A Catania, la storia del Jazz internazionale dal vivo, sul palcoscenico dell'Etnafest
Joe Lovano Quartet - featuring Hank Jones
Quest'ultimo sarà affiancato da una leggendaria figura come il pianista Hank Jones (alla sua prima esibizione catanese) che per diversi anni ha accompagnato la grande Ella Fitzgerald, nonché da due sideman d'eccezione, lo straordinario contrabbassista George Mraz e il ben noto batterista Lewis Nash, due autentici virtuosi dei loro strumenti.
JOE LOVANO
Joseph Salvatore ''Joe'' Lovano nasce a Cleveland, Ohio nel 1952 ed inizia lo studio del sassofono contralto in giovanissima età, sotto la guida del padre, Tony ''Big T'' Lovano, a sua volta eccellente sassofonista. Grazie all'insegnamento paterno, il giovane strumentista ha occasione di ascoltare musicisti del calibro di Sonny Stitt, James Moody, Dizzy Gillespie, Lester Young, Rahsaan Roland Kirk; si appassiona in seguito anche al cosiddetto free jazz di Ornette Coleman e si interessa all'opera di John Coltrane e di Jimmy Giuffre, apprezzando soprattutto il livello di interazione con altri musicisti raggiunto da tali artisti.
Diplomatosi al liceo, Lovano si iscrive alla Berklee School of Music di Boston, dove incontra artisti con i quali collaborerà a lungo in seguito: John Scofield, Bill Frisell, Kenny Werner. Già allora egli cercava di inserire l'intensa spiritualità coltraniana all'interno di strutture più tradizionali, un approccio che gli verrà facilitato grazie alla scoperta e allo studio dell'armonia modale: ''My training was all be-bop, and suddenly there were these open forms with deceptive resolutions. That turned me on, the combination of that sound and what I came in there with. I knew what I wanted to work on after that''.
A Boston il giovane sassofonista studia sotto la guida di insegnanti straordinari: John La Porta, Joe Viola, Herb Pomeroy, Gary Burton.
Concluso il periodo di studi alla Berklee, Lovano ottiene il primo ingaggio professionale con il leggendario organista Lonnie Smith, con cui debutta anche discograficamente a New York e partecipa a numerosi concerti nel circuito in genere frequentato esclusivamente da musicisti africani-americani: ''I was used to being in a multicultural world, playing with my dad and his bands, so when I started working the Chitlin circuit with Lonnie, I was pretty much the only white cat in the club. In this music, you're on testing ground all the time, and every time you come through it into the sunshine, you stand taller''.
A tale impegno segue una collaborazione di sei mesi con un altro celeberrimo organista, Bother Jack McDuff.
Si trasferisce poi a New York, dove si esibisce a fianco di musicisti di diversa estrazione: Chet Baker, Albert Dailey, Rashied Ali.
Dal 1976 al 1979 Lovano fa parte della celebre orchestra guidata da Woody Herman: partecipa così alle cerimonie concertistiche per il quarantesimo anniversario professionale dello stesso Herman, esibendosi a fianco di Stan Getz, Zoot Sims, Flip Phillips, Al Cohn, Frank Tiberi, Jimmy Giuffre. Così lo stesso musicista ricorda quel periodo: ''There's a challenge playing the same music and arrangements every night. You have to find the groove and play the music an enthusiastic spirits to make it come alive. With Woody, there was plenty of solo space to spark new ideas and Woody was very open to that. He encouraged it. During my time with Woody, I spent every waking moment gigging, composing, studying, listening and trying to figure out where I was going to go from there, musically. It was an eye opening experience, traveling around the world and seeing what was happening''.
Dal 1980 al 1992 il sassofonista fa parte dell'eccezionale orchestra guidata da Thad Jones e Mel Lewis e si esibisce a fianco dei più apprezzati artisti sulla scena newyorkese, come Elvin Jones, Carla Bley, Charlie Haden, Bob Brookmeyer, Gunther Schuller, soprattutto il batterista Paul Motian, con cui partecipa ad un ventennale trio di cui fa parte anche il chitarrista Bill Frisell. Nel frattempo collabora inoltre con la cantante e danzatrice Judi Silvano, che poi diviene sua moglie. Dal 1989 al 1993 lavora con il chitarrista John Scofield, continuando a lavorare con artisti di grande fama: Bobby Hutcherson, Dave Brubeck, Peter Erskine, Billy Higgins, Dave Holland, Ed Blackwell, Michel Petrucciani, Lee Konitz, Abbey Lincoln, Tom Harrell, McCoy Tyner, Jim Hall.
