un progetto sperimentale di alto valore formativo e artistico”.
Dal 12 al 23 maggio, di mattina, lo spazio sarà riservato ai bambini delle scuole elementari e medie a cui è destinata l'iniziativa del Teatro Manomagia, diretto da Francesco Fazio, “Gli alfabeti munariani”, che sarà presentata in conferenza stampa, venerdì 12.
La mostra - che presenta i 650 elaborati dei ragazzi - segue un percorso organizzato secondo tre linee: pittorico, tattile e tridimensionale. Nell'ambito dell'esposizione i ragazzi potranno cimentarsi in laboratori d'arte con tutti gli strumenti utili a disposizione.

Il Teatro Manomagia presenta: “Gli alfabeti munariani”
Ai temi centrali della mostra, l'albero e il sole sono affiancate due sezioni sulle città e l'immaginario del bambino: le città invisibili, gioco di equilibri e linee attraverso il gioco tridimensionale; le città del cavaliere azzurro, gioco pittorico astratto, i castelli tattili gioco costruttivo-tattile, i moduli ripetibili tattili, gioco compositivo tatto-forma-ritmo, le città della memoria gioco pittorico sulle forme rivelate.
Il percorso espositivo presenta al suo interno i laboratori d'arte in gioco, in cui i bambini potranno cimentarsi a tema su tutte le tecniche artistiche, con diversi strumenti d'arte, le chine, l'acqualac, gli acrilici, acquarelli, ecoline, pastelli secchi e pastelli ad olio ecc..., su diversi supporti, le garze, il cartone, il cartoncino, i formati diversi etc.

Il gioco immaginifico con l'arte aiuta all'elaborazione di concetti e all'acquisizione di strumenti utili al gioco verbale, al pensiero creativo che ogni individuo possiede e che sovente non sa di avere poiché non viene stimolato, allenato a modi altri di esprimersi. Disegnare su un foglio scontornato o tagliato o ancora strappato con forme differenti è già un inizio, perché presenta una difficoltà e insieme un modo originale di esprimersi con le forme.
Scoprire quante soluzioni presenta l'atto del disegnare, per esempio un sole, induce a comprendere le molteplici soluzioni in cui la realtà può essere rappresentata o raccontata.
Come diceva lo scrittore Gianni Rodari, alla fantasia ci si allena, il gioco fantastico è come un sasso gettato nello stagno, crea onde concentriche che coinvolgono nel loro moto tutte le cose, quelle che galleggiano in superficie e quelle che si trovano adagiate in profondità, e questo moto genere nuove posizioni, nuovi accostamenti...
La stessa cosa accade nella nostra mente, basta che qualcuno, un "aiutante magico", getti lì qualcosa e lasci fare a noi il resto.

La sperimentazione: La sperimentazione unitamente alla trasmissione di tecniche e modi altri di fare arte, teatro, gioco ecc..., è un momento fondamentale nel percorso formativo di un individuo. Quante volte ci viene data la possibilità di sperimentare e di compiere scelte, di osservare, e cimentarsi in ciò che spesso riteniamo al di sopra delle nostre capacità e possibilità? Sovente il sapere, la conoscenza, ci viene trasmessa come un insieme di soluzioni e concetti già dati.
Il Teatro Manomagia crede che sia necessario poter aggiungere alla ricerca, alla conoscenza istituzionalizzata, la possibilità di cercare e trovare, sperimentare appunto, soluzioni personali e per questo originali. In una parola, stupire noi stessi prima ancora di sorprendere gli altri. Per queste ragioni noi, per dirla con la fiaba, è preferibile essere degli “aiutanti magici” piuttosto che maestri o direttori.
I laboratori promuovono l'esperienza come momento di crescita e di condivisione, acquisizione di strumenti di conoscenza della realtà e formazione di una consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità.
La mostra, che sarà aperta ai visitatori il martedì e il giovedì dalle 16.30 alle 19.00, presenta 650 elaborati realizzati a tema dai ragazzi e dai bambini della scuola media inferiore e della scuola elementare.

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10 maggio 2006
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