A Milano c'è un viale in memoria della giornalista catanese Maria Grazia Cutuli
Dopo la scuola romana e il Premio della Camera dei deputati
Dopo la scuola romana, ai Colli Predestini, alla giornalista sarà intitolata una strada di Milano.
La decisione, su proposta dell'assessore alla Cultura Salvatore Carrubba, è stata approvata ieri dalla Giunta comunale.
Viale Cutuli si troverà nella zona di via Rubattino, a Lambrate.
E dalla Camera dei deputati anche un Premio dedicato a Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli per onorare la memoria e l'impegno civile.
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Chi era Maria Grazia Cutuli.
Aveva 39 anni. Era nata a Catania nel 1962.
Laureata in Lettere, voleva fare la reporter ed aveva cominciato la professione collaborando con il quotidiano La Sicilia. Si occupava di spettacolo, costume, problemi giovanili. Diventa così giornalista, lavora come responsabile dell'Ufficio stampa della Camera del lavoro Cgil di Catania e collabora con Telecolor televisione regionale siciliana e con il settimanale Sud.
Arriva la prima occasione. Si trasferisce a Milano. Lavora a Centocose, poi ad Epoca. Qui entra a far parte della redazione esteri svolgendo presto il ruolo di inviata speciale. Ex Jugoslavia, Medio Oriente, Gerusalemme le sue aree di interesse.
Entra al Corriere della Sera. Segue la guerra civile in Ruanda. Il problema dei profughi la colpisce personalmente. Inizia a collaborare con L'Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite e viene talmente coinvolta dalla questione che chiede un periodo di "aspettattiva" al suo giornale per dedicarvisi completamente: Un periodo straordinariamente intenso del quale amava parlare a lungo.
Dopo il rientro al Corriere a Milano riprende il suo lavoro di "inviata".
E proprio come inviata del Corriere della Sera si era recata in Afghanistan.
Il 19 novembre 2001 l'auto sulla quale viaggiava con alcuni colleghi reporter, sulla strada che collega Jalalabad a Kabul, è stata bloccata da un gruppo di uomini armati che prima hanno fatto scendere i giornalisti dalla loro auto e poi hanno esploso contro di loro raffiche di kalashnikov.
Vengono uccisi quattro giornalisti: Maria Grazia Cutuli del "Corriere della Sera", l'australiano Harry Burton, l'afghano Azizullah Haidari, entrambi corrispondenti della "Reuters" e lo spagnolo Julio Fuentes del "Mundo".