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A Niscemi riesplode la protesta No MUOS

Di nuovo tensione tra le forze dell'ordine e gli attivisti, mentre il presidente della Regione bolla come infondato il ricorso del ministero della Difesa

26 aprile 2013

Dopo la pausa festiva di ieri, stamani è riesplosa la tensione tra attivisti No Muos e forze dell'ordine, a Niscemi, quando una colonna di automezzi, con a bordo militari e operai, è arrivata in contrada Ulmo per raggiungere la base di telecomunicazioni della marina americana, in barba alla revoca delle autorizzazioni e alla sbandierata sospensione governativa.
Per la prima volta in questa battaglia contro il sistema dei radar satellitari, ritenuti pericolosi alla salute, hanno fatto la loro comparsa i "Nonni No Muos", una decina di anziani che assieme alle agguerrite "Mamme" e agli altri attivisti, hanno impedito il transito degli automezzi sdraiandosi a terra e occupando la carreggiata.
Gli agenti di polizia, dopo avere ripetutamente sollecitato i dimostranti a liberare la strada, sono intervenuti sollevandoli di peso e mettendoli ai margini della carreggiata per consentire il passaggio del convoglio. C'è stato qualche tafferuglio, ma non si registrano feriti.
Tra i manifestanti anche Turi Vaccaro e Nicola Arboscelli, i due attivisti scarcerati, mercoledì scorso, dopo l'arresto per avere violato il divieto di accesso nel territorio militare della base Usa ed essersi arrampicati sui tralicci di due della 46 antenne, in esercizio da tempo.

Intanto, è stata fissata per il prossimo 10 maggio, davanti alla Camera di consiglio della prima sezione del Tar di Palermo, l'udienza del ricorso del ministero della Difesa contro la revoca delle autorizzazioni relative al sistema Muos della marina militare Usa di Niscemi e la sospensione dei lavori disposte dalla Regione siciliana.
Il ricorso, come si evince dal sito del Tar, che ha come oggetto il risarcimento danni, ha il numero di registro 808/2013, ed è stato depositato dall'Avvocatura dello Stato il 20 aprile scorso e integrato, quattro giorni dopo, con il deposito complessivo di 59 documenti allegati. I 'resistenti' sono, l'assessore regionale al Territorio e ambiente, Mariella Lo Bello, la giunta regionale e il governatore Rosario Crocetta.

"Il ricorso al Tar da parte del Ministero della Difesa è totalmente infondato e non rispetta l'accordo col Governo nazionale". Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta commenta così la notizia del ricorso al Tar presentato dal ministero della Difesa.
"Trovo veramente singolare che il Ministero abbia deciso di ricorrere al Tar avverso la decisione di revoca da parte della regione per l'istallazione dell'impianto Muos Niscemi, anche perchélo stesso Ministro, ha partecipato all'incontro tra i governi regionale e nazionale, che ha deciso la sospensione dell'istallazione delle parabole, subordinando il proseguimento di tali lavori alla realizzazione dello studio sulla salute umana e la valutazione sull'impatto ambientale. E' ovvio che, nel redigere quel comunicato stampa congiunto tra i governi, lo stesso governo nazionale, abbia ammesso che quegli studi sono inesistenti e quindi eventualmente è la Regione siciliana che dovrebbe casomai chiedere i danni, qualora proseguano lavori non autorizzati a Niscemi".

"Trovo veramente assurdo questo comportamento - ha continuato il presidente Crocetta -, e trovo assurdo che un Ministero pretenda da una regione comportamenti contrari alle normative vigenti. E' pacifico infatti che, prima che possa realizzarsi qualsiasi impianto industriale, debbano essere effettuati studi sull'impatto ambientale e sulla salute umana. Se poi ci si riferisce al rispetto dei trattati internazionali, siamo completamente fuori strada. Non esiste infatti alcun trattato tra Italia e U.S.A. sul Muos di Niscemi, c'è un accordo politico istituzionale che non ha valore di trattato e che pertanto non è obbligatorio, ma attiene soltanto alle politiche delle buone relazioni. Il diritto costituzionale alla salute, inoltre, è uno dei diritti fondamentali dell'uomo e pertanto, anche gli accordi tra stati assumono valenza minore rispetto a quel diritto".

"Mi dispiace sinceramente che il Ministero della Difesa abbia fatto un passo indietro rispetto accordi con il governo, e che lo faccia in una fase in cui l'attuale governo, è alla fine del suo mandato. Difenderemo gli interessi dei siciliani, confido nella giustizia, poiché non si può imporre a nessun territorio, di accettare istallazioni di alcun tipo, senza garantire il rispetto e la tutela della salute umana".

Si dice stupito il presidente della commissione Ambiente, il 5stelle Giampiero Trizzino, dal ricorso statale al Tar contro la Regione. "Questa è contraddizione in termini: il Governo nazionale, prima distende la mano alle istanze dei siciliani, poi sferra un pugno proponendo ricorso avverso la revoca del MUOS. Revoca chiesta a gran voce da tutto il popolo siciliano, approvata all’unanimità dai suoi 90 deputati e recepita dal suo Governatore [...] Questa è l’ennesimo colpo di una battaglia che sembra infinita. Una cosa è certa: ora la Sicilia è sola e deve trovare ulteriori forze per combattere a difesa del suo territorio e della sua salute". "Il governo regionale adesso ha un compito delicato: deve integrare con urgenza la documentazione a favore della sua posizione per difendersi in giudizio. Penso alla illegittimità della conferenza di servizi, ai numerosi divieti violati: piano paesaggistico e regolamento della riserva. Penso al superamento dei limiti di emissione, così come è emerso dai documenti dell’Arpa. Penso alla copiosa produzione scientifica che abbiamo acquisito durante le due audizioni che ho tenuto in commissione ambiente".

"La contro-commissione che ho deciso di avviare con il Prof. Zucchetti - aggiunge Trizzino - è già pronta per lavorare sui dati. Adesso è importante che l’Ass. Lo Bello la faccia propria, perché al suo interno abbiamo raccolto i massimi esperti della materia. La battaglia è ancora lunga".

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26 aprile 2013
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