Artista da lungo tempo legato discograficamente alla prestigiosa Blue Note Records, con cui ha ormai realizzato 16 incisioni (fra le quali I'm All For You, Viva Caruso, Celebrating Sinatra, 52nd Street Themes, ecc.), Lovano s'è ormai affermato come una fra le più significative e mature figure del jazz contemporaneo. Oltre al celebrato quartetto con il pianista Hank Jones, guida diverse altre formazioni, fra cui un brillantissimo nonetto ed ha partecipato in veste di invitato a numerose incisioni per etichette come Soul Note, Telarc, Between The Lines, a fianco di artisti come Mel Lewis, Salvatore Bonafede, Henri Texier, Saheb Sarbib, Judy Niemack, Vince Mendoza, Don Grolnick, Peter Erskine, Roseanna Vitro, Danilo Perez, Lou Rawls, Bill DeArango, Tim Hagans, Steve Swallow, Yosuke Yamashita, Mike Mainieri, Jon Gordon, Bill Stewart, Ray Brown, Dave Brubeck, Ed Schuller, George Garzone, Sonny Fortune, Branford Marsalis, K. D. Lang, John Abercrombie, Pablo Ziegler, Pat Martino, Gonzalo Rubalcaba, Sir Simon Rattle e molti altri.
www.joelovano.com
HANK JONES
Autentica leggenda del panismo improvvisato, fra i grandissimi protagonisti del be bop, Hank Jones è l'ultimo sopravvissuto di tre fratelli che hanno dato un incomparabile contributo alla storia della musica africana-americana: egli, infatti, è il fratello maggiore del leggendario batterista Elvin Jones e del celebrato trombettista e arrangiatore Thad Jones.
Nato il 31 luglio del 1918, Jones è stato il primo esponente del pianismo improvvisato di Detroit (cui appartenevano anche Tommy Flanagan e Roland Hanna) ad emergere dopo la seconda Guerra Mondiale. Profondamente influenzato dalla lezione di Fats Waller, Earl Hines e Teddy Wilson, dopo avere suonato in gioventù con delle territori band, si trasferisce a New York nel 1944, dove si esibisce con il trombettista Oran Hot Lips Page e dove viene radicalmente influenzato dall'approccio improvvisativo di Art Tatum. Artista curioso e sensibile, collabora con artisti quali John Kirby, Howard McGhee, Coleman Hawkins, Andy Kirk, Billy Eckstine, Ben Webster e si lascia attrarre dalle rivoluzionarie innovazioni del be bop. A partire, perciò, dal 1947, partecipa a numerose edizioni e tourné di Jazz at the Philharmonic ed incide con Charlie Parker e con Roy Eldridge. Nel frattempo lavora come accompagnatore della cantante Ella Fitzgerald dal 1948 al 1953, collaborando inoltre con artisti quali Artie Shaw, Benny Goodman, Lester Young e Cannoball Adderley (con cui incide inoltre un lavoro come Somethin' Else, cui partecipano anche Miles Davis, Sam Jones e Art Blakey). Dal 1959 al 1976 lavora stabilmente come pianista accompagnatore per il network televisivo CBS, esibendosi più volte allo Ed Sullivan Show, senza però mai cessare la sua attività di jazzista.
Jones incide più volte in duo con Tommy Flanagan, partecipa come pianista alla creazione del musical ''Ain't Misbehavin' '' e crea il Great Jazz Trio, in cui s'accompagna, di volta in volta, ad artisti come Ron Carter, Al Foster, Buster Williams, Eddie Gomez, Tony Williams, Jimmy Cobb, Grady Tate, Mats Vinding, Roy Haynes, Richard Davis, Elvin Jones, Billy Hart, John Patitucci, Jack DeJohnette. Partecipa, nella sua lunga carriera, a numerosissime sedute discografiche, sia a proprio nome che a fianco di artisti come Charlie Parker, Chris Connor, Anthony Braxton, Red Mitchell, Louis Bellson, Ira Sullivan, Dave Holland, Charlie Haden, George Shearing, Wes Montgomery, Joe Henderson, Dizzy Gillespie, Milt Jackson, Kenny Clarke, Clifford Jordan, Oliver Nelson, Louis Armstrong, Tyree Glenn, Stan Getz, Sam Cooke, Emily Remler, Cal Tjader, Miles Davis, Sahib Shihab, Curtis Lundy, Harvey Mason, Billie Holiday, Betty Carter, Roland Kirk, Helen Merrill, Grover Washington, Johnny Griffin, Kenny Burrell, Donald Byrd, Gene Ammons, Dexter Gordon, Chet Baker, Sonny Stitt, Sonny Rollins, Gorge Benson, Sarah Vaughan, Jimmy Cleveland, Gerry Mulligan, Bob Wilber, Illinois Jacquet, Paul Gonsalves e molti altri.
