A Gela la ''Giornata dell'impegno e della memoria''
In città ieri sono arrivati più di 6 mila giovani provenienti da tutt'Italia per dire di no alla mafia
Gela sogna la legalità e dice no alla mafia in occasione della IX edizione della "Giornata dell'impegno e della memoria". Fino a pochi anni fa infatti, la città era sinonimo di criminalità e d'infanzia violata. Qui si poteva diventare killer a quindici anni, si poteva trasportare droga fin da bambini e spesso erano gli adolescenti a minacciare i commercianti e gli imprenditori per imporre il cosiddetto pizzo. Tutto questo a causa dello strapotere dei diversi gruppi criminali che si sono fronteggiati in vere e proprie guerre di mafia senza esclusione di colpi (da Cosa Nostra alla "Stidda"), lasciandosi dietro, nell'arco di 10 anni centinaia di morti.
Tanto per fare qualche esempio basti pensare alla strage della sala giochi dove persero la vita 11 persone, alle baby gang e alle numerose automobili incendiate ogni notte per ritorsione o semplice vandalismo. Poi è arrivata la stagione degli arresti: il più importante quello di Giuseppe "Piddu" Madonia e di tutti gli uomini della Stidda ma la pace qui è sempre qualcosa di provvisorio. Si teme infatti, l'esplosione di una nuova guerra di mafia. Da alcuni anni a questa parte però qualcosa è cambiato e la città sta attraversando una nuova fase in cui cerca disperatamente di riconquistare la sua identità e di riprendere in mano il suo destino. Gli abitanti sono animati da un grande desiderio di riscatto e da una grande voglia di legalità per dimostrare che a Gela non vivono solo criminali ma anche persone che credono nella giustizia.
Per ricordare tutte le vittime di mafia quindi, si celebra in Italia la "Giornata della Memoria e dell'Impegno". Una grande occasione per Gela dove gli studenti di tutta l'Italia si sono dati appuntamento per la IX edizione della"Giornata nazionale della memoria e dell'impegno" in ricordo delle vittime della mafia. Scopo della giornata è anche quello di rilanciare la battaglia per l'affermazione del principio di legalità nel nostro Paese. Il primo giorno di Primavera così, ha portato a Gela oltre 6 mila giovani provenienti da ogni parte d'Italia ma la manifestazione avrà il suo momento clou oggi: magistrati, politici, personaggi dello spettacolo e cittadini pronunceranno in piazza i nomi di vittime di 540 vittime della mafia dal 1945 ad oggi e fra loro ci sono anche 35 bambini.
Entusiasta il sindaco, Rosario Crocetta, che guida l'amministrazione da circa un anno ed ha organizzato l'iniziativa assieme alle associazioni Libera e ad Avviso pubblico. La manifestazione costituirà un appuntamento significativo di coinvolgimento delle scuole e degli studenti italiani in un'attività di educazione alla legalità nel ricordo di quei tanti e quelle tante che hanno dato la vita per la difesa di questo principio. Gela quindi, prende una posizione precisa contro la mafia. La città non vuole più subire in silenzio. Le attività economiche della città infatti, sono strangolate dalle estorsioni ed il quadro criminale appare dominato dalla presenza di pericolosi latitanti ricercati con impegno dalle forze dell'ordine, ma senza successo perchè protetti da una efficiente rete di favoreggiatori.
Quest'anno la manifestazione nazionale è stata preceduta da una manifestazione regionale a Torino che si è svolta sabato 20 marzo in Piazza Castello. I partecipanti simbolicamente hanno portato con se un libro, da donare a una piccola ludoteca di Gela, "Le Nuvole". Questa ludoteca ha purtroppo subito diverse devastazioni ed è, ancora oggi, priva di una sede. Un sogno dei ragazzi di questa città è sempre stato di quello di creare uno spazio adibito a biblioteca, ma non ci sono mai riusciti.