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A Niscemi (CL) il primo ''ecopunto'' di Sicilia: carta, plastica, alluminio acciaio in cambio di generi alimentari

05 febbraio 2010

Finalmente un progetto con ampia possibilità di successo. Si tratta di un’organizzazione in grado di avviare seriamente la raccolta differenziata in Sicilia con la partecipazione dei cittadini e delle autorità civili, guidati dal desiderio di cambiare la qualità della vita in piena legalità.
Lo scorso 30 gennaio 2010 è stato inaugurato a Niscemi (CL), in esclusiva nazionale, il primo "ecopunto". Un negozio speciale, finanziato e gestito direttamente dalla Cooperativa LiberAmbiente, che acquista carta, cartone, plastica, alluminio, acciaio dai privati e/o li baratta con generi alimentari di prima necessità, rivendendoli ai consorzi addetti per il riciclo.
Ne consegue che diventa interessante conoscere per chi lo desidera quali sono gli adempimenti per aprire un "ecopunto" nella propria zona di residenza.
L’appellativo di "ecopunto" è stato ideato da un progetto di "Recoplastica", che è un’azienda di Moncalieri (To), che si occupa di riciclo dei materiali usati. Per crearlo è necessario un locale di 150 metri quadrati, diviso tra magazzino e spazio per ricevere i clienti e pesare il materiale.
"Recoplastica", l’ideatore di questo tipo di business, analizza il progetto e la normativa locale sulla produzione dei rifiuti, in quanto ogni paese ha una realtà diversa in merito alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti. Se l’analisi effettuata risulta soddisfacenti e il bacino di utenza abbastanza ampio si prendono accordi con il Comune e la Provincia.
Per cominciare sono necessari circa diecimila euro, che servono per il disbrigo di pratiche burocratiche, le royalties (diritti) per il primo anno ed i vari corsi di formazione. Affitto e bollette vanno computati a parte. A tutto questo va aggiunto il noleggio dei macchinari (circa 350 euro al mese): uno per la riduzione dei rifiuti, un altro per pressare la carta ed una bilancia elettronica. Il tariffario per l’acquisto dei rifiuti dai cittadini è il seguente: un chilo di alluminio per esempio costa 0,40 centesimi. Il reddito standard previsto per un "ecopunto", con un utenza di circa tremila persone, si aggira sui 2.500 euro al mese.
Il primo "ecopunto" italiano è nato in Piemonte e a "Recoplastica" sono arrivate richieste idi informazioni da più di cento città. Per chi è interessato a ricevere informazioni può visitare il sito www.recoplastica.com.
Si tratta di iniziative da incoraggiare e sostenere. Senz’altro un modo certo per sensibilizzare i cittadini sul tema ambientale, anche facendo intravedere piccole possibilità di guadagno e rendere maggiormente possibile la risoluzione del problema "rifiuti". [Pasquale Zenga, www.vitadidonna.org]

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05 febbraio 2010
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