A Catania una mostra su Giovan Battista Vaccarini, architetto barocco
La mostra si è appena inaugurata nel cortile della sede centrale dell'Università di Catania.
Si tratta di due omaggi ad uno degli architetti più rappresentativi della Catania e della Sicilia barocca.
Parliamo di Giovan Battista Vaccarini.
Le celebrazioni hanno luogo in occasione del terzo centenario della nascita del geniale architetto, tra i protagonisti di maggior rilievo della ricostruzione di Catania dopo il terremoto che nel 1693 distrusse il Val di Noto.
Proprio a Catania il Vaccarini, figura di grande fascino e vittima di mistificazioni, ebbe, tra molti prestigiosi incarichi, quello di realizzare in piazza Duomo la celeberrima fontana dell'elefante ('u liotru), simbolo della città, oltre alla facciata del Duomo e del Palazzo senatorio.
Il percorso della mostra è contrassegnato da 35 pannelli realizzati con il coordinamento scientifico dei prof. Elisabetta Pagello e Marco Rosario Nobile. L'esposizione non solo mette a fuoco tutta la vita di Giovambattista Vaccarini partendo proprio dalle sue immatricolazioni, il 23 novembre 1729 all'Università di Catania, e sulla formazione a Roma, ma offre la possibilità di vedere libri antichi, incisioni, cartoline-fotografie d'epoca, stampe, materiale concesso dal Servizio Biblioteca dell'Università regionale di Catania e dall'archivio storico dell'Università.
Le tavole sottolineano momenti significativi dell'architettura del Settecento, evidenziando i modelli progettuali dell'urbanistica barocca, le soluzioni formali e figurative per alcune opere, le fasi di ricostruzione della città dopo il terremoto del 1693, le architetture religiose e l'obelisco di piazza Duomo realizzato nel 1735.
La figura carismatica di Vaccarini pone però dei forti interrogativi sull'attribuzione riconosciuta di alcune opere di cui non si è certi - come chiarisce Elisabetta Pagello - poiché lo studio di stile pare essere quello dell'artista, ma mancano fonti certe e nei pannelli della mostra vengono individuati Palazzo San Giuliano, Palazzo Valle, Palazzo Serravalle.
La mostra rimarrà aperta fino al 6 dicembre dal lunedì al venerdi dalle 9 alle 17, il sabato dalle 9 alle 13.
Chiusa la domenica.