A Catania un incontro speciale: Codacons vs Wrestling
Dopo l'allarme lanciato dal Codacons sul pericolo determinato dal Wrestling per il suo aspetto diseducativo e per i tanti casi di emulazione da parte dei bambini, l'associazione dei consumatori ha deciso di chiedere alla Procura di Catania di indagare sull'evento in scena ieri e oggi al PalaLivatino di Cannizzaro-Catania e sulle trasmissioni connesse a questo sport/spettacolo.
''L'art. 70 del TULPS (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) - ricorda il Codacons - afferma infatti che 'sono vietati gli spettacoli o trattenimenti pubblici che possono turbare l'ordine pubblico o che sono contrari alla morale o al buon costume'. La Direttiva 89/552/CEE, all'art.22, afferma inoltre che 'gli Stati membri adottano le misure atte a garantire che le loro trasmissioni non contengano programmi in grado di nuocere gravemente allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minorenni, in particolare programmi che contengano scene pornografiche o di violenza gratuità''.
Per il Codacons ''appare scontato come le due disposizioni di legge possano ben applicarsi al caso del Wrestling, sia in relazione allo spettacolo del 2 e 3 giugno a Catania, sia per quanto riguarda le trasmissioni televisive dedicate a questo sport. E ciò per via dei numerosi casi di emulazione che hanno visto coinvolti minori, finiti all'ospedale per aver imitato i lottatori''.