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A Lampedusa nasce nuovo Centro 'esplusione' per gli immigrati

Da qualche giorno ruspe al lavoro per realizzare un nuovo Cie presso l'ex base Loran

10 marzo 2009

A LAMPEDUSA NASCE UN NUOVO CIE
di
Francesca Scaglione (Repubblica/Palermo.it, 07 marzo 2009)

La rivolta degli immigrati attualmente ospitati presso il centro di prima accoglienza, già "C.I.E.", culminata nell'incendio di uno dei capannoni adibiti a dormitorio, il 19 febbraio (LEGGI), non è l'ultimo episodio dell'epopea che rischia di trasformare l'isola siciliana in isola-carcere.
Da qualche giorno, infatti, le ruspe sono al lavoro per la realizzazione dei prefabbricati di quello che diventerà il nuovo centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa, voluto dal ministro degli Interni Maroni nei pressi dell'ex base Nato Loran dell'isola.

I lampedusani temono che la loro isola possa trasformarsi in un "carcere a cielo aperto", una piccola Alcatraz. C'è la paura che il progetto del centro di espulsione, così come è stato ideato, possa determinare una violazione dei diritti umani. A questo si aggiunge il timore legato alle perdite economiche determinate dalle fughe dei turisti. Per molti residenti la stagione sembra ormai compromessa sia per il dilagare delle informazioni negative, che hanno fatto il giro del mondo, sia per i carenti collegamenti navali ed aerei, cruccio perenne dell'isola. Per questa ragione c'è chi, oggi, ha mollato temendo che il proseguire della protesta e l'impatto mediatico conseguente possano tenere lontani i possibili visitatori.

L'arrivo dei container da posizionare all'interno del nuovo centro, comunque sta gradualmente avvenendo. Il posto in cui la struttura sorgerà, si trova all'interno della ex base Nato nella zona di Capo Ponente, che al momento pare sia anch'essa in fase di ristrutturazione.
Da qualche giorno sono arrivate ruspe e uomini, direttamente da Porto Empedocle. Gli isolani si sono infatti rifiutati di prestare la propria manodopera per l'esecuzione dei lavori. Sono apparsi i primi scheletri dei prefabbricati, che andranno ad "ospitare" gli immigrati, non appena i lavori verranno completati. Il tutto avviene nel più assoluto silenzio, mentre continuano a susseguirsi gli sbarchi e il centro di prima accoglienza, situato in contrada Imbriacola, è ancora una volta al collasso.

Il problema dell'immigrazione clandestina, che di anno in anno va sempre ampliandosi, però non può gravare solo sulle spalle di un'isola troppo spesso dimenticata dallo Stato, dicono gli abitanti. Lampedusa è un luogo carente di tutto, mancano infrastrutture, strade, fognature e scuole. Per tutto questo non è mai arrivato un tempo e la gente è da sempre in attesa di risposte, senza più sperare di riceverle davvero. Al contrario i lavori per il nuovo centro di identificazione ed espulsione sono iniziati rapidamente e procedono a ritmo spedito. Tanta "solerzia", dicono i cittadini, da parte dello Stato nei confronti di Lampedusa e della Sicilia, non si era mai vista.

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10 marzo 2009
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