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A Gela è scontro sull'energia eolica

Il sindaco Rosario Crocetta pronto a fare una ''crociata'' contro il nuovo impianto dell'Enel

23 luglio 2008

L'Enel ha annunciato che intende realizzare un impianto per la produzione di energia eolica tra Licata e Gela. Si tratterebbe del primo campo off-shore (realizzato cioè in mare) del bacino del Mediterraneo. Un progetto da oltre mezzo miliardo di euro che sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno di 400 mila famiglie.
L'intento dell'Enel però si sta scontrando con il parere negativo del sindaco di Gela, Rosario Crocetta, che si è detto pronto a "dar luogo a una crociata pur di impedire la costruzione dell'impianto". E sembra assurdo che a Gela, teatro da decenni di vecchie raffinerie e inquietanti ciminiere che negli anni hanno compromesso lo stato di salute dei cittadini e dell'ambiente, un sindaco lungimirante e progressista come Crocetta combatta contro fonti di energia rinnovabile.
"Non siamo contrari in sé all'eolico - ha spiegato il sindaco - ma siamo contrari a realizzare questo impianto in una zona già fortemente compromessa sotto il profilo ambientale. Non possiamo essere una città condannata per l'eternità".
L'Enel, che probabilmente non aveva messo in conto la "crociata" paventata dall'amministrazione comunale, intanto ha deciso di proseguire per la sua strada. Il progetto è stato già sottoposto al ministero dell'Ambiente con la richiesta di valutazione dei relativi rischi.

Gela, la capitale della petrolchimica dice no agli impianti eolici
di
Alfio Sciacca (Corriere.it, 21 luglio 2008)

E' una delle capitali della petrolchimica italiana. In anni di industrializzazione selvaggia ciminiere e raffinerie hanno devastato le coste ma, stranamente, ora è pronta ad alzare le barricate contro un nuovo impianto per la produzione di energia eolica. Come dire: le fonti rinnovabile fanno più paura delle vecchie raffinerie che negli anni hanno reso l'aria irrespirabile provocando anche centinaia di casi di malformazioni neonatali.
Incoerenza - E' il paradosso di Gela che da giorni è in fermento dopo che l'Enel ha annunciato che intende realizzare tra Licata e Gela il primo campo eolico off-shore del Mediterraneo. Uno dei più ambiziosi progetti sulle fonti rinnovabili con un investimento di oltre 500 milioni di euro che a regime produrrà energia elettrica per 1.150 milioni di chilowattora, sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 400 mila famiglie e soprattutto evitando emissioni di CO2 in atmosferica per oltre 800 mila tonnellate annue. In epoca di caro petrolio una vera boccata di ossigeno.
Crociate - Ma il combattivo sindaco di Gela, Rosario Crocetta, ha già avvertito: «Faremo le crociate, questo impianto sul nostro territorio non si deve fare». Il progetto dell'Enel ha puntato su un territorio già fortemente compromesso da punto di vista ambientale e non aveva messo in conto questo tipo di reazione da parte degli amministratori locali. Tra l'altro si tratta di un impianto off-shore cioè verrà realizzato in mare, ad una distanza minima di 3 miglia dalla costa. E quindi anche visivamente le pale eoliche non deturperebbero il paesaggio più di quanto non avvenga già con le mostruose sagome del petrolchimico.
«Condannati per l'eternità» - Ma è proprio quel che contesta il sindaco, esponente del partito dei Comunisti Italiani: «Non siamo contrari in se all'eolico. Ma siamo contrari a realizzare questo impianto in una zona già fortemente compromessa sotto il profilo ambientale. Non possiamo essere una città condannata per l'eternità». Secondo il primo cittadino anche la sovrintendenza ai beni culturali di Caltanissetta si sarebbe espressa contro il nuovo impianto eolico. L'Enel intanto va avanti: il progetto è già stato presentato al ministero dell'ambiente con la richiesta di valutazione dell'impatto ambientale.

- Eolico contro Pet coke. Da che parte stare? (www.corrieredigela.it)

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23 luglio 2008
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