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A Lampedusa l'allarme immigrazione non è mai cessato

Per settimane intere nessun sbarco sull'isola, poi nel giro di una nottata possono arrivare migranti a migliaia

28 maggio 2011

Dopo una decina di giorni senza sbarchi, sono ripresi gli arrivi a Lampedusa. In nottata è approdato il barcone con 347 migranti, tra i quali 27 donne e un bambino, soccorso al largo dell'isola dalle motovedette della guardia costiera e della Guardia di finanza. I profughi sono stati soccorsi a oltre 50 miglia dall'isola su un barcone in avaria che stava imbarcando acqua. I migranti sono stati trasbordati sulle motovedette della Guardia costiera e della Capitaneria di porto, arrivate con una 'staffetta' sul molo.
Si tratta del quarto sbarco nel giro di poche, per un numero complessivo di quasi 900 profughi provenienti dalla Libia, ad eccezione di una piccola imbarcazione partita dalla Tunisia. Ieri le unità di capitaneria e finanza avevano soccorso nel Canale di Sicilia altri due barconi in difficoltà con 247 e 175 extracomunitari. Tutti gli immigrati sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza, dove in questo momento sono ospitate oltre 1.200 persone. Altri 55 tunisini, tra cui una donna, sono arrivati ieri mattina a Pantelleria.
Intanto a Lampedusa con l'ausilio di due ponteggi galleggianti è cominciata l'attività di demolizione delle barche. Nei giorni scorsi i tecnici della protezione civile avevano compiuto sopralluoghi proprio in vista dell'operazione di bonifica: 350 sono i barconi da demolire, una quarantina sono in mare. Le barche ondeggiano nelle acque del porto commerciale, altre sono arenate sugli scogli di Cavallo Bianco, di Punta Guitgia, sulla spiaggia di Cala Galera; altre ancora, una dozzina, sono affondate tra il molo Favaloro, la Madonnina, l'area della Riserva marina, vicino alla celeberrima Spiaggia dei Conigli.

Ieri il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, illustrando la 63/a assemblea dei vescovi conclusasi in Vaticano ha fatto riferimento alle isole siciliane: "Quanto i lampedusani e gli abitanti di Linosa hanno fatto per accogliere i rifugiati dai paesi arabi deve essere un richiamo a non avere paura dello straniero. Deve essere un messaggio forte a tutto il Paese: tutti dobbiamo sentirci contagiati da questo esempio di Lampedusa, tutta l'Italia nella sua interezza".

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ing]

 

 

 

 

 

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28 maggio 2011
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