A novembre, se tutto va bene...
I lavori nel viadotto Himera dovrebbero terminare a novembre. Ma secondo la facoltà di Geologia sono solo ottimistiche previsioni
Dopo il via libera da parte delle tre Conferenze di Servizi ai lavori d’emergenza previsti dal piano del Commissario Marco Guardabassi (LEGGI), conseguenti alla frana che ha investito il viadotto Himera, sull'autostrada A19 Palermo-Catania, possono essere approvati i progetti e finalmente procedere all'affidamento dei lavori delle tre opere principali previste: "la decostruzione della carreggiata danneggiata in direzione di Catania, l’adeguamento della strada provinciale 24 alle condizioni necessarie per la circolazione del traffico veicolare autostradale e la realizzazione della rampa di accesso in autostrada nella carreggiata in direzione di Catania dell’autostrada A19".
L’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Pizzo, ha dunque annunciato che i lavori partiranno ad agosto. "All’inizio del mese di agosto potrebbero iniziare i lavori nella zona del viadotto Himera. Oggi sono stati dati tutti i pareri necessari. Una volta espletata la gara a fine mese inizieranno i lavori che andranno avanti su tre turni 24 ore su 24".
Pizzo si è detto soddisfatto per quanto deciso nella conferenza dei servizi. "A novembre se sarà rispettato il cronoprogramma - ha aggiunto l’assessore - la bretella sarà pronta. Per abbattere la carreggiata del viadotto che si è adagiata sull’altra ci vorranno 30 giorni in più. Un plauso va fatto all’ente Parco delle Madonie che in pochi giorni ha visionato le numerose tavole del progetto e ha dato i pareri necessari a realizzare le opere".
Secondo i deputati regionali del Movimento 5 Stelle, il termine dei lavori sull’autostrada Palermo-Catania indicate dal commissario Guardabassi e dall’assessore Pizzo sono solo ottimistiche previsioni. Tali tempi, infatti, fanno a pugni con le considerazioni che arrivano dalla facoltà di Ingegneria di Palermo, che "nel futuro dell’autostrada 'maledetta' vedono più nero che rosa".
I deputati M5S in una nota hanno riportato le considerazioni di Vincenzo Liguori, docente di Geologia applicata del dipartimento di Ingegneria civile ambientale e aerospaziale dell’Ateneo, secondo cui "a minare il cronoprogramma dell’Anas è soprattutto il non aver fatto i conti con la frana del 2005 (attiva), cosa che finirà per scompaginare i piani "romani" e dilatare notevolmente i tempi dei lavori". "Secondo Liguori - prosegue la nota - le priorità per i lavori dovevano essere due: il consolidamento della frana del 2005, con la pulitura dell’alveo dell’Himera, e la verifica statica della carreggiata Ct-Pa, che se percorribile, avrebbe evitato la costruzione della bretella, con notevoli risparmi".
Sulla "mancata" prova di staticità della carreggiata, Liguori aggiunge: "Sia come Università che come Ordine degli ingegneri di Palermo ci si era messi a disposizione per le verifiche, ma nessuno ci ha ascoltato", mentre sulla bretella alternativa proposta dal M5S, ritiene che "sarebbe stata pronta all’uso con una minima manutenzione. L’intervento del Genio militare, tra l’altro, avrebbe ridotto notevolmente i tempi".
Il docente promuove infine la scorciatoia di Caltavuturo, finanziata dal Movimento: "E’ solo temporanea e va vista nell’ottica di alleviare enormemente i disagi alla popolazione".