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A Gela, energia pulita nell'ex area Isaf. L'Eni e la più grande bonifica d'Europa di una zona industriale ad alto rischio ambientale

25 ottobre 2011

L'Eni sta per concludere a Gela la più grande bonifica d'Europa di un sito industriale definito ad alto rischio ambientale. Il costo dell'intervento, operato dalla Saipem, ammonta a 110 milioni di euro, compresa la trasformazione dell'area dove sarà realizzato un impianto fotovoltaico. La zona è quella del deposito di fosfogessi radioattivi dell'azienda Isaf in liquidazione (industria siciliana acido fosforico, 50% tra Eni e Regione) che si estende su 50 ettari in contrada Bulala a est del petrolchimico.
L'operazione ha avuto inizio con il decreto del 2009 firmato dal ministro Stefania Prestigiacomo. Nel sito, tra l'81 e il '92, furono depositati 5 milioni di metri cubi di solfato di calcio o fosfogesso, residuo di scarto della produzione dell'acido fosforico destinato al produrre fertilizzanti per l'agricoltura. L'intervento ha permesso l'eliminazione della parte liquida, la copertura dei residui solidi con materiale geotessile, bentonitico e lavico per un totale di 300 mila metri cubi che, sotto costante monitoraggio radiometrico, ha consentito l'azzeramento della radioattivatà esterna. Verranno depurati anche il percolato e le acque di falda.

Su questa superficie nascerà un impianto fotovoltaico da 5 megawatt realizzato e gestito da Eni Power con un investimento di 30 milioni. Una seconda area inquinata, nel petrolchimico, sarà bonificata entro la fine dell'anno con la demolizione dell'impianto di acido solforico.

Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha espresso "viva soddisfazione" e ha spiegato che il polo di energia rinnovabile consente il risparmio di 1.600 tonnellate annue di petrolio, con conseguente abbattimento di Co2. Lombardo ha annunciato la firma di un protocollo di intesa di intesa con l'Eni per rendere operativa la produzione di energia elettrica nel nuovo impianto, e ha chiesto ad Eni Power la progettazione di mini centrali fotovoltaiche per le imprese artigiane e contadine della Sicilia. [Lasiciliaweb.it]

 

 

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25 ottobre 2011
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