A Messina è attivo il primo centro italiano di terapia assistita con gli animali
L'animale insieme alle cure mediche aiuta a sopportare meglio la malattia
In medicina il termine sta ad indicare l'impiego degli animali domestici come mezzo terapeutico assistenziale usato in diverse patologie.
La nascita di questa singolare terapia si deve al dottor Boris Levinson, un neuropsichiatra infantile di origine americana, dopo un evento del tutto fortuito avvenuto nel suo studio.
Nel 1960, durante una sua seduta terapeutica con un bambino autistico, il dottor Levinson ebbe la fortuna di osservare qualcosa che avrebbe rivoluzionato il modo di fare medicina.
Il cane Jingles - un cocker - al quale normalmente non era concesso di rimanere nello studio, intento a leccarsi, appena scorse il bambino corse verso di lui e cominciò a leccarlo.
Con una certa meraviglia il dottore notò che Jingles aveva prodotto dei singolari effetti sul suo giovane paziente: il bambino non mostrò alcun segno di paura anzi ne fu attratto e cominciò ad accarezzarlo.
Il cane aveva fatto scattare nel bambino la voglia di interagire: fu lo stesso bambino, al termine della seduta, a chiedere ai genitori di poter ritornare per giocare con il cane.
Levinson, allora, studiò a fondo questo fenomeno e, in breve tempo, trasse delle interessanti conclusioni: gli animali da compagnia potevano favorire e sviluppare il rapporto tra terapista e paziente incrementando la motivazione di questi ultimi a curarsi o lasciarsi curare più facilmente.
Gli studi del dottor Levinson, nel corso degli anni, sono stati approfonditi da altri medici e numerosi sono oggi gli Istituti che prendono in considerazione questo nuovo tipo di cura: non vengono usati solamente i cani per aiutare l'uomo a guarire dalle malattie. A Sassuolo l'AICA - Associazione Cani Amici - utilizza anche coniglietti e perfino una puzzola.
Da qualche giorno a Messina è attivo il primo centro italiano di terapia assistita con gli animali.
Nel centro opererà un'equipe di professionisti: un direttore sanitario, un coordinatore, uno psicologo, due terapisti riabilitativi, due veterinari e un logopedista.
Il professor Antonio Pugliese - Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche della Facoltà di Veterinaria - ha sottolineato l'importanza che può avere questo tipo di terapia su persone che soffrono di solitudine, come gli anziani o i malati di depressione.
L'animale insieme alle cure mediche aiuta a sopportare meglio la malattia.
Gli animali hanno la capacità di stimolare la persona ammalata e così, anche per patologie che si possono considerare molto gravi, ci sono speranze di miglioramento.