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A Catania la donna è "Architetta": approvato il timbro al femminile

Una decisione che rispetta la libera scelta delle professioniste di essere identificate in quanto donne

23 luglio 2021
A Catania la donna è ''Architetta'': approvato il timbro al femminile
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"Una decisione che rispetta la libera scelta delle professioniste di essere identificate in quanto donne e che contrasta in maniera evidente il principio androcentrico che ha regolato per secoli la lingua italiana".

Questo il commento della presidente della Fondazione degli Architetti di Catania Eleonora Bonanno, a seguito dell'iniziativa dell'Ordine della categoria etnea, che ha ufficialmente approvato il timbro professionale di genere, con la dicitura al femminile "architetta".

Una visione meno sessista condivisa da istituzioni, enti e anche dall'Accademia della Crusca, per una parità che parta proprio dall'idioma: "L'uso al femminile dei mestieri - spiega Bonanno - era già stata vista in modo favorevole nel 1986 dalla Commissione nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna. E nella stessa direzione si è mossa l'Unesco nel 1994, invitando a un uso non sessista della lingua, per prendere coscienza che certe forme di linguaggio possono essere sentite come discriminatorie per le donne, perché tendono a nascondere la loro presenza o a farla apparire come eccezionale".

"Non si tratta di un obbligo, ma solo di una possibilità di scelta - sottolinea il presidente dell'Ordine etneo Sebastian Carlo Greco - chiara dimostrazione della nostra posizione in merito al dibattito sulla parità di genere e sul tema dell'inclusione, in una società dove spesso le minoranze vengono poste ai margini e dove i cliché sulla donna possono offuscare qualità e professionalità".

Proprio le pari opportunità e la lotta a ogni tipo di discriminazione sono pilastri del programma del nuovo Ordine e della nuova Fondazione - insediatisi lo scorso giugno - che hanno "istituito un 'Osservatorio per le Pari opportunità', con lo scopo di evidenziare eventuali difficoltà riscontrate dalle nostre iscritte e proporre valide soluzioni - concludono Greco e Bonanno - Sappiamo bene che la desinenza di una parola non è risolutiva delle problematiche della società, ma è un segnale, forte, che vogliamo dare a tutta la comunità".

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23 luglio 2021
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