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A futura memoria

La Sicilia sui libri di Storia di domani. Il rinnovamento della NATO partì da Taormina

11 febbraio 2006

''Spero che dalla Sicilia sia dato il via ad una nuova NATO, così come nel 1955 da Taormina partì l'Europa dei 55''. È stato questo il primo commento del Ministro della Difesa Antonio Martino, a conclusione della mattinata di incontri, anche bilaterali, tra i 34 ministri della Difesa partecipanti all'incontro informale dei ministri della difesa della Nato.
''Come sapete - ha sottolineato Martino - è un incontro di grande importanza, si tratta di tre momenti. Il primo è stato la riunione informale, durante la quale abbiamo parlato della trasformazione dell'Alleanza e delle operazioni che vi sono in corso, poi c'è stato un incontro Nato-Russia e data la situazione internazionale la Russia è chiamata a svolgere sempre più un ruolo significativo nel quadro complessivo, infine si è tenuta la colazione di lavoro tra la Nato e 7 Paesi del dialogo Mediterraneo. Un evento questo che ha visto la NATO dialogare con i Paesi della sponda sud del mediterraneo, Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Mauritania, Marocco e Tunisia''.
''Quello che vogliamo è che il Mediterraneo - ha aggiunto il ministro della Difesa italiano - ritorni ad essere un mare di pace. Si è trattato di un incontro che ha visto sei Paesi arabi, lo stato d'Israele e la NATO allo stesso tavolo, per cercare di capire cosa si può fare per questo Mare Mediterraneo. Non solo per fronteggiare l'immigrazione clandestina''.

Quanto alla trasformazione della Nato in organizzazione di sicurezza Martino ha spiegato che ''se si pensa a quello che la NATO effettivamente fa, non può essere vista come un'operazione di difesa l'assistenza umanitaria data ai terremotati del Pakistan; non può essere vista come attività di un'alleanza di difesa l'addestramento delle forze di sicurezza di polizia in Iraq o Afghanistan, o la protezione delle olimpiadi di Atene e adesso di Torino. La trasformazione è nei fatti, si tratta di dotare un'alleanza delle capacità, affinché possa assolvere a pieno i suoi compiti. [...]''.
Oltre alle questioni interne all'Alleanza, non è comunque mancata durante la riunione ministeriale l'attenzione verso l'atteggiamento e le dichiarazioni dell'Iran, punto caldo della politica e della diplomazia internazionale. ''La questione dell'Iran - ha il responsabile del dicastero della difesa italiano - non è stata affrontata direttamente ma è emersa tra le righe nei discorsi che sono stati affrontati. Ha costituito l'oggetto degli incontri bilaterali che ci sono stati in mattinata tra il ministro della difesa russo e il segretario di Stato alla difesa americano, prima dell’incontro del consiglio NATO - Russia. Credo che la Federazione russa non si farà sfuggire quella questa grande occasione per dimostrare che è uno dei protagonisti della sicurezza internazionale, cercando di esercitare il suo ruolo per evitare che ci sia la ferma minaccia nucleare [...]''.

Dibattuto anche il problema della riduzione del gas nei confronti dell'Italia: ''Il Ministro russo - ha affermato Martino - ha detto che le regole non sono state infrante dalla Federazione russa ma dalla diversione del gas destinato all'Europa operata dall'Ucraina. Quello che emerge dal problema del gas è la stretta correlazione tra energia e sicurezza, noi dobbiamo muoverci lasciando al passato l'inesperienza di inadempienze imperdonabili nel campo della produzione di energia e renderci conto che essere meno dipendenti dall'estero nel campo dell'energia è un fattore di sicurezza essenziale. Non dobbiamo aspettare che ci lascino congelare d'inverno nelle nostre case, o cuocere d'estate, prima di fare qualcosa. Abbiamo irresponsabilmente rinunciato all'opzione nucleare, ci siamo opposti alla costruzione di centrali tradizionali, ci opponiamo alla costruzione di termovalorizzatori, siamo contrari alla rigassificazione e poi vogliamo le case riscaldate d'inverno e con l'aria condizionata d'estate. Mi sembra una pazzia''. Il ministro Martino ha inoltre aggiunto di essere favorevole al ritorno al nucleare.

E infine, nell'incontro informale tra i detentori della difesa dei Paesi NATO, è stato anche confermato che l'Alleanza Atlantica non avrà contatti con il partito di Hamas, ''questo non perché si vuole isolarla, - ha spiegato il ministro della Difesa - non per metterla con le spalle al muro, ma per fargli capire che deve rinunciare al terrorismo, al suo dichiarato antisemitismo, al suo proposito di distruggere lo stato d'Israele. Credo che Hamas possa rendersi conto che non le conviene restare isolata dalla Comunità internazionale, ma le conviene adottare un atteggiamento più pacifico''.

Dibattiti che entreranno di rigore all'interno delle pagine più importanti della Storia, come la visita del segretario generale della NATO, Jaap de Hoop Scheffer, sull'incrociatore lanciamissili della Marina militare russa Moskva attraccata nel porto di Messina.
''Un evento unico, storico'' ha commentato Scheffer, per questa ''prima volta'' in cui un segretario generale dell'Alleanza atlantica sale sopra un mezzo navale militare della Federazione Russa.
Il segretario della Nato era accompagnato dal ministro della Difesa italiana Antonio Martino ed è stato ricevuto dal vicepremier russo Sergey Ivanov e dal vicecomandante in capo della flotta del Mar Nero, il vice ammiraglio Vasilij Kondakov.
Il segretario della Nato ha ricordato che l'accordo di collaborazione tra la Nato e la Russia per contrastare la minaccia terroristica arriva dopo due anni e mezzo di lavoro, e per questo ''ringrazio il ministro alla Difesa Sergey Ivanov che è stato molto attivo dal punto di vista politico''. Lo stesso Ivanov ha ribadito che gli incontri di Taormina, la visita a Messina e gli accordi trovati tra Nato e Russia ''non sono dichiarazioni politiche ma un lavoro concreto''.
Secondo il ministro Martino ''questa collaborazione è essenziale perché ci troviamo davanti a un nemico comune: il terrorismo globale che colpisce ovunque e la risposta quindi deve essere globale''.

E l'incontro ministeriale della Nato ha suscitato anche l'interesse dei no-global giunti a Taormina per manifestare contro l'Alleanza atlantica, accusata di essere un'alleanza militare specializzata in guerre con armi di distruzione di massa per il controllo dei mercati e delle risorse. Particolarmente osteggiata la presenza del ministro della Difesa israeliano.
La voce della manifestazione ha chiesto lo scioglimento dell'alleanza, il ritiro delle truppe dall'Iraq e la riconversione della base di Sigonella, in Sicilia, in aeroporto civile.

Tali, legittime manifestazioni, sono state viste dal ministro Martino come atti di grave irresponsabilità: ''Emerge l'irresponsabilità dei no-global che attaccano quello che è, per antonomasia, un simbolo di pace e di fratellanza tra in popoli, rischiando di minare l'immagine di un grande Paese come l'Italia agli occhi del mondo intero''.

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11 febbraio 2006
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