A causare un sacco di guai a Bruxelles...
Tra Beppe Grillo e Nigel Farage scoppia la sintonia. Sembra più vicino l'accordo tra il M5S e lo UKIP
"Beppe Grillo e Nigel Farage si sono incontrati oggi (ieri per chi legge, ndr) a Bruxelles per condividere un pasto e discutere di un futuro rapporto che potrebbe portare alla formazione di un nuovo gruppo al Parlamento europeo. Grillo e Farage hanno concordato di incontrarsi di nuovo nelle prossime settimane dopo un incontro animato e molto amichevole". Così una nota dell’ufficio stampa di Farage pubblicata anche sul blog di Grillo.
"In una mossa che dovrebbe incutere timore ai burocrati di Bruxelles - si legge - entrambi i leader hanno convenuto di iniziare immediatamente le discussioni al fine di formare un nuovo gruppo ed entrambi sono convinti dell’importanza della democrazia diretta in Europa per raggiungere il cambiamento. Hanno sottolineato che tutti i partiti politici del gruppo devono poter fare campagna elettorale in autonomia e votare come vogliono in un quadro di accordi di base".
"Se funziona - ha detto Farage - sarebbe magnifico vedere ingrossare le file dei cittadini al nostro fianco. Se riusciamo a trovare un accordo, potremmo divertirci a causare un sacco di guai a Bruxelles". "Siamo Ribelli con una causa e combatteremo con il sorriso", ha aggiunto Grillo.
I due leader negli ultimi mesi hanno espresso pubblicamente fascino e ammirazione reciproca per il lavoro e lo stile delle rispettive campagne elettorali.
Al pranzo di lavoro ha partecipato anche Claudio Messora, l'uomo della comunicazione del M5S che ormai da diverso tempo sta curando, rivelano fonti interne al movimento, i rapporti con altre forze politiche per formare un gruppo al Parlamento di Strasburgo.
Da parte sua Farage nei giorni scorsi aveva ripetutamente espresso il desiderio di incontrare il leader dei Cinque Stelle ed eventualmente di fare "un patto" con lui per la formazione di un nuovo gruppo europarlamentare. Proprio ieri un collaboratore del leader dell'Ukip si è recato a Milano per incontrare il cofondatore del M5s, Gianroberto Casaleggio.
Una fonte dell'Ukip ha confermato che tra Farage e Grillo "i rapporti sono buoni, ma nulla per ora è deciso. Non è stato firmato nulla, ma i negoziati sono cominciati". L'Ukip vuole un referendum per far uscire la Gran Bretagna dall'Europa. Grillo vuole un referendum per far uscire l'Italia dall'euro. La novità è che Grillo cerchi alleanze in Europa, dopo averle rifiutate in Italia.
Ma su un'eventuale accordo con l'Ukip il capogruppo M5S alla Camera Giuseppe Brescia chiarisce che l'ultima parola spetterà al web: "Noi dobbiamo andare a confrontarci sui temi, ovviamente non su idee diverse dalle nostre. Noi non siamo xenofobi. Proporremo alla Rete di pronunciarsi sulla formazione di un gruppo per essere incisivi in Europa".
CHI E' NIGEL FARAGE - Il 18 novembre scorso l’europarlamentare britannico Nigel Farage ha preso la parola al parlamento europeo e ha tenuto un breve discorso in cui ha attaccato duramente i vertici dell’Unione Europea presenti in sala: in particolare il presidente del Consiglio Europeo Herman van Rompuy, il presidente della Commissione Europea José Barroso e il commissario europeo per gli Affari economici Olli Rehn. Farage ha detto che l’euro è stato un fallimento e che "viviamo in un’Europa dominata dalla Germania", dopo di che ha parlato dei recenti cambi di governo in Grecia e in Italia dicendo che sono stati orchestrati dai vertici dell’Unione Europea e dalla Germania. Il breve ed energico intervento di Nigel Farage è stato ripreso con grande risalto in Italia da molti contrari al governo Monti e su posizioni contrarie alle politiche economiche dell’Unione Europea e della Germania nella crisi finanziaria attuale. Tra chi lo ha ripreso c’è stato anche il blog di Beppe Grillo, che ha postato il video e ha pubblicato una traduzione integrale del suo intervento.
Nigel Farage è un politico inglese di 47 anni ed è al parlamento europeo dal 1999. Da cinque anni è il leader dell’UKIP (United Kingdom Independence Party) fondato nel 1993 con il principale obiettivo politico di opporsi al Trattato di Maastricht e di ottenere il ritiro del Regno Unito dall’Unione Europea. Ne entrarono a far parte principalmente fuoriusciti dalla corrente più a destra del partito conservatore britannico.
Durante la sua direzione, Farage ha cercato di allargare la proposta politica dell’UKIP, che oggi propone un programma improntato al liberismo economico e ai valori della destra più conservatrice: oltre all’immediata uscita dall’Unione Europea (da ottenere attraverso un referendum), l’UKIP propone di aumentare le spese per la difesa, raddoppiare la capienza delle carceri e bloccare l’immigrazione per 5 anni, richiedendo comunque agli immigrati di "parlare correntemente" l’inglese e rispondere a requisiti finanziari e di educazione.
Farage è stato oggetto di polemiche in passato per i suoi toni violenti e diretti, spesso oltre i limiti dell’insulto, nei suoi interventi in aula. Tra i molti episodi simili c’è quello del marzo 2010, quando ricevette una multa di circa 3.000 euro per aver rifiutato di chiedere scusa per una serie di insulti a van Rompuy, di cui aveva detto che aveva "il carisma di uno straccio bagnato".
Alle elezioni politiche nazionali, l’UKIP ha sempre ottenuto risultati piuttosto scarsi, senza mai ottenere un seggio né alla Camera dei Comuni né alla Camera dei Lord (dove attualmente hanno due parlamentari, ma fuoriusciti dal partito conservatore) nonostante presenti regolarmente candidati in quasi tutti i collegi elettorali del Regno Unito. A livello locale, ha ottenuto nel 2011 la maggioranza nel primo consiglio comunale inglese, a Ramsey, una piccola cittadina dell’Inghilterra orientale.
Alle elezioni europee, invece, l’UKIP è sempre andato molto meglio: nel 2004 fece eleggere 12 europarlamentari, e nel 2009 ne ottenne tredici con una percentuale di voti del 16,5% a livello nazionale, maggiore di quella del partito laburista (15,7%). Al parlamento europeo l’UKIP fa parte del gruppo Europe of Freedom & Democracy, che riunisce i membri dei partiti nazionali scettici nei confronti dell’Unione Europea, spesso su posizioni antiimmigrazione e populiste (come quelle dei Veri Finlandesi). Oltre all’UKIP, il partito più rappresentato nel gruppo è la Lega Nord italiana, con 9 europarlamentari. [IlPost.it]