GEORGE MRAZ
Fra i più grandi contrabbassisti nella storia del jazz, George (Jirí) Mraz è artista eccezionalmente dotato. Nato il 9 settembre 1944 a Pisek, in Cecoslovacchia, compie i propri studi musicali presso il Conservatorio di Praga, affermandosi inizialmente come polistrumentista (violino e sassofono contralto) per poi passare definitivamente al contrabbasso. Appassionatosi al jazz grazie alle trasmissioni radiofoniche di Willis Conover per The Voice of America, nel 1968, dopo un periodo trascorso a Monaco di Baviera (dove lavora con Mal Waldron e Benny Bailey), emigra negli Stati Uniti, dove studia alla Berklee School of Music di Boston e subisce l'influenza di Paul Chambers, Ray Brown, Scott LaFaro e Ron Carter. Collabora in seguito con artisti di grandissima fama come Oscar Peterson (1970-1972) e Dizzy Gillespie.
Entra poi a far parte della Thad Jones & Mel Lewis Orchestra (1973-1976), incidendo e lavorando con artisti quali Stan Getz (con cui collabora stabilmente fra il 1974 e il 1975), Pepper Adams, Tommy Flanagan, John Abercrombie, Pony Poindexter, Carmen McRae, Richard Galliano, Jimmy Rowles, Zoot Sims, Stéphane Grappelli, Charles Mingus, Adam Makowicz, Bill Evans, John Hicks, Kenny Drew Jr., Jerry Bergonzi, Dave Liebman, Slide Hampton, Clark Terry, Charlie Mariano, Elvin Jones, Walter Norris, Philip Catherine, Hank Jones, Joe Henderson, Jim Hall, Joe Lovano, Richie Beirach, Sir Roland Hanna e moltissimi altri. Ha inoltre realizzato alcuni apprezzati dischi come leader.
LEWIS NASH
Fra i più acclamati batteristi sulla scena odierna, Lewis Nash nasce a Phoenix, Arizona, nel 1958 ed inizia lo studio della batteria all'età di dieci anni. A diciotto anni aveva già esordito professionalmente, e in poco più di tre anni diventa il più apprezzato batterista di Phoenix, collaborando con artisti del calibro di Sonny Stitt, Art Pepper, Red Garland, Lee Konitz, Barney Kessel e Slide Hampton.
Nel 1981 Nash si trasferisce a New York, dove inizia a lavorare con la grande cantante Betty Carter, con la quale collabora ed incide per circa quattro anni. Nel 1984 viene ingaggiato dal celebre contrabbassista Ron Carter, con cui incide copiosamente. Due anni dopo inizia a collaborare con il sassofonista Branford Marsalis e dal 1988 affianca il trombonista J. J. Johnson. Nello stesso anno sostituisce Dannie Richmond nel quartetto guidato da Don Pullen e George Adams, nel 1989 si esibisce a fianco di Sonny Rollins, oltre a collaborare con Stan Getz, Art Farmer, Clark Terry, Milt Jackson.
Dal 1990 al 2000 Nash fa parte del trio del pianista Tommy Flanagan, con cui incide sette album. Nello stesso periodo si esibisce con la Carnegie Hall Jazz Band e la Lincoln Center Jazz Orchestra. Il batterista ha fino ad oggi partecipato ad oltre 300 incisioni, collaborando con artisti quali Dizzy Gillespie, Oscar Peterson, Benny Carter, Hank Jones, John Lewis, McCoy Tyner, Horace Silver, Diana Krall, Joe Lovano, Clark Terry, Cyrus Chestnut, Scott Hamilton, Bud Shank, Jackie McLean, Roy Hargrove. A riprova della sua versatilità, Nash ha affiancato anche star della musica popolare come Natalie Cole, Bette Midler, Nancy Wilson, Kenny Rankin, Melissa Manchester e George Michael.
Alla fine degli anni Novanta il batterista crea il Lewis Nash Ensemble, di cui fanno parte il sassofonista Jimmy Green, il contrabbassista David Finck, il vibrafonista Steve Nelson e il percussionista Steve Kroon: con esso si esibisce con grande successo al Lincoln Center ed in varie scuole di New York. Attualmente Nash fa parte del corpo insegnante della prestigiosa Juilliard School of Music.
www.lewisnash.com