A Mazzarino la chirurgia è ancora chiusa...
I cittadini sono tornati in piazza a protestare: dopo un mese dalla tragedia non è cambiato nulla
E' torna in strada la protesta degli abitanti di Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, contro il ridimensionamento dell'Ospedale Santo Stefano.
Ieri mattina numerosi cittadini hanno bloccato l'uscita del paese sul lato della Ss.190 e la strada provinciale che collega Mazzarino con Riesi. Poi i manifestanti si sono spostai al bivio di Judeca della strada Caltanissetta-Gela. I bambini del paese hanno occupato simbolicamente il Comune. Con loro anche Giovanni Li Gambi, il padre di Filippo, il ragazzo morto il mese scorso dopo un incidente stradale (LEGGI).
La protesta è scoppiata nuovamente perché a un mese dalla tragedia il reparto di chirurgia è chiuso. I manifestanti chiedono che il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e l'assessore alla Sanità Massimo Russo vadano a Mazzarino. "Vogliamo parlare con loro per fare piena luce sulla vicenda dell'ospedale Santo Stefano", hanno spiegato.
"La gente torna in strada perché quello che è stato promesso dal dottore Cantaro, il direttore dell'azienda ospedaliera, non si è verificato. Aveva detto che si riapriva il reparto di chirurgia e non si è aperto e gli altri servizi vanno a rilento", ha spiegato il sindaco Vincenzo D'Asaro.
Proprio l'altro ieri sera Leoluca Orlando, presidente della Commissione di inchiesta su errori sanitari e disavanzi sanitari regionali, era tornato ancora una volta sulla responsabilità del governo regionale siciliano, dell'assessore Russo e del direttore dell'Azienda ospedaliera di Mazzarino Cantaro per non aver ancora dotato l'ospedale delle dotazioni organiche indispensabili al suo necessario funzionamento. [Informazioni tratte da Repubblica/Palermo.it]
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