A Linosa (ME) è tornata a depositare le uova dopo 8 anni, Jamail, una tartaruga Caretta caretta
La tartaruga era stata a depositare le uova nello stesso posto nel 1996
Terzo nido sulla piccola isola siciliana. A deporlo, la stessa tartaruga mamma il 30 giugno e che era già stata a Linosa nel 1996.
Jamail, Bellezza, così hanno battezzato la tartaruga marina della specie Caretta caretta, i biologi del CTS Ambiente che ne avevano documentato la nidificazione il 30 giugno di quest'anno sempre a Pozzolana di Ponente, la splendida caletta dalla sabbia nera e lavica della piccola isola siciliana.
L’emozione più grande per i biologi è stata comunque quella di scoprire che in realtà Jamail era stata anni prima a Linosa, per l’esattezza nel 1996, e che loro stessi l’avevano già incontrata, avendo ancora sulla pinna destra la targhetta di riconoscimento che le avevano apposto per riconoscerla.
I biologi del CTS Ambiente sono impegnati da anni nelle Isole Pelagie per tutelare questa specie seriamente minacciata a partire proprio dai loro siti di nidificazione; il piccolo arcipelago siciliano è infatti l’unico sito in Italia dove le ovodeposizioni avvengono con documentata regolarità.
Attualmente le loro attività di ricerca e conservazione sono svolte nell’ambito di un Progetto che CTS Ambiente ha promosso in collaborazione con l’Associazione Hydrosphera, L’AGCI Pesca, l’Università di Torino, Telespazio e la Riserva Naturale Isola di Lampedusa e dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Provincia di Agrigento, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Programma Life Natura.
"Il Progetto – specifica l’Ing. Bernardo Barone- ha avuto inizio l’autunno scorso ed è il prosieguo ideale del Progetto Caretta caretta, che ha operato dall’ottobre del 1999 al marzo del 2003. Si avvale di due strutture in pianta stabile: il Centro Ricerca Delfini di Lampedusa, che ha al suo interno un Centro di Prima Accoglienza per tartarughe marine, e il Centro Recupero Tartarughe Marine di Linosa, un vero e proprio ambulatorio veterinario che ogni estate accoglie centinaia di esemplari feriti recuperati per lo più dai pescatori locali, con i quali i biologi del CTS hanno avviato da anni rapporti di collaborazione per la tutela di questi animali".
"La schiusa delle uova - commenta Stefano Nannarelli, Responsabile della ricerca a Linosa - è prevista di norma dopo 45 - 60 giorni, ma essendo la temperatura della nerissima e lavica spiaggia di Linosa molto alta (dagli studi effettuati risulta addirittura una delle più alte nel Mediterraneo), i piccoli vedranno probabilmente la luce tra una quarantina di giorni, e saranno probabilmente per lo più femmine, perché il calore della sabbia influisce in modo abbastanza forte sulla determinazione del sesso dei nascituri.
Quello che però ci preme di più sottolineare è che, se qualcuno aveva ancora dei dubbi, l’evento di stanotte ha contribuito a dissiparli: le tartarughe tornano sempre a fare il nido sulla stessa spiaggia, ed è per questo che è indispensabile tutelare i siti di nidificazione documentati".