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A Lampedusa sono arrivati altri 137 disperati

Sull'isola, ospiti del Centro di prima accoglienza, si trovano al momento circa 1.300 immigrati. Arrivati gli esperti del Frontex

21 febbraio 2011

Sono complessivamente 137 i migranti approdati a Lampedusa all'alba su due barconi soccorsi a poche miglia dall'isola dalle motovedette della Guardia Costiera. Le due "carrette" erano state avvistate ieri sera da un aereo in servizio di pattugliamento nel Canale di Sicilia: la prima aveva 89 persone a bordo, la seconda 42.
Altri sei migranti sono stati soccorsi a largo su una piccola barca che procedeva a remi, dopo che il motore fuoribordo aveva avuto un'avaria. L'imbarcazione è stata abbandonata alla deriva.
Ieri si erano registrati altri due sbarchi, con l'arrivo di 73 extracomunitari, quasi tutti tunisini. Sull'isola si trovano in questo momento circa 1.300 immigrati, ospiti del Centro di prima accoglienza.
Comunque, le condizioni meteo in peggioramento, con mare forza 6 e forti raffiche di maestrale, secondo la centrale operativa della Capitaneria di porto di Palermo dovrebbero scoraggiare la partenza di altri barconi dalla Tunisia.

E questa mattina si sono vissuti momenti di tensione all'interno del Centro di accoglienza di Lampedusa, dove si è scatenata una rissa tra immigrati all'interno della struttura. Lo scontro sarebbe stato innescato da litigi sui turni per i pasti. I protagonisti dei disordini, una trentina in tutto che hanno dato vita anche ad una sassaiola, sono stati immediatamente bloccati dalle forze dell'ordine. L'episodio è stato confermato dal responsabile del Centro, Cono Galipò, che ha invitato tuttavia a non enfatizzarlo: "In una struttura dove si trovano oltre mille persone è normale che possano crearsi momenti di tensione. La situazione adesso è assolutamente tranquilla anche per l'immediato intervento delle forze dell'ordine che presidiano il centro".
Galipò ha ridimensionato anche l'allarme lanciato dai sindacati di alcune forze di polizia circa il sospetto di alcuni casi di tubercolosi tra gli immigrati sbarcati negli ultimi giorni a Lampedusa: "La situazione sanitaria - assicura - è assolutamente sotto controllo e non vi sono pericoli di alcun genere. Noi stessi, del resto, siamo i primi ad operare all'interno del Centro ed abbiamo a cuore la sicurezza dei nostri operatori".

Intanto, sono giunti sull'isola i primi esperti di Frontex, dopo le richieste di aiuto lanciate da Roma alle istituzioni europee. La missione, chiamata Hermes, prevede l'impiego di mezzi aerei e navali aggiuntivi di Italia e Malta per pattugliare le acque tra l'Africa e Lampedusa. Nei giorni seguenti partirà la seconda fase dell'operazione con l'invio di una ventina di esperti per le interviste ai migranti: loro compito sarà quello di accertare la nazionalità dei nordafricani sbarcati sull'isola e di prevenire possibili attività criminali.
Il successivo passo di Hermes sarà dare assistenza nell'organizzazione delle attività di rimpatrio verso i Paesi di origine. Gli esperti dell'Agenzia forniranno alle autorità italiane - come richiesto da Roma - anche le analisi del rischio, identificando le vulnerabilità e le minacce alla sicurezza dei confini meridionali dell'Unione europea.

La settimana appena cominciata sarà importante soprattutto per le trattative con l'Europa. Giovedì il tema della massiccia ripresa dei flussi migratori dall'Africa sarà all'ordine del giorno della riunione del Consiglio Giustizia e Affari interni (Gai) dei 27 in programma a Bruxelles. Il giorno prima a Roma, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha invitato i colleghi di Francia, Spagna, Malta, Cipro e Grecia, allo scopo di mettere a punto una linea comune in vista del Gai.
Sempre in settimana, poi, potrebbe essere aperto il Villaggio della solidarietà a Mineo (CT), che - nell'intenzione del Viminale - dovrebbe ospitare i richiedenti asilo attualmente alloggiati negli appositi Centri sparsi in tutta Italia. Nel paesino etneo non sono entusiasti della decisione e dopodomani il sindaco incontrerà Maroni insieme al commissario straordinario per l'emergenza immigrazione e prefetto di Palermo, Giuseppe Caruso.

Mpa e Fli protestano a Mineo - Iniziativa di protesta del Movimento per le autonomie e di Futuro e libertà contro il previsto arrivo di migliaia di migranti nel Residence degli aranci di Mineo, che fino al 31 marzo è in uso ai militari statunitensi di stanza a Sigonella.
Il deputato del Mpa alla Regione Siciliana, Giuseppe Arena, e il coordinatore provinciale etneo di Fli, Puccio La Rosa, domani, alle 11, si incateneranno e terranno un presidio di protesta nei confronti del Governo nazionale per "la volontà espressa di voler concentrare, senza alcuna valutazione sulla sussistenza dei requisiti necessari di sicurezza e sulle ricadute economiche e sociali, oltre 7.000 immigrati nell'area a ridosso del comune di Mineo". Mpa e Fli, in una nota congiunta, segnalano "l'assenza di serie politiche sull'immigrazione da parte del governo Berlusconi" e annunciano "l'avvio di una mobilitazione per politiche corrette della gestione di un'emergenza europea". "Vogliamo difendere la Sicilia, i siciliani, il Sud e l'Italia - concludono Arena e La Rosa - e far comprendere che una tragedia simile non può essere esclusivamente 'caricata' sulle spalle dei siciliani mentre il resto dell'Italia, per volontà di Bossi, Maroni e dell'intera Lega Nord, finge di non accorgersi del grave problema".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, Adnkronos/Ing, Ansa]

 

 

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21 febbraio 2011
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